sabato 31 dicembre 2022

Benedetto XVI (16 Aprile 1927 - 31 Dicembre 2022).

Con molto, molto dispiacere apprendiamo la notizia della morte di Benedetto XVI.

Sappiamo che è stato un lettore di Chesterton: tra l'altro lo citò indirettamente in un'intervista nel 5 agosto del 2006 parafrasando una famosa battuta di Gilbert: "Un qualche scrittore aveva detto che gli angeli possono volare, perché non si prendono troppo sul serio. E noi forse potremmo anche volare un po' di più, se non ci dessimo così tanta importanza". In queste parole c'è tutto il suo spirito e la sua umiltà, e il riverbero potente del caro Gilbert.

Ma, a prescindere da questo, noi chestertoniani ne abbiamo apprezzato le virtù... chestertoniane, come l'umiltà, il senso dell'umorismo, l'amore per la Verità e per la ragione a braccetto con la fede.

Dunque ci spiace molto questo distacco. Pregheremo per lui e per la Chiesa Cattolica.



Una conferenza di Joseph Pearce su Chesterton (G. K. Chesterton, larger than life).

 

mercoledì 28 dicembre 2022

domenica 25 dicembre 2022

Un augurio special da Radio Notting Hill...!

I ragazzi di Radio Notting Hill hanno pensato di fare gli auguri a tutti con una bella poesia di un nostro caro, carissimo amico...

Sono stati bravi o no?

Si meritano un applauso fragorosissimo!!! Un hip hip hurrah!!!


https://soundcloud.com/giovani-raccontano/natale-1?utm_source=clipboard&utm_medium=text&utm_campaign=social_sharing




sabato 24 dicembre 2022

The Wise Men, by G. K. Chesterton.


Step softly, under snow or rain,

To find the place where men can pray;

The way is all so very plain

That we may lose the way.


Oh, we have learnt to peer and pore

On tortured puzzles from our youth,

We know all the labyrinthine lore,

We are the three wise men of yore,

And we know all things but truth.


We have gone round and round the hill

And lost the wood among the trees,

And learnt long names for every ill,

And serve the made gods, naming still

    The furies the Eumenides.


The gods of violence took the veil

Of vision and philosophy,

The Serpent that brought all men bale,

He bites his own accursed tail,

And calls himself Eternity.


Go humbly ... it has hailed and snowed...

With voices low and lanterns lit;

So very simple is the road,

That we may stray from it.


The world grows terrible and white,

And blinding white the breaking day;

We walk bewildered in the light,

For something is too large for sight,

And something much too plain to say.


The Child that was ere worlds begun

(... We need but walk a little way,

We need but see a latch undone...)

The Child that played with moon and sun

Is playing with a little hay.


The house from which the heavens are fed,

The old strange house that is our own,

Where trick of words are never said,

And Mercy is as plain as bread,

And Honour is as hard as stone.


Go humbly, humble are the skies,

And low and large and fierce the Star;

So very near the Manger lies

That we may travel far.


Hark! Laughter like a lion wakes

To roar to the resounding plain.

And the whole heaven shouts and shakes,

For God Himself is born again,

And we are little children walking

Through the snow and rain.

Gilbert Keith Chesterton

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(Traduzione) 

I Re Magi


Avanzano dolcemente, sotto la neve o la pioggia,

per trovare il luogo dove gli uomini possono pregare;

La strada è così semplice

Che potremmo perderla.


Oh, abbiamo imparato a scrutare e a curiosare

i tormentati enigmi fin dalla nostra giovinezza,

Conosciamo tutti i segreti del labirinto,

Siamo i tre sapienti di un tempo,

e sappiamo tutto tranne la verità.


Abbiamo girato in lungo e in largo per la collina

e perso il bosco tra gli alberi,

e abbiamo imparato lunghi nomi per ogni male,

e serviamo gli dei creati, chiamando ancora

furie le Eumenidi.


Gli dèi della violenza hanno tolto il velo

della visione e della filosofia,

Il serpente che ha portato tutti gli uomini alla morte,

si morde la sua stessa coda maledetta,

e si fa chiamare Eternità.


Andate umilmente... è grandinato e nevicato...

Con voci basse e lanterne accese;

Così semplice è la strada,

che possiamo allontanarci da essa.


