sabato 27 luglio 2024

Oggi Pellegrinaggio da Kensington a Beaconsfield sulla tomba di Chesterton!

 



Oggi parte il XIV Pellegrinaggio a piedi da Kensington a Beaconsfield sulla tomba del nostro caro Gilbert Keith Chesterton.

Lo organizza la Catholic G. K. Chesterton Society, e dinanzi a tutti il nostro caro amico Stuart McCullough, ospite del Chesterton Day 2022.

La camminata parte dalla chiesa anglicana di St. George, dove Chesterton fu battezzato nel Maggio 1874, e termina a Beaconsfield, dove Chesterton morì ed è sepolto. Lungo la strada ci sarà una santa messa in rito antico.

Chi è rimasto a casa può partecipare così:

Dio Nostro Padre,

Tu riempisti la vita del tuo servo Gilbert Keith Chesterton di un senso di meraviglia e gioia,

e desti a lui una fede che fu il fondamento del suo incessante lavoro,

una carità verso tutti gli uomini, in particolare verso i suoi avversari,

e una speranza che scaturiva dalla sua gratitudine di un'intera vita per il dono della vita umana.

Possano la sua innocenza e e le sue risate,

la sua costanza nel combattere per la fede cristiana in un mondo che perde la fede,

la sua devozione di una vita per la Beata Vergine Maria

e il suo amore per tutti gli uomini, specialmente per i poveri,

portare allegria ai disperati,

convinzione e calore ai tiepidi

e la conoscenza di Dio a chi non ha fede.

Ti chiediamo di concedere le grazie cheTi imploriamo

attraverso la sua intercessione (e specialmente per...)

perché la sua santità possa essere riconosciuta da tutti

e la Chiesa possa proclamarlo beato.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore


Amen.

https://uomovivo.blogspot.com/2009/07/la-santita-di-chesterton-ora-ce-una.html

Un aforisma al giorno - Sulla pulizia fisica...

Gli educatori e i politici che si occupano di educazione dichiarano, tra calorose ovazioni, che la pulizia fisica è decisamente più importante di tutti i battibecchi sulla formazione morale e religiosa. Sembrerebbe davvero che fino a quando un giovane si lava accuratamente le mani non importa se si sta togliendo di dosso la marmellata della mamma o il sangue di suo fratello. 

Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo. 



venerdì 26 luglio 2024

Messaggio da Stuart McCullough - Domani il Pellegrinaggio a Beaconsfield!

Il 14° pellegrinaggio annuale a piedi di GK Chesterton si terrà sabato; potete partecipare ovunque vi troviate nel mondo, vedi dettagli, https://www.facebook.com/events/941808393822680/.

Partecipate anche voi, ovunque siate, inviando richieste di preghiera a Catholicgkcsociety@yahoo.co.uk e recitando la preghiera di GK Chesterton sabato, ovunque vi troviate.

Un aforisma al giorno - Basare il progresso sui principi non sui precedenti.

Ripeto ancora che queste pagine si propongono di chiarire principalmente questa evidenza: che il progresso dovrebbe essere basato su un principio, mentre il nostro progresso moderno è principalmente basato su un precedente. Ci muoviamo, non in base a ciò che affermiamo in teoria, ma in base a ciò che abbiamo già constatato in pratica.

Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo.


😜

giovedì 25 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Cercasi uomo non pragmatico.

Una corrente di pensiero, di cui Lord Rosebery è rappresentativo, si è sforzata di sostituire agli ideali morali e sociali, che fino a ora erano stati gli elementi trainanti della politica, una generica coerenza o perfezione all'interno del sistema sociale, che si e guadagnata il soprannome di "efficienza". Non ho le idee molto chiare sulla dottrina segreta che questa setta propone su questo argomento. Ma, per quanto riesco a capire, "efficienza" significa che noi dovremmo scoprire tutto riguardo a una macchina, tranne ciò a cui serve. Da ciò si è generata nel nostro tempo la più singolare delle fantasie: la convinzione che quando le cose vanno molto male c'è bisogno di un uomo pragmatico. Ma sarebbe decisamente più realistico considerare che, quando le cose vanno proprio male, c'è bisogno di un uomo per nulla pragmatico, Senza dubbio c'è per lo meno bisogno di un teorico. L'uomo pragmatico è un uomo abituato alla mera quotidianità della pratica, a come le cose funzionano abitualmente. Quando le cose non funzionano, occorre avere un pensatore: l'uomo che possiede una qualche conoscenza sul perché funzionano. È sbagliato trastullarsi mentre Roma brucia, ma è molto giusto studiare le leggi dell'idraulica mentre Roma brucia. E poi è necessario lasciar cadere il proprio agnosticismo quotidiano e sforzarsi di rerum cognoscere causasSe un aeroplano ha un piccolo guasto, un uomo dalla buona manualità è in grado di ripararlo. Ma se è seriamente danneggiato, la cosa assolutamente più verisimile è che un vecchio e assorto professore con un'incolta e canuta capigliatura sia prelevato dal suo college o dal suo laboratorio e venga ad analizzare il problema. Più è complicato è l'incidente, più canuto e assorto deve essere il pensatore con cui c'è bisogno di confrontarsi; e, in alcuni casi estremi, non c'è nessun altro, tranne l'inventore di quella nave volante (probabilmente pazzo), che può dire come stiano le cose.

