lunedì 30 marzo 2020

4 Aprile 2020, GKC a cento anni dalla promessa di convertirsi.

Sabato 4 Aprile 2020 alle ore 17.30 in diretta su Facebook celebreremo questo anniversario poco noto.

Il 4 Aprile 1920 Chesterton e sua moglie approdarono a Brindisi la mattina presto. Quel giorno Gilbert fece la solenne promessa (ne ha parlato padre Roberto Brunelli nel post precedente) di convertirsi quanto prima al cattolicesimo.

La cosa non fu immediata ma la circostanza va celebrata.

Cari amici, vi aspetto su Facebook dal mio profilo.

Marco Sermarini 

Un anniversario poco noto del nostro grande Gilbert.

Il grande padre Roberto Brunelli (nome di battaglia: Il Patriota Cosmico) ha scritto questo su Facebook:

È da parecchi mesi che tengo di punta un grande anniversario chestertoniano. 
Il 4 aprile 1920 (era il giorno di Pasqua) a Brindisi , di ritorno dalla Terra Santa, Gilbert decise in cuor suo di diventare cattolico (sarebbe stato bello organizzare un convegno proprio lì, con Rosario, conferenze e pranzo di pesce finale... sarà per la prossima volta...).
Ecco cosa successe:
Ma se anche la figura (della Madonna) era distante, o era oscura e misteriosa o uno scandalo per i miei contemporanei o una sfida per me, non ho mai dubitato che quella figura fosse la figura della fede; che Ella impersonasse, come un essere umano completo già quando era solo umana, tutto ciò che questa Cosa aveva da dire all’umanità. Nell’istante in cui ricordavo la Chiesa Cattolica, ricordavo Lei; quando cercavo di dimenticare la Chiesa Cattolica, cercavo di dimenticare Lei; quando infine vidi ciò che era più nobile del mio destino, il più libero e il più difficile di tutti i miei atti di libertà, fu dinanzi a una sua piccola immagine, dorata e smagliante, nel porto di Brindisi che promisi che cosa avrei fatto se fossi ritornato in patria. (Chesterton, Il pozzo e le pozzanghere, Maria e il convertito, ed. Lindau)
Altra traduzione:
Nell'istante in cui ricordavo la Chiesa cattolica, ricordavo lei; allorché cercavo di dimenticare la Chiesa cattolica, cercavo di dimenticare lei! Fu dinanzi alla sua piccola immagine dorata e molto fastosa nel porto di Brindisi che vidi finalmente ciò che era più nobile del mio destino, il più libero e il più difficile di tutti i miei atti di libertà, e promisi la cosa che avrei fatta, se fossi ritornato in patria». (Chesterton, The Well and the Shallows, cit. in J.A. O' Brien, Conversioni che hanno cambiato il mondo).
Originale inglese:
The instant I remembered the Catholic Church, I remembered her; when I tried to forget the Catholic Church, I tried to forget her; when I finally saw what was nobler than my fate, the freest and the hardest of all my acts of freedom, it was in front of a gilded and very gaudy little image of her in th
e port of Brindisi, that I promised the thing that I would do, if I returned to my own land (Chesterton, The Well and the Shallows)
Poi il passaggio ufficiale alla Chiesa cattolica non fu così veloce, come ricorda qui Marco Sermarini: http://uomovivo.blogspot.com/2019/07/
Quale la piccola immagine dorata e molto fastosa nel porto di Brindisi della Santa Vergine? Consultando il prof. Antonio Mario Caputo, storico brindisino, è probabile sia questa: http://www.brindisireport.it/…/brindisi-limmacolata-e-il-te…
La chiesa di San Paolo Eremita (fino alla soppressione officiata dai Minori Conventuali) è invece questa: http://www.brundarte.it/20…/…/04/san-paolo-eremita-brindisi/
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Intanto grazie a padre Roberto Brunelli, poi tenetevi pronti per sabato 4 Aprile 2020 pomeriggio... ricorderemo la vicenda con qualche altro particolare, a Dio piacendo...

Marco Sermarini

domenica 29 marzo 2020

Un aforisma al giorno.





Gilbert Keith Chesterton, Uomovivo, tratto da La Famiglia, Regno della Libertà. 

I Chestertoniani Croati si incontrano così...

... e presto anche noi festeggeremo una ricorrenza chestertoniana che pochi conoscono... a giorni...

Stay tuned.

venerdì 27 marzo 2020

La sfera, la croce e la follia del mondo moderno – Fabio Trevisan su Ricognizioni.