Il mondo diventa terribile e bianco,

e il bianco accecante del giorno che sta per nascere;

Camminiamo disorientati nella luce,

perché qualcosa è troppo grande per essere visto,

e qualcosa troppo evidente per essere detto.


Il bambino che fu prima che i mondi cominciassero

(... Non ci resta che camminare un po',

Dobbiamo solo vedere un chiavistello allentato...)

Il Bambino che giocava con la luna e il sole

sta giocando con un po' di fieno.


La casa da cui si nutrono i cieli,

La vecchia e strana casa che è nostra,

in cui non vengono mai pronunciate parole ingannevoli,

E la misericordia è semplice come il pane,

e l'onore è duro come la pietra.


Andate con umiltà, umili sono i cieli,

e bassa, grande e fiera la Stella;

La mangiatoia è così vicina

che possiamo viaggiare lontano.


Udite! Il riso come un leone si sveglia

per ruggire nella pianura risonante.

E tutto il cielo grida e trema,

perché Dio stesso è nato di nuovo,

E noi siamo dei bambini che camminano

attraverso la neve e la pioggia.

(traduzione di Marco Sermarini)

venerdì 23 dicembre 2022

Caterina Maniaci torna a parlare di Chesterton su Acistampa.

 

Letture. L’Oracolo del cane e il mondo che ha svenduto Dio in cambio delle ideologie.

Un racconto di Chesterton recentemente ripubblicato è una boccata d’aria fresca nel panorama letterario. Perché mette in luce questioni ancora attuali.


Un cane “sospettato” di avere avuto l’intuizione precisa di un omicidio e di averne anche individuato il colpevole; un delitto compiuto nella classica modalità della camera chiusa, ossia in un luogo inaccessibile e da cui nessuno sarebbe potuto entrare o uscire. E un piccolo prete, dall’aspetto “insignificante”, che scioglie ogni enigma e rimette le cose nel loro ordine naturale, cane compreso. E’ la trama del racconto “L’oracolo del cane”, di G. K.Chesterton e fa parte della raccolta di racconti dal titolo “L’incredulità di padre Brown”. Stiamo quindi parlando della straordinaria creazione dello scrittore, quel padre Brown infatti prototipo di tanti altri indimenticabili protagonisti di romanzi e di film. 

Ogni occasione è buona per tornare al grande Chesterton e quindi noi approfittiamo del fatto che nell’ultimo numero degli Speciali del Giallo Mondadori appare proprio “L’oracolo del cane” per prendere una boccata d’aria fresca letteraria in questa estate torrida e desertica anche dal punto di vista dei libri attualmente in circolazione.

Il resto qui di seguito:

https://www.acistampa.com/story/letture-loracolo-del-cane-e-il-mondo-che-ha-svenduto-dio-in-cambio-delle-ideologie-20354

Un aforisma al giorno.





Gilbert Keith Chesterton, Una gioia antica e nuova - Scritti su Charles Dickens e la letteratura.

giovedì 22 dicembre 2022

Una recensione dell'edizione di Lepanto che ci era sfuggita, firmata da Felice Laudadio...

Lepanto di Gilbert Keith Chesterton

Pathos Edizioni, 2021 – La prima e recente traduzione in italiano del famoso poemetto dello scrittore giornalista britannico, che disprezzava la sua produzione letteraria tanto amata e declamata invece dai contemporanei.

Un grande scrittore inglese, più considerato dagli altri che da se stesso. Gilbert Keith Chesterton bollava le sue poesie come “spazzatura”, sviliva la propria intera produzione letteraria, ma nelle trincee della Grande Guerra colti ufficiali declamavano a memoria i suoi versi, orgogliosi di combattere contro i turchi o i loro alleati germanici. Ricordavano una vittoria di quattro secoli prima sugli ottomani, celebrata da Chesterton (1874–1936) in un poemetto pubblicato nel 1911, Lepanto.

Il resto qui di seguito:

https://www.sololibri.net/Lepanto-Chesterton.html

Lepanto

Gli auguri natalizi del G. K. Chesterton Institute for Faith and Culture.

 


mercoledì 21 dicembre 2022

Aforismi in lingua originale - La pagina più avvincente di The Flying Inn (L'Osteria Volante).

“Whenever I find an inn-sign permitted by the police, I may go in and ask for a glass of beer—also permitted by the police.”