Gilbert Keith Chesterton,


.

mercoledì 24 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Fratellanza.

Perché gli uomini sono davvero fratelli, e sono solo le persone che non sanno nulla della fratellanza a pensare che questa sia contraddetta dal fatto che si combattono l'un l'altro.

Gilbert Keith Chesterton, Daily News, 15 agosto 1903.



martedì 23 luglio 2024

Un aforisma al giorno - La gigantesca eresia moderna.

Questa è la gigantesca eresia moderna: modificare l'anima umana per adattarla alle condizioni, invece di modificare le condizioni per adattarle all'anima umana.

Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo.



lunedì 22 luglio 2024

L'Uomo che fu Giobbe, un articolo di Daniele Capuano che guarda nel "Giovedì" (con qualche incrocio).


Giobbe deriso dalla moglie
(Giovacchino Assereto)

Alla ricerca di cose chestertoniane, ho notato che c'eravamo persi un interessante articolo su L'Uomo che fu Giovedì.

Ecco il collegamento dell'articolo da titolo

L’UOMO CHE FU GIOBBE. ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL PIÙ GRANDE DEI ROMANZI DI G. K. CHESTERTON,, 

di Daniele Capuano sul blog di approfondimento culturale Minima&Moralia.


Il brano iniziale: 

L’uomo che fu giovedì è forse il romanzo più vitale di Chesterton perché, pur essendo il più intensamente e vistosamente allegorico, è anche il più enigmatico, ambiguo e provocatorio (in quanto provoca, in tutti i sensi, la proliferazione dei commenti e delle note al margine). La sua natura di incubo è un esplicito riferimento alla condizione spirituale dell’autore e di gran parte della gioventù edoardiana alla fine del XIX secolo: uno scetticismo morboso che intaccava profondamente la percezione dell’essere, dell’ens, così decisiva per la guarigione intellettuale e morale del giovane Chesterton.

Che sullo sfondo vi sia il libro di Giobbe, che il grande scrittore inglese usò istintivamente su di sé, come avrebbe poi consigliato Jung ai suoi pazienti depressi, è innegabile. Ma la meditazione religiosa e filosofica è forse ancor più radicale, e investe il senso stesso della creazione e della redenzione. Il male è anarchia, dunque è il risultato del libero arbitrio esercitato senza discernimento, in modo puramente distruttivo, diabolico: il poeta Gabriel Syme, amante dell’ordine, ovvero del kosmos, decide di entrare nella polizia filosofica, una sorta di tribunale dell’Inquisizione in forma di intelligence: l’invisibile capo lo consacra al martirio, ovvero al retto uso della volontà in un mondo dominato dal male.

Il resto dell'articolo è nel collegamento sopra.

L'autore è Daniele Capuano che viene descritto così da Adriano Ercolani (a noi noto per questo e per questo motivo): 

"Da ragazzi, pressoché ventenni, avemmo l’opportunità di collaborare a un’imponente antologia letteraria, libro di testo universitario presso l’Università Gregoriana, Novecento letterario italiano ed europeo, curata da Giovanni Casoli, nostra stimata guida intellettuale".

A suo tempo mi chiesi perché ad Ercolani piacesse Chesterton, e trovai la risposta che riporta pure per Daniele Capuano al medesimo uomo; anch'egli è a noi noto, si tratta di Giovanni Casoli.

Ecco chi è Giovanni Casoli (per i distratti):

http://uomovivo.blogspot.com/2018/09/chesterton-in-altre-parole-giovanni.html?m=1


Altre testimonianze:


Ed ecco un post sulla famosa antologia di Casoli:


Come dissi a suo tempo, Casoli è autore di pagine molto belle su Chesterton, tra le più acute e affettuose. 