A cent'anni dalla pubblicazione, il romanzo La sfera e la croce di Gilbert Keith Chesterton ci può aiutare nella comprensione dell'epidemia e che stiamo vivendo e delle sue conseguenze. Chi riconoscerà la follia di un mondo che ha costruito la sua esistenza rinnegando il valore salvifico della croce? Chi saprà scorgere la pazzia nei pensieri mondani che non credono nell'ortodossia cattolica, conducendo una vita "orizzontale" legata alla realizzazione di se stessi anziché del regno di Dio? Chi sarà capace di lottare nella ricerca della verità, in un mondo relativista e indifferente?

Il resto qui:

Chiediamo l'aiuto del nostro amico Chesterton perché cessi questa malattia e diamo corpo ad un vero cambiamento.

In questi giorni in cui imperversa il Coronavirus e con esso la disperazione, il determinismo, tanta tristezza, tanto dolore che non trova requie perché pochi indicano la Vera Via che è Gesù Cristo, la fede e la fiducia in Lui, e molte persone non riescono a dare senso ai buoni desideri di carità, aiuto reciproco, bontà, anche ai buoni propositi per quando tutto questo finirà, penso sia giusto rinnovare la richiesta perché cessi questo male anche con l'intercessione del nostro caro e buon amico Chesterton.
Lui che è stato tanto, tanto buono in vita sicuramente busserà alla porta del Suo e Nostro Re per chiedere di liberarci, se noi glielo chiediamo. Chesterton aveva capito che c'è una scelta da fare, sempre, tra la luce e le tenebre, e questa scelta urge oggi più che mai, la scelta di un cambiamento di vita vero, la decisione per Nostro Signore, perché tutto questo male cessi, e cessi di abitare nelle nostre vite la disperazione, il cinismo, l'esclusione di Dio da tutto, il fare piani senza di Lui, l'idolatria.
Chesterton ha detto su questo parole bellissime e molto decise, non un semplice sorriso ma un vero invito al cambiamento.
Preghiamolo perché in questi giorni che capiamo di dover cambiare troviamo la forza di cambiare davvero e di dirigerci sulla Vera Via.

Marco Sermarini

Dio Nostro Padre,
Tu riempisti la vita del tuo servo Gilbert Keith Chesterton di un senso di meraviglia e gioia,
e desti a lui una fede che fu il fondamento del suo incessante lavoro,
una carità verso tutti gli uomini, in particolare verso i suoi avversari,
e una speranza che scaturiva dalla sua gratitudine di un'intera vita per il dono della vita umana.
Possano la sua innocenza e e le sue risate,
la sua costanza nel combattere per la fede cristiana in un mondo che perde la fede,
la sua devozione di una vita per la Beata Vergine Maria
e il suo amore per tutti gli uomini, specialmente per i poveri,
portare allegria ai disperati,
convinzione e calore ai tiepidi
e la conoscenza di Dio a chi non ha fede.
Ti chiediamo di concedere le grazie cheTi imploriamo
attraverso la sua intercessione (e specialmente per...)
perché la sua santità possa essere riconosciuta da tutti
e la Chiesa possa proclamarlo beato.
Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore

Amen.

http://uomovivo.blogspot.it/2009/07/la-santita-di-chesterton-ora-ce-una.html?m=1

Chesterton è attuale - Lo stupore di Aldo Maria Valli.

Il giornalista Aldo Maria Valli ama Chesterton, non avevamo dubbi (nel breve volgere di un paio di mesi è la seconda volta che lo chiama in causa, l'ultima volta ha dato voce alla mobilitazione mondiale per salvare la sua casetta chiamata Overroads, dove sono stati scritti molti dei suoi capolavori e dove ricevette la visita del nostro Emilio Cecchi), oggi lo mette al fondo di una riflessione sullo stupore (e chi altri poteva stare lì?), e scatta sulla fascia anche Borges. 

L'articolo è tratto dal suo blog personale:

https://www.aldomariavalli.it/2020/03/27/una-parola-al-giorno-stupore/


giovedì 26 marzo 2020

Un aforisma al giorno.

Per conservarci felici come un bambino o come un cane, non ci resta che essere innocenti come un bambino, o innocenti come un cane, entrambi incapaci di peccare. Per dirla in parole povere, bisogna essere buoni... sì, questa può essere la strada da seguire, e lui mi pare l'abbia trovata.

Gilbert Keith Chesterton, Uomovivo

mercoledì 25 marzo 2020

Il distributismo possibile già c'è - La Fattoria Giuntoli a Troia.

Amici, guardate che bel posto e che bella fattoria!