“If you find any such, yes,” answered Ivywood, quite temperately. “But we hope soon to have removed them altogether.”

Captain Patrick Dalroy rose enormously from his seat with a sort of stretch and yawn.

“Well, Hump,” he said to his friend, “the best thing, it seems to me, is to take the important things with us.”

“With two sight-staggering kicks he sent the keg of rum and the round cheese flying over the fence, in such a direction that they bounded on the descending road and rolled more and more rapidly down toward the dark woods into which the path disappeared. Then he gripped the pole of the inn-sign, shook it twice and plucked it out of the turf like a tuft of grass.

It had all happened before anyone could move, but as he strode out into the road the policeman ran forward. Dalroy smote him flat across face and chest with the wooden sign-board, so as to send him flying into the ditch on the other side of the road. Then turning on the man in the fez he poked him with the end of the pole so sharply in his new white waistcoat and watch-chain as to cause him to sit down suddenly in the road, looking very serious and thoughtful.

The dark secretary made a movement of rescue, but Humphrey Pump, with a cry, caught up his gun from the table and pointed it at him, which so alarmed J. Leveson, Secretary, as to cause him almost “to double up with his emotions. The next moment Pump, with his gun under his arm, was scampering down the hill after the Captain, who was scampering after the barrel and the cheese.”

G. K. Chesterton, The Flying Inn

martedì 20 dicembre 2022

Un aforisma al giorno.

«A che cosa serve discorrere degli uomini? - esclamò Maria impazientita. - Tanto varrebbe essere una scrittrice di romanzi, o qualche altra orribile cosa di questo genere. Non ci sono gli uomini. Questa categoria non esiste. C’è quel dato uomo; e ogni uomo è assolutamente diverso dall’altro».

Gilbert Keith Chesterton, Uomovivo.

lunedì 19 dicembre 2022

The fallacy of success, di G. K. Chesterton, sul quotidiano indiano The Pioneer.

There has appeared in our time a particular class of books and articles which I sincerely and solemnly think may be called the silliest ever known among men. They are much more wild than the wildest romances of chivalry and much more dull than the dullest religious tract. Moreover, the romances of chivalry were at least about chivalry, the religious tracts are about religion. But these things are about nothing, they are about what is called Success. On every bookstall, in every magazine, you may find works telling people how to succeed. They are books showing men how to succeed in everything, they are written by men who cannot even succeed in writing books. To begin with, of course, there is no such thing as Success. Or, if you like to put it so, there is nothing that is not successful.

Il resto qui sotto:

https://www.dailypioneer.com/2022/columnists/the-fallacy-of--success.html




Abbiamo trovato questo articolo di Chesterton e ve lo volevamo segnalare, anche perché è stato pubblicato su un quotidiano indiano, il che è già poco ordinario, ma vi è di più.

The Pioneer infatti è un quotidiano indiano in lingua inglese. Viene pubblicato da diverse sedi in India, tra cui Delhi. È il secondo più antico quotidiano in lingua inglese dell'India ancora in circolazione dopo The Times of India

Fu fondato ad Allahabad nel 1865 da George Allen, un inglese che nel decennio precedente aveva avuto un grande successo nel commercio del tè nell'India nordorientale.

Lo scrittore Rudyard Kipling, poco più che ventenne, lavorò presso la sede del giornale ad Allahabad come assistente di redazione dal novembre 1887 al marzo 1889. Kipling era contemporaneo di Chesterton che gli dedicò attenzione in molte occasioni.

domenica 18 dicembre 2022

Vita e Pensiero pubblica: Trittico Nuziale - Legami d'amore per un disegno di civiltà. III Chesterton, una Sinfonia per quattro voci, di Giuseppe Colombo.

Dopo Romeo e Giulietta: gli sposi di Verona (2020) e I promessi sposi e il pane del perdono (2021), rispettivamente dedicati al dramma di W. Shakespeare e al romanzo di A. Manzoni, ecco il volume che conclude il Trittico Nuziale: Chesterton, una Sinfonia per quattro voci.