Un motivo in più per leggere questo articolo di Capuano (che ci era sfuggito nel 2018, anno della sua pubblicazione) che tocca con precisione alcuni motivi per la comprensione dell'opera, sia quelli occasionanti (la dedica, le circostanze ad essa connesse, i cenni dell'opera che fa Chesterton nella sua Autobiografia, ecc.) che quelli relativi al senso dell'opera (il nesso con il Libro di Giobbe è imprescindibile, ne iniziammo a parlare nel 2007 in occasione del Chesterton Day con il giovane don Guido Bennati che scavò quest'idea nella sua tesi di baccellierato).

Mi permetto però di rilevare come Chesterton dia in un certo senso l'interpretazione autentica del personaggio Domenica; il libro è indubbiamente enigmatico e a mio avviso occorre leggerlo e rileggerlo e conoscere i passaggi fondamentali della giovinezza del suo autore, ed inoltre forse non tutti hanno letto questo passaggio tratto dalla sua Autobiografia che contiene la giusta interpretazione del personaggio citato:

Più volte mi è stato chiesto cosa intendessi con il mostruoso orco da pantomima battezzato Domenica; e alcuni hanno suggerito, non senza ragione, potesse trattarsi di una versione blasfema del Creatore. L'intera storia rappresenta l'incubo delle cose, non come sono, ma come apparivano al giovanotto quasi-pessimista negli anni '90 dell'800. E l'orco, che sembra tanto brutale, ma in un certo senso misterioso e clemente e bendisposto, non è tanto Dio, nel significato della religione o dell'assenza di essa, quanto la Natura come appare al panteista, il cui panteismo si sforza di uscire dal pessimismo. Se mai la storia possiede un senso, intendeva esordire con un ritratto del mondo nella sua peggiore rappresentazione e dimostrare che, invece, il quadro non era poi così nero come sembrava. Senza una continuazione, il ricordo potrebbe apparire privo di senso come tutto il libro e per ora posso solo riportare i due fatti, di cui, in un qualche modo, vorrei dare testimonianza. Tentavo innanzitutto di trovare un ottimismo nuovo, non in relazione a un maximum, ma a un minimum di bene.
Non mi curavo tanto del pessimista che si lamentava perché c'era poco bene: mi rendeva furioso, al punto di voler farlo fuori, quel pessimista che si chiedeva qual era il bene nel be-ne. Inoltre, fin dai primi giorni, e non certo per le più nobili ragioni, sapevo troppo per far finta di potermi sbarazzare del male. Verso la fine del libro aggiunsi un personaggio che, con piena conoscenza di causa, nega il bene e lo sfida. Molto tempo dopo, padre Ronald Knox mi disse, con quel suo fare curioso che gli è caratteristico, che era certo che l'intero testo sarebbe stato utilizzato per dimostrare che ero panteista e pagano e che il criticismo storico del futuro non avrebbe avuto difficoltà a provare che l'episodio dell'Accusatore era una semplice intromissione messa in opera dai preti.
In realtà non era così, anzi era ben diverso. A quell'epoca, come tutti per mille miglia intorno, sarei stato seccato se un prete si fosse impicciato dei fatti miei o avesse modificato qualcosa del mio manoscritto. Avevo fatto quell'affermazione nel racconto, che testimoniava il male estremo (che è semplicemente la colpa imperdonabile di non volere perdono), non perché l'avessi imparato da uno dei milioni di preti che non avevo mai incontrato, ma perché l'avevo imparato da solo. Già ben sapevo che, se solo l'avessi voluto, avrei potuto tagliarmi fuori dall'intera vita dell'universo. Mia moglie, quando le si chiede chi l'abbia convertita al cattolicesimo, immancabilmente risponde: «Il diavolo».
Ma questo avvenne molto più tardi e non ha alcun rapporto con la filosofia brancolante, e ansiosa di risposte, della storia in questione. Vorrei piuttosto citare l'elogio che mi fu fatto da un uomo di tipo completamente diverso, che, per una qualche ragione, fu uno dei pochi a trovare il bandolo della matassa del disgraziatissimo romanzo della mia giovinezza. Era un celebre psicoanalista, dei più all'avanguardia e dei più scientifici. Non era un prete, tutt'altro, possiamo dire, come quel francese che rispose alla domanda se aveva pranzato sulla nave: «Au contraire». Non credeva nel diavolo, Dio non voglia! (Se esiste un Dio che possa volerlo.) Era invece uno studioso attento e competente nel suo campo, e mi fece rizzare i capelli in testa, quando disse che aveva trovato il mio romanzo giovanile un rimedio utilissimo per i suoi pazienti, soprattutto il lungo processo con cui il diabolico anarchico si rivela un rispettoso cittadino travestito. «Conosco molti che erano vicini alla pazzia» mi disse con tutta serietà, «e che trovarono la pace per aver capito L'Uomo che fu Giovedì». Era sicuramente eccessivo, nella sua generosità, anzi forse era lui a essere pazzo. Ma confesso che mi lusinga che in quel periodo di personale follia, io possa essere stato di un piccolo aiuto ad altri pazzi come me.