Si trova in Puglia, nella Capitanata foggiana, esattamente vicino Troia, bellissima ed antichissima cittadina che di per sé meriterebbe una visita.

Qui trovate, grazie alla segnalazione del chestertoniano della prima ora Michelangelo Rubino, l'azienda agricola Fattoria Giuntoli.

Cereali, allevamento, macelleria, agriturismo, azienda sociale, autonomia energetica...

Ecco, queste cose saranno le sponde per ripartire dopo la grande crisi che travolge il capitalismo da quando è nato. E' ora di dare credito a chi mette la faccia e tutto il resto del corpo in ciò che fa.

Questa è una famiglia.

https://www.fattoriagiuntoli.it/index.html

Fattoria Giuntoli
Contrada Cisternino, 71029 Troia FG T. 0881.970154
M. 349.7572601

lunedì 23 marzo 2020

Il domenicano che fu maestro di Chesterton: padre Vincent McNabb tra Fede e questione sociale - Luca Fumagalli su Radio Spada.



Un bell'articolo di Luca Fumagalli sul Santo di Hyde Park, Padre Vincent McNabb, uno dei padri del distributismo.

Di padre McNabb trovate ampia traccia nel nostro blog. C'è la biografia di Paolo Gulisano per le Edizioni Studio Domenicano, e il suo La Chiesa e la terra, da acquistare su Pump Street.

Per la cronaca, Padre Vincent circolava con una tonaca tessuta da lui personalmente, gli scarponi militari, la Bibbia, il Breviario e la Summa Theologica. Queste erano le sue "proprietà". Irlandese di razza quasi estinta.

Grazie, Luca.

https://www.radiospada.org/2020/03/il-domenicano-che-fu-maestro-di-chesterton-padre-vincent-mcnabb-tra-fede-e-questione-sociale/?fbclid=IwAR0cndTWXmy4YHNPBkIuA4nZohXRQZd7_oa92ukOrrA321wEX373bEADfJA

Il Distributismo possibile già c’è - Lory 91, bottega di quartiere a Grottammare.

Ciao a tutti, sono Valerio e lavoro da cinque anni a Pump Street.

Prima di questo lavoro, la mia vita era impegnata nell'azienda di famiglia, un piccolo supermercato a Grottammare a conduzione familiare.

I miei genitori che ormai da più di trent'anni gestiscono questa piccola impresa, hanno avuto sempre a cuore il loro impiego, cercando di lavorare con onestà e passione, seguendo dei principi che oggi il mondo reputa "vecchi, passati e non convenienti".

Il piccolo negozio vende prodotti di qualità, e il lavoro svolto dai miei nel cercare prodotti a chilometro zero  o comunque di qualità alta ha fatto sì che il negozio divenisse una "nicchia" nella nostra zona.

Chiaramente c'è da scontrarsi con la società odierna che per quanto riguarda il cibo, si tende al risparmio più assoluto, e questo ha reso la nostra piccola bottega una sorta di negozio d'élite.

Il lavoro svolto dai miei è stato e continua ad essere grande: rapporti con i clienti che durano da trent'anni, gente che oltre che per fare la spesa viene per scambiare due chiacchiere con il personale, insomma un bel clima.

Anche se le circostanze mi hanno portato a percorrere un'altra strada, questo non significa che il mio cuore ancora non batta per quel posto dove sono cresciuto (a cinque anni andavo in negozio a giocare a fare il commerciante), e come Adam Wayne combatte per difendere le cinque bottegucce di Pump Street, anche io mi sento di combattere e di spendermi, in particolar modo in questo periodo, per il posto dove sono nato e cresciuto. 

Oggi il negozio è gestito da Andrea, sua moglie Lorella e Gianna sua cognata piu tre ragazzi assunti.

Se decidete di andare, dite che siete miei amici e vi tratteranno da amici, come tutti quelli che frequentano questo piccolo fortilizio in mezzo alla mia città.

Valerio

Il negozio si trova a Grottammare (AP) in via Tintoretto n. 41. Anche qui dite "Amici!" ed entrate!




via Tintoretto 41, 63066 Grottammare
Indicazioni stradali

sabato 21 marzo 2020

Stefano Lorenzetto riprende una nostra vecchia ricerca sugli apocrifi chestertoniani.

 Ricordate la storia che "appassionò" qualche nostro lettore anni fa, e cioè da dove venisse la (ritenuta) frase di Chesterton "La vita è la più bella (o la più romantica) delle avventure ma solo l'avventuriero lo scopre"? Che Chesterton non la pronunciò mai lo dimostrammo dati alla mano, e trovammo anche l'involontario autore dell'apocrifo (basta scavare nel blog per trovare traccia di tutto, era Giovanni Barra). Stefano Lorenzetto, in questo suo interessante libro dal titolo "Chi (non) l'ha detto - Dizionario delle citazioni sbagliate" riprende e cita la nostra ricerca e anzi in un certo senso la amplia.

