lunedì 13 settembre 2010

Recensiamo il libro di Angelo Bottone sul card. John Henry Newman



A metà dell’Ottocento i vescovi dell’Irlanda, per far fronte alle difficoltà che i giovani cattolici incontravano nell’accedere agli studi in una società dominata dagli Inglesi e dalla minoranza protestante, decisero di fondare la Catholic University of Ireland e chiamarono John Henry Newman a dirigerla.

Per l’occasione Newman presentò una serie di conferenze che poi sono diventate L’Idea di Università, ossia il testo moderno forse più influente riguardo il senso dell’insegnamento e dello studio accademico.

Il nostro socio Angelo Bottone ha appena pubblicato un libro, che esce in contemporanea in inglese ed in italiano, nel quale analizza l’Idea di Università e gli scritti prodotti da Newman nel periodo dublinese in qualità di rettore dell’università cattolica. Si tratta di un lavoro sugli autori che hanno ispirato Newman, in particolare tre grandi filosofi: Aristotele, Cicerone e Locke. Inoltre Bottone esplora le tre dimensioni della persona, quella intellettuale, quella morale e quella artistica, negli scritti dublinesi.

Contro la dottrina utilitarista, che si stava imponendo nella mentalità inglese, Newman afferma che la conoscenza è una ricompensa per la mente umana, ha un valore non strumentale ma intrinseco, non è semplicemente il mezzo per qualcosa altro ma un fine in sé. L’università è il luogo dove i saperi si confrontano. Per Newman la formazione dello studente deve basarsi su due pilastri tra loro complementari: la lezione nelle aule e la vita comune all’interno del collegio sotto la direzione dei tutori. “L’Università è per la teologia, il diritto e la medicina, per la storia naturale, le scienze fisiche e le scienze in genere e la loro promozione; il collegio è per la formazione del carattere, intellettuale e morale, per la coltivazione della mente, il miglioramento dell’individuo, lo studio della letteratura, i classici, e quelle scienze fondamentali che rafforzano e aguzzano l’intelletto”. Al centro dell’interesse di Newman c’è la persona umana nella sua integrità e per questo sottolinea il ruolo dei collegi, perché negli anni della formazione sono determinanti le relazioni umane che si vengono a creare tra gli studenti e tra questi e i docenti.

Bottone inoltre presenta l’interesse di Newman per lo studio della cultura classica, in particolare la retorica, e delle lingue nella formazione della persona. Un capitolo poi è dedicato al rapporto tra conoscenza e moralità, dove viene discussa la figura del gentiluomo che, pur incorporando una equilibrata combinazione di virtù intellettuali e morali, non è ancora per Newman l’ideale di umanità se non acquista quelle caratteristiche che solo una vita cristiana può infondere.

Nell’introduzione al volume, mons. Bruno Forte ha scritto: “Attraverso il frammento degli scritti dublinesi, questo saggio presenta illuminazioni decisive per accostarci al pensiero di John Henry Newman e coglierne il valore attualissimo e per certi aspetti anticipatore e profetico riguardo al rapporto fra fede e ragione, cultura e spiritualità, interrogazione e ascolto, che tanto impegna noi, figli del post-moderno, e perciò stesso cercatori di un orizzonte di senso unificante al di là di quello imprigionante delle visioni ideologiche”.

Marco Sermarini


Ai soci della Società Chestertoniana Italiana che ne faranno richiesta, Angelo Bottone spedirà il saggio al prezzo scontato di 13 euro, spese di spedizione incluse, invece che 15. Contattate direttamente l’autore: angelo.bottone@ucd.ie


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Angelo Bottone

JOHN HENRY NEWMAN E LʼABITO MENTALE FILOSOFICO

Retorica e persona negli Scritti Dublinesi

Prefazione di Mons. Bruno Forte

Collana "La dialettica''

pp. 206 - € 15,00

ISBN 978-88-382-4122-2


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