Marco Sermarini

domenica 21 luglio 2024

Riproposizioni - Un aforisma al giorno a proposito del cosiddetto progresso.

Progresso è una parola inutile; perché il progresso dà per scontato una direzione già definita: ed è esattamente sulla direzione che non siamo d'accordo.


Gilbert Keith Chesterton, Appreciation and criticism of the works of Charles Dickens


Dice bene Chesterton: questa per esempio
è una nota marca di cibi in scatola americana
-- per noi italici questo è regresso ;-)


sabato 20 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Lo spirito di realtà non è dato dai fatti.

I fatti in quanto tali non sempre creano uno spirito di realtà, perché la realtà è uno spirito. I fatti da soli possono spesso alimentare la fiamma della follia, perché la sanità mentale è uno spirito. Si pensi agli enormi accumuli di dettagli accumulati da uomini che hanno il folle hobby di credere che Erodoto abbia scritto Omero o che la Grande Piramide sia una profezia della Grande Guerra. Considerate le circostanze concrete e le narrazioni collegate che spesso possono essere fornite in modo molto lungo e laborioso da uomini che soffrono della mania di essere perseguitati, o di essere diseredati, o di essere il legittimo re d'Inghilterra. Questi uomini sono impazziti per i fatti materiali; sono pazzi non per le loro fantasie, ma per aver appreso troppi fatti. Ciò che manca loro è la proporzione: una cosa invisibile come la bellezza, imperscrutabile come Dio.

Gilbert Keith Chesterton, Come to Think of It.



giovedì 18 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Un romanzo ci dice sempre qualcosa...

Un buon romanzo ci dice la verità sul suo eroe; ma un cattivo romanzo ci dice la verità sul suo autore.

Gilbert Keith Chesterton, Eretici. 



mercoledì 17 luglio 2024

A dieci anni dalla morte del nostro caro amico Stratford Caldecott - Leonie Caldecott su The Tablet.

Oggi ricorrono esattamente dieci anni dalla morte di Stratford Caldecott, un caro amico della Società Chestertoniana ed uno degli studiosi di Chesterton più acuti e profondi di sempre.

Ci fece un bellissimo regalo nel 2012 partecipando con grande fair play ed umiltà, lui accademico di Oxford, al nostro Chesterton Day, e si fece anche sostenitore della Scuola Libera Gilbert Keith Chesterton di San Benedetto del Tronto. Passammo giorni bellissimi insieme e iniziò un'amicizia che dura ancora oggi, nonostante la separazione della morte.

A lui dobbiamo l'incontro con John Kanu e il Sierra Leone Chesterton Center e tutto quello che ne è venuto fuori in termini di amicizia, di carità, di aiuto reciproco, di distributismo.

Sua moglie Leonie ha scritto questo bell'articolo su The Tablet e noi ve lo mettiamo a disposizione.

Basta cliccare sulla foto e si aprirà ingrandita.

Per avere maggiori notizie su Stratford e la sua opera, basta cercare il tag "Stratford Caldecott" o usare il motore di ricerca interno.




Un aforisma al giorno - Il progresso non è sempre progresso.

Anche quando c'è davvero un progresso, come certamente c'è una crescita, il progresso non è un progresso in tutto, perfettamente semplice e universale e tutto d'un pezzo. Le civiltà vanno avanti in alcune cose, mentre vanno indietro in altre.

Gilbert Keith Chesterton, Chaucer.



martedì 16 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Tu dici grazie (c'è sempre da ringraziare, anche oggi...).

Tu dici grazie prima dei pasti. Va bene, ma io dico grazie prima del concerto e dell'opera. Ma io dico la grazia prima del concerto e dell'opera, e grazie prima della commedia e della pantomima, e grazie prima di aprire un libro, e grazie prima di disegnare, dipingere, nuotare, tirare di scherma, fare pugilato, camminare, suonare, ballare e grazie prima di intingere la penna nell'inchiostro.

Gilbert Keith Chesterton, Notebook.



Un aforisma al giorno - Il vero problema del Medioevo.