Vignetta autoironica di Chesterton.

 Questa è una delle spassose vignette di Chesterton. Era bravissimo a disegnare ed era sempre simpaticissimo. Questa è altamente autoironica. 

Chesterton era famoso per citare in maniera inesatta, o forse a senso, o ancor meglio "de core", le opere dei massimi autori inglesi. Addirittura qualche editore scrisse una nota previa alle sue opere in cui declinava ogni responsabilità per le eventuali citazioni sbagliate... Il povero Gilbert, che non era un conoscitore "libresco" dei grandi classici ma un vero amante, ne restava sempre dispiaciuto, qualcuno diceva "come un elefante ferito"... Però, come vedete, non perdeva il gusto di giocare anche su se stesso.

La scena rappresenta Chesterton a capo chino di fronte al sommo Shakespeare intento a chiedergli... ecco la didascalia, con relativa traduzione:

Natural annoyance of William Shakespeare on being asked (while engaged on "Macbeth") for the exact line of one of his Sonnets by a journalist from Beaconsfield.

[Naturale fastidio di William Shakespeare nell'essere interpellato (mentre era impegnato con "Macbeth") circa la riga esatta di uno dei suoi Sonetti da un giornalista di Beaconsfield].

Un Chesterton al giorno - 28 - Fantasia.

Chesterton usava la fantasia, ma per far camminare più spedite le sue idee, per meglio far comprendere com'è davvero la realtà.
Idee che si battono tra loro scopertamente, accenni autobiografici, fantasia al servizio della realtà, ecco il fascino dei suoi romanzi.

Marco Sermarini

https://soundcloud.com/societa-chestertoniana-italiana/un-chesterton-al-giorno-28

giovedì 19 marzo 2020

Chesterton: benedetto l’uomo che non si aspetta nulla - Annalisa Teggi e Gilbert Keith Chesterton su Aleteia.

https://it.aleteia.org/2020/03/19/chesterton-benedetto-uomo-non-aspettare-nulla/?fbclid=IwAR2MVeOHs1Ig1-3lCeb88uM8FPHn6qnYoUJyKKn7X02cOOwm6ssFSWf2OZ0

Il distributismo possibile già c'è - Mario Sarritzu e il suo zafferano, perché non è tutt'oro quello che luccica, e perché l'oro è prezioso solo perché luccica, per cui anche lo zafferano lo è...

Ciao, Presidente,

mi racconto in breve.

Sono Mario, dopo essermi laureato e specializzato in economia con indirizzo mercati monetari e finanziari sono finito a lavorare in un'azienda di esternazionalizzazione di servizi bancari. Il parolone sta a indicare un lavoro di ufficio in cui si eseguono lavorazioni che le banche non vogliono più fare e li appioppano ad aziende esterne perché costa meno. 
In parole ancora più povere: svolgevo un lavoro da bancario senza la remunerazione (e il riconoscimento) del bancario.

Dopo otto anni e sette mesi, esattamente dopo 1982 giorni lavorativi all'interno dell'azienda (che manco a farlo a posta il numero coincide col mio di nascita, sarà stato un segno?) sono letteralmente fuggito da un lavoro che non mi rappresentava più e che mi stava rendendo triste.

Hai presente il film “Le ali della libertà” verso la fine, quando un galeotto viene rilasciato dopo una vita trascorsa in carcere? Stavo diventando “istituzionalizzato”, per dirla alla Morgan Freeman. 
Ecco a me stava succedendo la stessa cosa, con le dovute proporzioni.

Ora mi dedico all'azienda agricola che fu di mio nonno. 

Mio babbo benché facesse un lavoro di ufficio ha coltivato (è il caso di dirlo) sempre la sua passione per l'agricoltura e l'aria aperta e appena gli impegni lavorativi glielo consentivano, andava in campagna. E' il luogo delle mie vacanze da bambino, appena si poteva con tutta la famiglia ci si trasferiva lì.
A proposito di aria aperta, mio nonno prese il terreno dopo appena tre giorni trascorsi in miniera. Erano gli anni '50 ed evidentemente la miniera non faceva per lui!

Nella mia azienda mi occupo prevalentemente della coltivazione dello zafferano. 
In pochi sanno che la Sardegna è la prima regione in Italia per produzione di zafferano, tra l'altro con ottime proprietà aromatiche. 
La tradizione della preziosa spezia in Sardegna si perde nei secoli da quando, con ogni probabilità, i Fenici la importarono.