Quattro le voci dei protagonisti: Dio, uomo, donna, figli; quattro gli elementi della società ben ordinata: religione, famiglia, comunità locale, patria. Ma anche quattro le opere che Giuseppe Colombo lega armonicamente in questo volume: La ballata del Cavallo bianco: il poema dedicato al santo eroe King Alfred, alla fede, all’identità cristiana d’Inghilterra; Il Napoleone di Notting Hill: l’elogio del «patriottismo locale», delle «piccole patrie» e della condanna dell’imperialismo e del capitalismo; L’osteria volante: il romanzo che coniuga matrimonio e politica per l’edificazione della civiltà; L’uomo vivo: il canto dell’amore sponsale e della famiglia.
Tutte queste opere entrano in scena ordinatamente, l’una dopo l’altra, non chiuse e concluse in sé, ma sempre richiamandosi vicendevolmente, dando voce e ascolto l’una all’altra, perché tutte sono amalgamate in una Sinfonia: la nota unificante ritmo e timbro dell’insieme e di ciascuna è lo squillante ‘sì’.


Giuseppe Colombo è professore di Filosofia nella facoltà di Scienze della formazione e di Scienze religiose all’Università Cattolica, sede di Brescia. È coordinatore scientifico del Progetto «Filosofia ed esperienza religiosa» e dell’omonima collana di Vita e Pensiero, che accoglie gli Atti di convegni nazionali e internazionali, come «A tavola con Dio e con gli uomini», in occasione di EXPO 2015; ha coordinato le Iniziative d’Ateneo «La misericordia e le sue opere» (anno giubilare 2015-2016) e «La Cattolica, giovani e generazioni», realizzata anche in vista del Sinodo sui giovani (ottobre 2018). È noto per i numerosi studi sulla filosofia italiana del Novecento e per le indagini di antropologia filosofica. I suoi ultimi volumi sono: Il prodigioso duello. La sfida per l’uomo (Vita e Pensiero 2019). Trittico Nuziale. Legami d’amore per un disegno di civiltà I. Romeo e Giulietta: gli sposi di Verona (Vita e Pensiero 2020); Trittico Nuziale. Legami d’amore per un disegno di civiltà II. I promessi sposi e il pane del perdono (Vita e Pensiero 2022).

sabato 17 dicembre 2022

Riproposizioni - Un aforisma al giorno - Senza umiltà e gratitudine nemmeno cielo e pietre riconosceremo!

Se non sproniamo noi stessi continuamente all’umiltà e alla gratitudine, ci accade col passare del tempo di vedere sempre meno il significato del cielo o delle pietre.


Gilbert Keith Chesterton, Tremendous Trifles



giovedì 15 dicembre 2022

Il nostro Simone Egidi recensisce Lepanto

 

Eccolo! È arrivato anche qui…

Dalla posta del Patriota Cosmico (al secolo Roberto Brunelli, in religione fra Roberto Brunelli).


Come per molti della mia generazione il primo incontro con Chesterton è stato lo sceneggiato TV I Racconti di Padre Brown, avevo 12 anni e con i soldi della paghetta mi comprai il libro.
Una specie di colpo di fulmine, per l’autore, più che per il protagonista. Tanto è vero che quando qualche mese dopo la prof. di inglese ci propose una lista di libri in lingua originale da leggere durante le vacanze estive, io andai a colpo sicuro, e scelsi Manalive. Colpo di fulmine vero e proprio, nonostante le difficoltà della lingua. Era un’edizione speciale (ridotta) per le scuole, e quindi dopo mi sono comprata l’edizione in italiano, letteralmente divorata.
Da lì in poi Chesterton è stato presenza fissa nelle mie letture... e nei miei regali di Natale: i miei amici e familiari ormai lo sanno, e quindi all’arrivo del pacchetto la domanda non è “cosa mi hai regalato?”, ma “Quale Chesterton ci rifili quest’anno?”
E vabbe’...
Un saluto e buon Natale anche a te.
Rita

mercoledì 14 dicembre 2022

Echi di Chesterton - Quando Evelyn Waugh incontra Chesterton.

Era costume, appresi in seguito, chiedere a Lady Marchmain di leggere ad alta voce, le sere in cui c’era tensione nell’aria. Aveva una bella voce e un grande senso espressivo. Quella sera lesse dalla “Saggezza di Padre Brown”. Julia dispose innanzi a sé uno sgabello con gli strumenti per la manicure e si ripassò con cura lo smalto sulle unghie; Cordelia coccolava il pechinese di Julia; Brideshead faceva un solitario; io me ne stavo senza fare niente a osservare il grazioso gruppo che componevano.