Il vero problema del Medioevo risiedeva nelle comunicazioni rudimentali e relativamente scadenti per la trasmissione delle cose buone, e non nel fatto che non avessero cose buone da comunicare. Siamo in grado di apprezzare la distinzione nel momento attuale, quando abbiamo ottime comunicazioni e nulla da comunicare.

Gilbert Keith Chesterton, Chaucer



lunedì 15 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Mancare il punto, politici e giornalisti grandi esperti...

Mancare il punto è un'arte molto raffinata, portata a livelli quasi perfetti dai politici e dai giornalisti di oggi. Il punto, infatti, è generalmente molto appuntito e, per di più, lo è da entrambe le parti. Vale a dire che entrambe le parti probabilmente si impalerebbero in modo scomodo se non riuscissero a evitarlo del tutto.

Gilbert Keith Chesterton, L'Utopia degli Usurai.



domenica 14 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Il cattivo e il buon governo.

Il cattivo governo, come il buon governo, è una cosa spirituale. Anche il tiranno non governa mai con la sola forza, ma soprattutto con le favole.

Gilbert Keith Chesterton, Utopia degli usurai.








sabato 13 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Il patetico dilemma dell'uomo ricco.

Tutti, tranne i duri di cuore, devono essere straziati dalla pietà per questo patetico dilemma dell'uomo ricco, che deve mantenere il povero abbastanza robusto da fare il lavoro e abbastanza magro da doverlo fare.

Gilbert Keith Chesterton, L'Utopia degli Usurai.



venerdì 12 luglio 2024

Domani si celebra il 150^ compleanno di Gilbertone anche in Irlanda! Ce lo fa sapere il Nostro Caro Angelo Bottone (chestertoniano con due lasciapassare chestertoniani, uno italiano e l’altro irlandese…).

Tomorrow, at 2 pm in the Central Catholic Library (Dublin 2), we will celebrate 150 years of G. K. Chesterton's birth. You are all invited.

Un aforisma al giorno - Senza inizio né fine?

L'uomo non può immaginare che l'universo sia stato creato, e quindi è "costretto dalla sua ragione" a pensare l'universo senza inizio né fine, cosa che (mi permetto di osservare) non può nemmeno immaginare.

Gilbert Keith Chesterton, Utopia degli usurai.



giovedì 11 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Cos'è la poesia.

La poesia non è una selezione delle immagini che esprimeranno un particolare pensiero; è piuttosto un'analisi dei pensieri che sono evocati da una certa immagine.

Gilbert Keith Chesterton, A Handful of Authors.



mercoledì 10 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Plutocrazia all'attacco della famiglia.

L'intero attacco moderno al matrimonio e alla famiglia è per sua natura plutocratico.

Gilbert Keith Chesterton, A Handful of Authors.



martedì 9 luglio 2024

Una lista di buoni motivi per iscriversi alla Società Chestertoniana Italiana!

Salve, cari Amici, Soci e Simpatizzanti,

Vi importuno per tornare a proporre a ciascuno di Voi l'adesione alla Società Chestertoniana Italiana.

Iscriversi alla SCI serve per aiutare tutti coloro i quali amano Chesterton e credono nel suo pensiero, lavorano per diffonderlo e perché dia i suoi buoni frutti.

La SCI è infatti promotrice e partner di diversi progetti tra i quali spiccano la collaborazione ultradecennale con il Sierra Leone Chesterton Center, che ha portato all'edificazione della Chesterton Academy della Sierra Leone (CASL) e alla fondazione di oltre quaranta cooperative agricole nel bel paese africano, la fondazione ed il sostegno della Scuola Libera G. K. Chesterton di San Bendetto del Tronto (asilo nido, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, liceo delle scienze umane, istituto professionale), il Concorso Chesterton (da molti anni, sempre più grande, sempre più bello, da due con disputazioni e certame per gli istituti superiori), la stampa e la diffusione di nuove traduzioni di opere inedite in italiano del Nostro Eroe, la collaborazione con altre Società Chestertoniane nel mondo (Inghilterra, Irlanda, Stati Uniti, Croazia, Spagna, Catalogna...), l'aggiornamento quotidiano del blog dell'Uomovivo, la collaborazione nella ricerca e nella redazione di tesi di laurea breve, magistrale, di dottorato, la creazione di una biblioteca chestertoniana con opere in lingua originale ed in italiano, antiche riviste, e molto, molto altro ancora.

Per avere prova di tutto ciò vi basterà andare a cercare nel nostro piccolo grande blog, una vera e propria enciclopedia per chi vuole notizie affidabili su Chesterton, sugli studi più rilevanti su di lui, sulla sua attualità e sulle ispirazioni che fornì e continua a fornire a studiosi, scrittori, giornalisti...