La mia azienda è ubicata nell'Iglesiente, zona dell'isola un tempo famosa per le miniere ma dove oggi si vive il dramma sociale e culturale della dismissione delle stesse con poche prospettive date dallo Stato, nonostante un territorio fantastico: mare a quindici minuti di macchina, bellissime montagne, parchi geominerari.

Anche se in Sardegna coltiviamo tanto zafferano nella mia zona tale coltura è poco sviluppata. 
Ho deciso di sperimentare la coltivazione nel mio terreno, situato sotto il monte Marganai, sviluppando prodotti nuovi rispetto a come si intende usualmente consumare la spezia: come il liquore di zafferano (l'ho chiamato MIDA perché ha un bel colore giallo oro che ricorda l'oro del re mitologico) e le caramelle allo zafferano, le Zafferanelle.

Inoltre, dato che i terreni sono difficili e con rese inferiori alla media coltivo il farro che rispetto al grano è più resistente e ben si adatta ai terreni più poveri. 
Sono anche appassionato di peperoncini piccanti e son stato il primo in Sardegna a imbottigliare un liquore di peperoncino habanero, che ho chiamato Habanito.

Ci tengo a precisare che tutti i prodotti che realizzo sono frutto di collaborazioni con altre imprese, da soli non si va da nessuna parte, specialmente nel nostro territorio dove fare impresa è un atto eroico
Si creano sinergie e si scambiano esperienze e consigli soprattutto con imprese del territorio: altri agricoltori, il liquorificio, il mulino pietra (che si trova ahimè a più di 100 km dalla mia azienda), il pastificio (che sta ancora più lontano!).

Tutt'ora mi chiedo se la mia azienda sia distributista, d'altronde non ho ancora una mucca!
La risposta mi viene in mente quando mi scontro con la distribuzione dei miei prodotti, che esulano totalmente dalle logiche della GDO per qualità e per processi di produzione che sono interamente artigianali. 
Per non parlare delle attrezzature agricole autocostruite, ideate e realizzate in sede con mio babbo come ingegnere capo. 

Ci si scoraggia a volte, ma con qualche frase di Chesterton e con l'aiuto del buon Dio e delle persone care si ritrova la bussola. 
D'altronde perché non dovremmo avere tutti un lavoro che fa per noi, che ci piaccia e che ci faccia stare bene? E soprattutto: che ci renda liberi?

Un caro saluto 


Mario Sarritzu

mercoledì 18 marzo 2020

Un aforisma al giorno.

Il mondo moderno è cominciato con il libro di Jeremy Bentham Difesa dell'usura ed è finito cent'anni dopo, persino nella grossolana opinione dei giornali che consideravano indifendibile il mondo della finanza.

Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino.

martedì 17 marzo 2020

Ancora sul Distributismo e su chi lo incarna...

Se avete delle imprese che secondo voi sono distributiste, scrivete a societachestertoniana at gmail punto com e esamineremo le storie che vorrete proporci. Mi farebbe piacere dire in giro che c'è gente che vive in un altro modo e non ha paura dello spread, della signora Lagarde o di altri signori del genere, che costruisce un altro mondo anche senza la benedizione delle lobby o di quello che è rimasto dei partiti.

Marco Sermarini


lunedì 16 marzo 2020

Costruire un altro mondo in questo mondo - Zappasodi Calzature, a San Benedetto del Tronto.



Zappasodi Calzature è un negozio di calzature basato su un impresa familiare ed alcuni collaboratori fattivi.

Il mentore di tutto è Peppe Zappasodi, che mi colpì, appena arrivato nel suo negozio, perché pensò di difendersi dal sole, pensate un po' voi?, con delle tende, quando chi l'aveva preceduto anni prima nello stesso posto (due negozi, uno di una grande multinazionale finita in fumo, e uno di una grande catena italiana poi finita in fumo pure quella...) aveva tentato di difendersi dal sole sambenedettese (che notoriamente picchia forte, basta vedere la follia dei suoi abitanti...) con delle insulse pellicole da mettere sui vetri...

Ecco, ho detto, questo è un distributista. Uno che ha una testa e la usa perché sa che è il suo capitale. Peppe non lo sapeva, poi gli ho spiegato la faccenda e ha pensato che, sì, era vero, era un distributista.