Evelyn Waugh, Ritorno a Brideshead.

martedì 13 dicembre 2022

Invito alla lettura di Uomovivo.

 https://www.youtube.com/watch?v=eFMznfi1QwE


Questo è il video dell’incontro di presentazione di Uomovivo al meeting di Rimini dell’anno 2013; intervennero Gloria Garafulich-Grabois, Annalisa Teggi e Marco Sermarini. Lo riproponiamo visto che quest’anno la strenna natalizia riguarda proprio Uomovivo.

lunedì 12 dicembre 2022

Promozione settimanale di Pump Street!

Ecco la promozione della settimana dal 12 al 18 Dicembre 2023!

Scrivete a info@pumpstreet.it oppure visitate il sito internet www.pumpstreet.it e ordinate!



sabato 10 dicembre 2022

Un aforisma (natalizio, polemico ma giusto) al giorno.

Santa Claus (Babbo Natale, ndr), ovviamente, è solo San Nicola, il santo patrono dei bambini; ma per certi versi è diventato più un folletto che un santo. Sono state stampate molte migliaia di cartoline e libri di Natale che lo raffigurano; e dubito che cinque di essi lo raffigurino con un'aureola.

Gilbert Keith Chesterton, "Questa elezione", Illustrated London News, 24 dicembre 1910.

venerdì 9 dicembre 2022

Un aforisma al giorno.

 (…) Qualsiasi pericolo di nevrastenia ci sia per l'uomo, ha origine nella sua ragione, piuttosto che nella sua immaginazione.


Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia.

giovedì 8 dicembre 2022

Un aforisma al giorno.

Resta il fatto che quello cattolico è l’unico credo universale e coerente che sia univocamente schierato dalla parte della vita.

Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino.

mercoledì 7 dicembre 2022

Un aforisma al giorno.

Il fatto che «Dio guardò tutte le cose e vide che erano buone» contiene una sottigliezza che sfugge al normale pessimista, forse troppo frettoloso per farci caso. È la teoria che non esistono cose sbagliate, ma solo modi sbagliati di usare le cose. Se volete, non ci sono cose cattive, ma soltanto cattivi pensieri e soprattutto cattive intenzioni. Soltanto i calvinisti possono credere veramente che la strada per l’inferno sia lastricata di buone intenzioni. Eppure sono proprio la cosa con cui quella strada non può essere lastricata. 

Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino.




martedì 6 dicembre 2022

C’è un Uomovivo a Betlemme…

Un aforisma al giorno.

Qualunque estremo dell’ascetismo cattolico rappresenta una più o meno saggia precauzione contro il pericolo della caduta, ma mai un dubbio riguardo alla creazione.

Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino.

lunedì 5 dicembre 2022

Una riflessione di don Claudio Stercal a partire da un famoso aforisma di Chesterton.

Riceviamo dall'amico Manuel Viganò e volentieri condividiamo con tutti voi:

Pensare con la propria testa

«È consuetudine lamentarsi del trambusto e del dinamismo della nostra epoca», scriveva, già nel 1908, Gilbert Keith Chesterton (Londra 1874 - Beaconsfield 1936) in uno dei suoi volumi più famosi: Ortodossia.

Con la sua inconfondibile arguzia voleva, però, non solo condividere quel lamento, ma invitare a individuarne la causa non nell’eccesso di attività ma, paradossalmente, nella pigrizia: «In verità la caratteristica principale della nostra epoca è la profonda pigrizia e la stanchezza; ed è precisamente questa reale pigrizia la causa dell’apparente trambusto. Facciamo un esempio: le strade sono assordate dal rumore dei taxi e delle automobili, dovuto non all’attività umana, ma al riposo. Ci sarebbe meno trambusto se ci fosse più attività, semplicemente se la gente andasse a piedi. Il nostro mondo sarebbe più silenzioso se fosse più attivo». 

Ma l’intenzione del giornalista e scrittore inglese era di andare più in profondità, applicando la riflessione all’intero pensiero umano: «Ciò che è vero per l’evidente trambusto fisico è vero anche per l’evidente trambusto intellettuale. La maggior parte dei meccanismi del linguaggio moderno sono meccanismi congegnati per risparmiare lavoro e fanno risparmiare il lavoro mentale molto più di quanto dovrebbero. Le espressioni tecniche vengono usate come ingranaggi tecnici e come bielle per rendere più veloce e scorrevole il cammino di ciò che è già confortevole. Lunghe parole sferragliano dinanzi a noi come lunghi convogli ferroviari. Ci accorgiamo che trasportano migliaia di persone troppo stanche o troppo indolenti per camminare e per pensare con la propria testa» (G.K. Chesterton, Orthodoxy, London - New York, John Lane 1908, p. 228).