Quindi essere amici di Chesterton significa sostenere tutto questo.

Per iscriversi o rinnovare l'iscrizione basterà versare € 15,00 (o se volete anche di più...) così come è scritto in questo collegamento:

http://uomovivo.blogspot.com/p/come-iscriversi-alla-societa.html?m=1

Vi ringrazio per l'attenzione e vi saluto affettuosamente.

Marco Sermarini, presidente SCI




Un aforisma al giorno - Derivazioni...

Le persone che si affidano alle derivazioni hanno sempre torto, perché ignorano la vita e le avventure di una parola e tutto ciò che ha fatto da quando è nata. Persone di questo tipo direbbero che tutti gli uomini che vivono in una villa sono dei villani. Direbbero che essere cavalleresco equivale a essere ippico.

Gilbert Keith Chesterton, Alarms and Discursions.



lunedì 8 luglio 2024

Un aforisma al giorno - I lati impopolari del cristianesimo.


L’argomento più forte a favore della grazia divina è semplicemente che essa appare sgraziata. I lati impopolari del cristianesimo si rivelano, quando li esaminiamo, i veri guadagni della gente.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia.

domenica 7 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Ecco perché il dialetto è metafora e perché la metafora è poesia.

Ogni dialetto è una metafora, e ogni metafora è poesia. Se ci soffermassimo per un attimo a esaminare le frasi di circostanza più economiche che ci passano per le labbra ogni giorno, scopriremmo che sono ricche e suggestive come tanti sonetti. Per fare un esempio: nelle relazioni sociali inglesi parliamo di un uomo che "rompe il ghiaccio". Se questo venisse trasformato in un sonetto, avremmo davanti a noi un'immagine cupa e sublime di un oceano di ghiaccio perenne, lo specchio cupo e sconcertante della natura del Nord, sul quale gli uomini camminano, danzano e pattinano facilmente, ma sotto il quale le acque vive ruggiscono e si affannano a decine di metri di profondità. Il mondo del dialetto è una sorta di regno della poesia, pieno di lune blu ed elefanti bianchi, di uomini che perdono la testa e di uomini la cui lingua scappa via con loro: un intero caos di favole.

Gilbert Keith Chesterton, L'Imputato.



sabato 6 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Chesterton sottilissimo conoscitore di uomini e donne, ah, se lo seguissimo...

La disputa tra Macbeth e sua moglie sull'omicidio di Duncan è quasi parola per parola una disputa che si svolge a un qualsiasi tavolo di colazione di periferia su qualcos'altro. Si tratta solo di cambiare "Sei troppo debole, dammi i pugnali" in "Sei troppo, dammi i francobolli" [...] Le forze dei due partner differiscono in natura. La donna ha più quel tipo di forza immediata che si chiama diligenza. L'uomo ha più forza di riserva che si chiama pigrizia.

Gilbert Keith Chesterton, The Spice of Life.


Macbeth


venerdì 5 luglio 2024

Un aforisma al giorno - L'opera del Cielo e quella dell'inferno. Differenze.

L'opera del Cielo era solo materiale: la creazione di un mondo materiale. L'opera dell'inferno è interamente spirituale.

Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino.



giovedì 4 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Mai dubbi sulla bontà della creazione .

Nessuno potrà capire la filosofia tomista, o meglio la filosofia cattolica, se non si rende conto che la parte primaria e fondamentale di essa è interamente la lode della Vita, la lode dell'Essere, la lode di Dio come Creatore del Mondo. Tutto il resto viene dopo, condizionato da varie complicazioni come la caduta o la vocazione degli eroi. Il problema è che la mente cattolica si muove su due piani: quello della creazione e quello della caduta. Il parallelo più vicino è, per esempio, quello dell'Inghilterra invasa; ci potrebbe essere una severa legge marziale nel Kent perché il nemico è sbarcato nel Kent, e una relativa libertà a Hereford; ma questo non influirebbe sull'affetto di un patriota inglese per Hereford o per il Kent, e la prudenza strategica nel Kent non influirebbe sull'amore per il Kent. Perché l'amore per l'Inghilterra rimarrebbe, sia per le parti da riscattare con la disciplina che per quelle da godere in libertà. Ogni estremo dell'ascetismo cattolico è una cautela saggia o meno contro il male della caduta; non è mai un dubbio sulla bontà della creazione.

Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino.



mercoledì 3 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Riaffermare l'Incarnazione.