Questa bottega è una cosa che passa di padre in figlio, vende scarpe buone, io stesso ve ne ho comprate diverse paia che sono ancora vive. Qualunque problema avessi, Peppe me lo ha risolto, non per la customer satisfaction, ma perché era contento se io ero contento, non per i soldi ma per la contentezza in sé.

Sono padre di una moltitudine e trovo sempre tanta allegria e tanta disponibilità quando devo risolvere i problemi calzaturieri della mia prole.

Peppe è il primo a sinistra nella foto, al centro c'è Laura e a destra c'è Tonino.

Ecco, questa è un'altra delle botteghe che vorremmo sostenere, perché è di una famiglia, ha l'inventiva, l'ansia, il brio e l'iniziativa di una vera famiglia.

Anche se adesso non si esce e i negozi sono chiusi, potete ordinare online: ho detto massima disponibilità e l'avrete. Fate sapere che siete distributisti e vi faranno uno sconto speciale. Dite: distributismo! ed avrete lo sconto. Scrivetelo a info@zappasodi-shop.it

Marco Sermarini

https://zappasodi-shop.it

Pagina Facebook:

https://www.facebook.com/zappasodishop/

Contatto telefonico e Whatsapp:

379-1823131




Pump Street, capolista delle imprese distributiste.

La prima segnalazione che voglio farvi è la nostra cara Pump Street.

Pump Street è nata dall'idea infantile di fabbricare per tutti, quindi non solo per sé, delle magliette con le frasi che ci scaldavano il cuore. I ragazzi sono partiti con una termopressa, un computer ed un piccolo plotter dentro una stanzetta.

Oggi si sono allargati un pochino, ma sono sempre loro! Non sono diventati grazie a Dio i padroni della ferriera, hanno solo comprato una macchina per stampare in serigrafia grande come una giostra, ma sono sempre quel gruppetto di ragazzi dell'inizio, Valerio, Loris, Cristiano, a cui si sono aggiunti altri amici senza i quali non sarebbero mai allegri! Il più simpatico di tutti è Fausto!

Hanno poi iniziato a vendere libri, quelli belli, quelli sani, non qualunque tipo di pensiero o narrativa di gran moda. Chesterton, Frassati, i Padri della Chiesa, Belloc, Marshall, quello che volete, ma quando comprate da loro ed aprite il pacco sentirete un sapore tutto diverso, comprenderete improvvisamente che avrete messo un altro mattoncino del Regno del Nostro Re, che avrete riconquistato un pezzetto del regno perduto. Sì, anche voi!

Vendono anche la Birra Nursia, la birra più buona dell'orbe terraqueo, fatta dai monaci più chestertoniani della terra, i Monaci di Norcia!

Preparano abbigliamento da lavoro, kit per società sportive, anche la maglietta che tanto vi piacerebbe avere!

Hanno tanti progetti in testa, piano piano li stanno realizzando.

Certo, comprate pure su Amazon, ma così cosa sosterrete? Pensateci.

La vedete questa fila di bottegucce qui sotto? Questo è il regno che ci piace! Qui non c'è posto per i giganti, solo per gli Hobbit come noi, come Pump Street.

www.pumpstreet.it



L'inaugurazione dell'attuale sede di PumpStreet
Si inaugura la sede con due ospiti venuti
da lontano, Nikola Bolšec fan croato
e Angelo Bottone, fan iroitaliano.

Il virus sta mettendo a nudo tanti problemi del mondo ma noi offriamo di costruire insieme un mondo diverso.

Questo virus che sta ammorbando il mondo sta mettendo in luce i problemi di questa economia capitalistica interconnessa, di questa società apparentemente libera ma in realtà incastrata a beneficio esclusivo di chi cadrà sempre in piedi.

Forse questo virus ci costringerà a vivere diversamente anche dal punto di vista economico.

Ciò che stiamo vedendo è che forse presto avremo delle grandi crisi economiche, in cui i più grandi termineranno di mangiare i più piccoli. Questa visione darvinista e malthusiana non ci piace, non piaceva a Chesterton e tanto meno piace a noi. Per cui non posso che riproporre il distributismo e la sua visione.

La famiglia al centro anche economico della struttura sociale significa che ogni famiglia deve avere il diritto di mantenere una sua proprietà che sia realmente sua e un'attività economica realmente sua con cui reggersi. Il lavoro dipendente e ciò che c'è dietro (l'idea "eroica" che ci siano degli individui in grado di rischiare ed altri che non ce la facciano e commercino la propria libertà sostanziale dietro il pagamento di una retribuzione sicura legata al fatto di lavorare per conto di chi rischia) stanno distruggendo tutto, oltre che la libertà anche il valore di ciò che si produce.