E se avesse ragione?

Buona settimana!

d. Claudio

Corpus Christi Church, Maiden Lane, Londra, la chiesa dove Cecil Chesterton e Ada Jones si sposarono.

Un aforisma al giorno.

(…) Esiste la possibilità di un grande pericolo per la mente umana: un pericolo reale come il furto. Contro di esso è stata eretta come barriera l'autorità religiosa, giusto o sbagliato che sia. E contro di esso bisogna certamente erigere una barriera, se la nostra razza vuole evitare la rovina. Questo pericolo è dato dal fatto che l'intelletto umano è libero di distruggere se stesso.


Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia.

Chesterton Gala 2023, segnate la data sul vostro calendario...


 

domenica 4 dicembre 2022

Un aforisma al giorno.

In realtà, nessuno può capire la filosofia tomista, e neanche la filosofia cattolica, a meno che non si renda conto che la sua parte fondamentale è la lode alla Vita, la lode all’Essere, la lode a Dio in quanto creatore del mondo.

Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino.



sabato 3 dicembre 2022

Un aforisma al giorno, perfetto!

La vera psicologia della meraviglia dipende da qualche ritorno alla semplicità e persino alla lentezza.

Gilbert Keith Chesterton, Svegliare il senso della meraviglia (Awakening the Sense of Wonder), Illustrated London News, 19 Marzo 1927.



venerdì 2 dicembre 2022

Padre Serafino Tognetti legge Chesterton.

Riceviamo da un caro amico questa bella riflessione di padre Serafino Tognetti, che non abbiamo il piacere di conoscere personalmente ma che dice molte belle cose su Chesterton e non solo; cita espressamente la nostra Summa Chestertheologica e fa a sua volta una bella Summa di tante idee del nostro per cui volentieri condividiamo questo brano, ringraziandolo perché ci offre l'occasione di fare una riflessione esistenziale su mille cose:

La messa di Divo Barsotti era questo riassunto di tutto. E come lo sentiva! Questo era il bello! Quello che importa è percepire questo durante la Messa. Non ci sono realtà separate. Il culto non è separato dal lavoro dell'uomo. Quindi c’è un carattere sacramentale di tutto in tutto l’universo. E qui salta fuori Chesterton che avevo trovato sempre ostico in passato, poi ultimamente una persona mi ha regalato la “Summa Chestertologica”. Tra l’altro c'è una copertina bellissima! L'avete vista? C’è Chesterton che è su un ring, un pugile con dei muscoli. E c'è San Tommaso dietro che gli fa d'allenatore. Dall’altra parte invece ci sono tre pugili: Marx, Darwin e Lutero. Sono un pochino più smilzi. Sono tre contro uno. C’è una copertina stupenda! Quasi una vignetta! Lui era un omone grosso. Il curatore dice: “Chesterton sosteneva che la funzione, una delle funzioni della Santa Chiesa Cattolica nel mondo è di mantenere vivo e intatto il senso dello stupore”. Cioè il fatto che la creazione sia e sia così, che io abbia due gambe anziché tre a me non mi crea nessun una meraviglia. Chesterton diceva: “No no no! Invece il fatto che tu ti guardi le gambe e ne vedi due anziché una o anziché tre deve creare in te un senso di meraviglia. E diceva: “Quando morirà la regina verrà il titolo sul giornale: Oggi è morta la Regina d'Inghilterra. Invece il giornale dovrebbe essere tutti i giorni “Oggi la Regina non è morta!” con titolo grande così.
Tutto questo insieme di aforismi sul senso di mantenere vivo lo stupore mi ha aiutato moltissimo perché a forza di vedere le cose poi dopo uno non ci fa più caso. Allora vogliamo leggere un po'. Sono dei pensieri paradossali un po' com’è lo stile di Chesterton. “Le sole parole che mi sono sembrate sempre soddisfacenti per descrivere la natura sono quelle usate nei libri delle fate: malia, sortilegio, incantesimo. Queste esprimono il fatto del mistero. Un albero produce frutti perché è un albero magico. L'acqua scorre verso il piano perché fatata. Il sole splende per un incantesimo”. Ripeto, è un linguaggio poetico ma la scienza mi piace più descritta così. Bella questa che l’ho citata una volta a Padre Agostino che verrà domani. Una volta gli dissi: “P. Agostino tu sei un po' troppo serio!”. M’ha guardato come per dire. Allora gli ho citato Chesterton: “La serietà non è una virtù. E’ in realtà una tendenza o debolezza naturale a prendersi sul serio perché è la cosa più facile da fare. E’ molto più facile scrivere un buon articolo di fondo per il Times che una buona barzelletta per il Punch” - Che sarà un giornale satirico. Ma in effetti è vero! E’ molto più facile scrivere un articolo serio che scrivere una vera barzelletta - “Perché la solennità fluisce dagli uomini naturalmente mentre il riso è uno slancio. E’ facile essere pesante. Difficile essere leggeri. Satana cadde per la forza di gravità”. Ma io leggo ste robe e dico: ma è così è così è così è così!
Andiamo avanti. “Ogni vita umana comincia nella tragedia perché comincia con il travaglio. Ma ogni vita umana può finire in commedia. Addirittura in una Divina Commedia". Qui lui fa un elogio a Dante Alighieri che amava moltissimo cioè la Divina Commedia è la storia dell’uomo. La vita finisce in una commedia che non è una farsa ma è Divina perché mi sembra che voglia esprimere la leggerezza della vita. Ecco di quello che non prende tutto troppo sul serio ma che sa vedere, sa meravigliarsi che ho due gambe anziché tre o quattro.
“Una delle funzioni principali della religione è che ci fa ricordare la nostra provenienza dalle tenebre. Ci fa ricordare il semplice fatto che siamo creati”. Anche questo per me è elementare, ma io non ci penso mai! Io sono creato, cioè prima non c'ero poi ci sono. Dio non mi ha fatto per sbaglio prendendo o mischiando dei prodotti. La mia creazione, quindi la creazione delle cose che è anche la mia creazione. “Le cose che gli uomini vedono ogni giorno sono quelle che non vedono per niente. L'umanità non ha sfruttato gran parte delle sue invenzioni e continuando a inventare nuove cose non fa che lasciarsi sempre più indietro la capacità di essere felice”. Questo andrebbe bene per chi punta troppo o tutto o solo sulla scienza o sulla tecnologia. Oggi è tutto tecnologia. L’uomo non tecnologico è un dinosauro. Io sono un uomo di Neanderthal perché a volte mi parlano anche in questi termini tecnici moderni e dico: Scusate ma non riesco a entrare nel discorso.
“Se un uomo si concentra e si mette a guardare qualcosa con adorazione appassionata ad un tratto quella cosa gli parla. La divinità fa capolino in ogni cosa”. Un'altra citazione che è ancora più bellina. “Se tu guardi per mezz'ora una pietra dopo mezz'ora la pietra comincia a parlare”. Vogliamo provare domani? Ci mettiamo davanti a una pietra mezz'ora. Perché dopo mezz'ora? Perché sei tu che devi entrare nel concetto della pietra creata, un essere inanimato ma fatto da Dio. Allora la pietra inanimata ti parla del Creatore. Ma io ci passo davanti alle pietre, mille volte, ma non mi sono mai fermato a guardarle, mai. Questo è il guaio che Chesterton mi indica. Questa è la serietà della vita. La vita è una cosa seria, intendiamoci. Gesù, l’atto del Cristo, la morte e la Risurrezione. Ma l'invito che ci fa Chesterton è di non prendere sul serio tutto il resto. Tutto il resto torna lì. Ma pensate la pietra che parla di Dio. L’albero ancora di più perché è un essere vegetale e ha una linfa vitale. L'animale ancora di più. L’uomo ancora di più. L’uomo è un mistero straordinario. Ma non siamo più abituati! Siamo chiusi a questo tipo di colloquio. Per cui il Santo che parla con la Creazione non è una novità. Serafino di Sarov, Francesco d'Assisi, Sant'Antonio, San Martino de Porres che parlava coi topi. Alle donne piace poco. Quando cito Martino de Porres dicono: “Preferiamo S. Francesco!”. L'episodio della predica ai topolini peraltro era in casa, in sacrestia. Era nell'armadio della sacrestia. C’erano dei topolini e lo sorpresero. Lo sorpresero, lui che faceva i servizi più umili, lo sorpresero che parlava piegato all'interno di questo armadio e c’erano tutti i topolini che ascoltavano. E quando lui fu colto in flagrante allora disse: “Dobbiamo interrompere. Potete andare!” E loro se ne andarono tutti quanti tanti cosi. E vabè questi sono i Santi.
Leggiamo il penultimo. “Nessun uomo ha veramente misurato la vastità del debito verso quell'Essere che lo ha creato e che lo ha reso capace di chiamarsi qualcosa. Dietro il nostro cervello per così dire v'era una vampa o uno scoppio di sorpresa per la nostra stessa esistenza: scopo della vita artistica e spirituale era di scavare questa sommersa alba di meraviglia, cosicché un uomo seduto su una sedia potesse comprendere all’improvviso di essere veramente vivo, ed essere felice”. La percezione dell'essere reale, di essere creato mi basta. Sono seduto su una sedia e ho la percezione che dietro di me c'è qualcuno che ha creato tutto questo. Allora la liturgia si vive meglio, non c’è dubbio! Entra nella liturgia già con un carico di meraviglia, di stupore. Perché ho parlato con la pietra, perché ho parlato col topolino, perché ho visto p. Stefano. Quindi sono entrato nella liturgia con tutta questa meraviglia. Ma i Santi erano così! Forse erano considerati un po' ingenui. Ma gli altri erano troppo seri! Bisognava citare questo aforisma: “La serietà non è una virtù. Satana cade per gravità”. Dunque l’universo visibile e invisibile sono sempre in contatto. L’invisibile è la liturgia, gli angeli e i santi, Pietro, Paolo, Giacomo, Giovanni. Il Cristo stesso vive nell’invisibilità del sacrificio. E il visibile è collegato.