Forse suonerebbe troppo paradossale dire che questi due santi [San Francesco d'Assisi e San Tommaso d'Aquino] ci hanno salvato dalla spiritualità, un destino terribile... Ma è meglio dire la verità nella sua forma più semplice: che entrambi hanno riaffermato l'Incarnazione, riportando Dio sulla terra.

Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino.




martedì 2 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Tiranni senza verità.

I fanatici del passato vengono talvolta biasimati perché facevano i tiranni appellandosi alla verità eterna. Ma è molto più intollerabile giocare al tiranno senza appellarsi alla verità eterna... E questo è il tono di quasi tutte le timide repressioni e rimostranze del nostro tempo.

Gilbert Keith Chesterton, Come To Think of It.



lunedì 1 luglio 2024

Un aforisma al giorno - Qualche parola sulla "realtà".

I fatti in quanto tali non sempre creano uno spirito di realtà, perché la realtà è uno spirito. I fatti da soli possono spesso alimentare la fiamma della follia, perché la sanità mentale è uno spirito. Si pensi agli enormi ammassi di dettagli accumulati da uomini che hanno il folle hobby di credere che Erodoto abbia scritto Omero o che la Grande Piramide sia una profezia della Grande Guerra. Considerate le circostanze concrete e le narrazioni collegate che spesso possono essere fornite in modo molto lungo e laborioso da uomini che soffrono della mania di essere perseguitati, o di essere diseredati, o di essere il legittimo re d'Inghilterra. Questi uomini sono impazziti per i fatti materiali; sono pazzi non per le loro fantasie, ma per aver appreso troppi fatti. Ciò che manca loro è la proporzione: una cosa invisibile come la bellezza, imperscrutabile come Dio.

Gilbert Keith Chesterton, Come to think of it.



domenica 30 giugno 2024

Un aforisma al giorno - In che consiste il giornalismo.

Il giornalismo consiste in gran parte nel dire "Lord Jones è morto" a persone che non hanno mai saputo che Lord Jones era vivo.

Gilbert Keith Chesterton, La saggezza di Padre Brown.

Ritratto di GKC di sir James Gunn.


sabato 29 giugno 2024

venerdì 28 giugno 2024

Sono centocinquantacinque anni che è nata Frances Blogg e centoventitrè che Gilbert e Frances si sono sposati.




Come saprete, oggi festeggiamo il compleanno di Frances (28 Giugno 1869) e il matrimonio di Gilbert e Frances, che fu celebrato il 28 Giugno 1901, venerdì, ed era anche il trentaduesimo compleanno di Frances, che aveva quindi cinque anni più di Gilbert).

Lo sposalizio fu celebrato dopo tre anni di fidanzamento a St. Mary Abbot, la chiesa parrocchiale anglicana di Kensington, nota per il suo enorme pinnacolo situato proprio all'ingresso. Il neogotico attuale cresce sui resti della chiesa medievale del XII secolo. 


Tutte le mie visite a Kensington mi sono immaginato quel glorioso giorno per i due ragazzi, ne ho parlato coi miei figli, coi miei alunni, coi miei amici…


Il matrimonio fu celebrato da padre Conrad Noel, noto come The Red Vicar, cioè il Vicario Rosso, perché era un socialista cristiano, di tendenza anglocattolica in teologia ma decisamente schierato politicamente; il simpaticone, di cui trovate ampia traccia in questo blog (fu persona importante per entrambi gli sposi), quando era curato nella chiesa di Thaxted nell'Essex, divenne famoso perché appese fuori della sua chiesa la bandiera del Sinn Fein, il partito nazionalista, repubblicano ed indipendentista irlandese, e la bandiera di San Giorgio, cioè la vera bandiera d'Inghilterra che non è mai stata l'Union Jack. Noel ebbe un ruolo fondamentale con Frances nel riavvicinare Gilbert alla fede cristiana. Non tutti sanno che Chesterton si riavvicinò prima all'anglicanesimo grazie a sua moglie, a Noel e ad altri pastori anglicani di tendenza anglocattolica e socialisteggiante; solo dopo iniziò la sua marcia di avvicinamento a Roma. Gilbert, battezzato nella Chiesa Anglicana, crebbe fattivamente come un non conformista (come dicono gli anglofoni), con qualche puntata nella Chiesa Unitariana frequentata discontinuamente dai genitori.