Per questo motivo voglio invitarvi in questi giorni:

1) a rileggere i testi più importanti del distributismo (Lo stato servile, Economics for Helen di Belloc, Cosa c'è di sbagliato nel mondo, Il profilo della ragionevolezza ed altri ancora di Chesterton) con l'occhio alla nostra presente vita quotidiana;

2) a riprovare a fare qualcosa di distributistico: mettere su qualcosa proprio ora, da una scuola ad un negozietto di cose proprie, da una attività di stampa ad un orto... ciò che riterrete più opportuno;

3) a pensare di fare qualcosa di distributistico con altri: mettere su una cooperativa di famiglie, o di persone legate da grandi ideali, non da piccoli calcoli.

Questo solo per iniziare.

Intanto mi permetto, con l'aiuto dei miei amici, di segnalare imprese familiari o cooperative o cose simili che vogliamo sostenere con i nostri acquisti. Questo in concreto, perché il distributismo ha delle facce precise e sono molte, il capitalismo ha poche facce, il più spesso è ormai anonimo e triste.

Naturalmente queste segnalazioni sono dei consigli, non risponderemo dell'operato di altri come è ovvio, però vi inviteremo a dare un'occhiata a questi gruppi di uomini in movimento, a comprare da loro piuttosto che dai colossi che non vi faranno pagare le spese di spedizione ma... a chi giovano? Quale mondo costruiscono? Quale regno fondano?

Fatevele queste domande, ragazzi. Non sono pari a zero!!!

Marco Sermarini














P.S.: per concludere voglio mettere qui due foto di un appunto che presi da un libro del mio caro amico Stratford Caldecott, che dal cielo sta spremendo la mia testa perché dica queste cose. Sono tratte da un suo bellissimo articolo, Un'educazione distributista, che trovate anche qui. Stratford ha sempre fatto un grande tifo per noi, e continua a farlo.

Marco S.

  

domenica 15 marzo 2020

Un aforisma al giorno.

I Pagani sono già tornati e ci governano, governano il mondo.



Gilbert Keith Chesterton, La ballata del cavallo bianco

Un aforisma al giorno (molto bello e molto attuale e molto vero).




Gilbert Keith Chesterton, La ballata del cavallo bianco.

Un aforisma al giorno.

An inconvenience is only an adventure wrongly considered; an adventure is an inconvenience rightly considered.


Gilbert Keith Chesterton, On Running After Ones Hat, All Things Considered.


Un inconveniente è solo un'avventura erroneamente considerata; un'avventura è un inconveniente giustamente considerato.


Gilbert Keith Chesterton, in Italia tradotto all'interno de La Nonna del Drago ed altre serissime storie

sabato 14 marzo 2020

In offerta su www.pumpstreet.it

Una bevutina tra amici...

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Chesterton fa compagnia a tante persone grate.

Uno dei nostri amici di Pump Street ci ha mandato questa lettera che racconta di una conversazione avuta con una delle nostre socie che ci ha fatto una generosa donazione e noi, per gratitudine, le abbiamo fatto avere un libro.
Volevo condividerla con voi perché fa capire tante cose.
L'Opera di cui il nostro Zorro parla è l'Opera Chesterton, una serie di opere che qui a San Benedetto del Tronto si ritrovano attorno alle idee di Gilbert (tra cui la scuola) e che in questo momento di fermo forzato stanno combattendo per tenere tutti desti (=tutte le persone, perché in primis ci sono delle persone) e tutte le opere in piedi ed in salute. Vi garantisco che non è semplicissimo ma confidiamo solo nel Nostro Re, Gesù Cristo.
C'è il cuore di questa signora e il cuore di uno dei nostri distributisti che hanno gettato la vita dietro ad alcune convincenti parole di Chesterton.
Siamo tutti un po' commossi, qui, perché qualche post spesso piuttosto futile riesce a dare speranza in giro, grazie a Dio (e col concorso di Gilberto).
Poi preghiamo per questa cara signora e per le nostre opere. Chi? Ma Gilbertone, no?