Qui di seguito l'audio di quanto trascritto qui sopra:

https://www.youtube.com/watch?v=E0NdIFZM-1A&t=744s


giovedì 1 dicembre 2022

Chesterton: Eugenetica e altri mali, 100 anni dopo - Paolo Gulisano su La Nuova Bussola Quotidiana.

Drammaticamente in anticipo sui tempi, un secolo fa il grande scrittore inglese presentava una serie di saggi che anticipavano l'attuale transumanesimo. Alle prime avvisaglie denunciò il pericolo di una mentalità antiumana che oggi è tragica realtà.



mercoledì 30 novembre 2022

English Heritage e la "blue plaque" di Chesterton...

Delle blue plaque abbiamo parlato più di una volta, di quelle che riguardano Chesterton. Questo è il sito che le annovera tutte, con tutte le spiegazioni del caso. Naturalmente ci fermiamo a 11 Warwick Gardens, Kensington, Londra...

Qui, come sapete, soggiornò Chesterton dall'infanzia (ma non dalla nascita, che avvenne a 32, Sheffield Terrace, sempre a Kensington, sulla piccola collina di Campden Hill) fino a matrimonio. I due sposini andarono poi ad abitare a poche centinaia di metri da lì, in 1, Edwardes Square. Sul blog c'è traccia di questi luoghi, anche fotografica.

Ci vorrebbe una blue plaque in più anche a Beaconsfield (perché una già c'è, a Top Meadows), così sistemeremmo definitivamente la faccenda di Overroads, la prima casa dove abitò Chesterton da quelle parti, che quasi tre anni fa è stata oggetto di una nostra piccola ma efficace campagna (basta cercare Overroads qui nel blog col motore di ricerca interno; siamo finiti sui giornali di mezzo mondo).



https://www.english-heritage.org.uk/visit/blue-plaques/gilbert-keith-chesterton/

È interessante che il sito suggerisca in calce alla pagina dedicata a questa blue plaque l'esistenza di blue plaque dedicate a personaggi che hanno avuto a che fare (come Gilbert) con l'eugenetica, quali oppositori o sostenitori:

https://www.english-heritage.org.uk/visit/blue-plaques/blue-plaque-stories/eugenics/

Buona lettura!

Marco Sermarini


martedì 29 novembre 2022

Un aforisma al giorno.



Spegnete le luci della ribalta e accorgetevi delle stelle.

Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 26 Aprile 1930.