La cugina quindicenne di Frances, Rhoda Bastable, che fu sempre presente nella vita dei Chesterton, fu la testimone della sposa assieme alla piccola Doris Child di otto anni, figlia di un'amica di famiglia; tra gli invitati John Butler Yeats, pittore, padre dello scrittore irlandese William Butler Yeats (i Blogg ne erano amici), con le sue due figlie Elizabeth e Susan. Elizabeth ha lasciato un interessante commento in una lettera, in cui raccontò di essere stata al matrimonio e che Gilbert desiderò che fosse il  più formale possibile mentre Frances cercò solo l'essenziale della cerimonia. Ma sapevamo che ad uno piaceva il mare e all'altra tutt'altro... Nonostante queste differenze il matrimonio funzionò alla grande.


Aneddoto: Charles Bastable, nipote di Frances, dodicenne, fu spedito a tutta velocità a pochi minuti dal rito a comprare una cravatta per Gilbert che ritenne non fosse argomento da tenere in considerazione nella preparazione (in altre parole se l'era dimenticata…). 


Secondo aneddoto: Annie Firmin, amica d'infanzia di Chesterton, rise tutto il tempo con Marie Louise, la mamma dello sposo, per la targhetta del prezzo che campeggiava sulla suola delle scarpe nuove di zecca del nostro eroe quando si inginocchiò.


Terzo aneddoto: Gilbert (è lui a dircelo) si fermò in latteria a bere un bicchiere di latte, perché lì ci era sempre stato da bambino con la mamma, e comprò una pistola perché non si sa mai, se la vita è un'avventura e sposarsi è come un duello… dovevano pure recarsi in viaggio di nozze nell'Essex e qualche pirata può sempre esserci… (queste le testuali motivazioni).


Frances Blogg, come l'ha definita correttamente la mia amica Nancy Carpentier Brown, era La Donna che fu Chesterton. Mai definizione più precisa. Dal canto suo Chesterton non si risparmiò con Frances. Volle infatti accelerare il matrimonio anche se non era ancora sicuro sulle proprie gambe dal punto di vista economico (era ancora alle prime armi seppure già arriso da un certo successo), ma la drammatica morte recente in un incidente stradale della sorella della sua futura moglie lo indussero a lanciarsi. Bravo, bravissimo. Perché Gilbert lo fece pensando così di rallegrare Frances che era tanto triste per la perdita della sorella Gertrude. Frances apprezzò e partirono (come ho già avuto modo di ricordare) per la grande avventura che nessuno dovrebbe rifiutare, come diceva lui.


Come si conobbero i ragazzi?


Nel 1896, la famiglia Blogg teneva degli incontri culturali la domenica pomeriggio nella propria casa, con amici e vicini, per un tè ed una vivace conversazione (gli avvisi che venivano mandati si intitolavano "Tea and Lively Conversation": Blogg simpatici).


In uno di questi vivaci pomeriggi culturali, Lucian Oldershaw, compagno di scuola e di dibattiti di Gilbert (anche lui membro del Junior Debating Club, prima palestra di Gilbert sorta alla St. Paul's School) invitò il nostro. Lucian si era innamorato delle ragazze Blogg e i suoi occhi caddero (letteralmente) sulla bionda Ethel. Coinvolse Gilbert e descrisse la casa ed il suo clima ma soprattutto le ragazze, per lui davvero graziose. Lo invitò.


Gilbert e Frances non si erano mai incontrati prima, anche se avevano diversi amici in comune. Si incontrarono per la prima volta in una imprecisata domenica dell'autunno del 1896, nella sala della casa di Frances al numero 8 di Bath Road, che si trovava a Bedford Park, quello che allora era un sobborgo non lontano da casa di Gilbert. Un quartiere molto originale di artisti, socialisti, intellettuali. Dobbiamo sapere che la famiglia Blogg era molto intima della famiglia Yeats, ricordate William Butler Yeats? Era il vate della Rinascita Celtica, una sorta di bardo dell'indipendenza irlandese. Ecco, stava da quelle parti e conosceva bene Frances e la sua famiglia. 

Gilbert s'innamorò a prima vista, un vero colpo di fulmine, e pensò e credette subito che lei sarebbe stata fedele e leale (insomma, vide subito che era una brava ragazza):


“Se avessi qualcosa a che fare con questa ragazza, cadrei immediatamente in ginocchio davanti a lei: se le parlassi, lei non mi ingannerebbe mai: se dovessi confidare in lei, lei non mi rifiuterebbe: se la amassi, non giocherebbe mai con me: se mi affidassi a lei, non mi tradirebbe mai: se mi ricordassi di lei, lei non si scorderebbe mai di me". (GKC in Nancy Carpentier Brown, The Woman Who Was Chesterton, ACS Books, 2015)

Marco Sermarini