Marco Sermarini

Ciao, Marco, 
mi ha chiamato la signora T.C. di XY, la chestertoniana che ha rinnovato poco tempo fa l’iscrizione alla società. 
Mi ha chiamato per ringraziarmi del libro arrivato in omaggio. È stata un’occasione per risentirla, e per sapere come va. 
Purtroppo le cose, come ben sappiamo nella sua regione non vanno molto bene! In particolar modo per lei. 
È affetta da molti anni da una malattia a cui si fa fatica a trovare una cura (...). Chiaramente con tutta la situazione di questi giorni, è considerata soggetto a rischio (...).
Tutto questo per dirmi che è grata di aver incontrato Chesterton nella propria vita, quasi per caso (anche se a entrambi non piace la parola a caso), quando un giorno si ritrovò per le mani un racconto di padre Brown. Da lì le è cambiata la vita, Chesterton regala pillole di gioia e di verità assoluta e mai come in questo periodo le sono utili per vivere meglio le proprie giornate. ”Non c’è un giorno in cui non faccia visita al blog dell’Uomo Vivo, perché ne ho proprio bisogno”. 
È grata di aver incontrato Gilbert e tutta la nostra opera, fa il tifo per noi!
Manderà presto un’altra donazione, infatti mi chiedevo come potesse aiutarci (...). Chiaramente le ho assicurato le nostre preghiere per tutta la situazione che scrivevo sopra e l’ho invitata al Chesterton Day di quest’estate. Con affetto, stima, e amicizia in Cristo, abbraccia tutta l’opera.

P.S.: che questa mail possa esserti di aiuto e sostegno in questo momento di prova per te e per tutta la NOSTRA opera.

Il blog dell’uomo vivo e chesterton aiutano tante persone, come si evince da quanto scritto, quindi, continuiamo!

Zorro

venerdì 13 marzo 2020

Chesterton in altre parole - Proviamo ad immaginare Chesterton in mezzo alle strade...

Tempo fa ho pubblicato questa pagina che ritengo molto interessante, ma forse a qualcuno può essere sfuggita:


In pratica questo signore ha preso alcune pagine della biografia di Chesterton a cura di Michael Ffinch (a mio giudizio ha qualche giudizio che non condivido, ma comunque ha una sua validità) e l'ha "animate" con voci, rumori delle strade, effetti sonori, fotografie.

A me è sembrata una bella idea. In questi giorni di isolamento forzato e di maggiore tempo libero (almeno per qualcuno, sia chiaro), di preoccupazione (molti davvero tanta, e a loro va tutta la mia amicizia e vicinanza e quella della SCI intera), o anche di superlavoro (i medici, le persone che si occupano dell'ordine di questa nostra strana società, e così via…), forse è un piccolo diversivo; fermo restando che Nostro Signore è sempre la nostra forza e la nostra salvezza.

Ecco, se avete piacere potete ascoltare e vedere questa piacevole pagina.

Marco Sermarini

Un aforisma al giorno che calza a pennello.

L'uomo con un gigantesco controllo sul divertimento passa la vita molto tranquillamente, perché può godere di cose tranquille.

Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 2 Giugno 1906.

mercoledì 11 marzo 2020

Un aforisma al giorno.

Anche se annacquato, il cristianesimo è caldo abbastanza da far bollire tutta la società moderna fino a ridurla in poltiglia. La minima rivendicazione della Chiesa sarebbe un ultimatum mortale al mondo.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

martedì 10 marzo 2020

Un aforisma al giorno (è come suona veramente la frase dei draghi 🐉 e delle favole).



Le fiabe, (...), non sono responsabili di produrre nei bambini la paura, o una qualsiasi delle sembianze della paura; le fiabe non danno al bambino l'idea del male o del brutto; che è già nel bambino, perché essa è già nel mondo. Le favole non danno al bambino la sua prima idea di spauracchio. Ciò che le fiabe danno al bambino è la sua prima idea chiara della possibile sconfitta dello spauracchio. Il bambino conosce il drago intimamente da quando ha un'immaginazione. Ciò che la favola gli fornisce è un San Giorgio per uccidere il drago.

Esattamente ciò che la fiaba fa è questo: lo abitua attraverso una serie di immagini chiare all'idea che questi terrori senza limiti avevano un limite, che questi nemici informi hanno nemici nei cavalieri di Dio, che c'è qualcosa nell'universo più mistico dell'oscurità, e più forte della forte paura.

Gilbert Keith Chesterton, Tremendous Trifles.

Traduzione di Marco Sermarini che dice:
La frase è più nota nella sua versione breve e concisa che ne ha fatto Neil Gaiman all'inizio del suo romanzo Coraline. Ma questa versione è l'originale e - permettete - è bellissima.

lunedì 9 marzo 2020

Un aforisma al giorno.

C’è una cosa che Cristo e tutti i santi cristiani hanno detto con una specie di selvaggia monotonia. Essi hanno detto che essere ricco è essere in particolare pericolo di un naufragio morale.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia.

Un aforisma al giorno.

Gli alberi non hanno dogmi. Le rape sono di vedute singolarmente ampie.

Gilbert Keith Chesterton, Eretici