sabato 30 ottobre 2021

Giuliotti, Papini, Ferruzzi e Chesterton.


Domenico Giuliotti e Giovanni Papini, due conoscenze di chi frequenta questo blog, erano amici e si scambiarono in vita molte lettere. Ne abbiamo trovata una di Giuliotti a Papini datata 30 luglio 1923 ed indirizzata a lui da Greve in Chianti, paese natale del mittente; vi si parla di molte cose e in un post scriptum Giuliotti dice:

Saluti cordialissimi ai tuoi da tutta la mia famiglia e da me. Ho comprato e sto leggendo Orthodoxie. Bellissimo.

 

La lettera è del 1923, la prima edizione italiana di Ortodossia, quella di Ausonia poi di Morcelliana con traduzione di Raffaello Ferruzzi, vide la luce solo del 1927, dunque dal titolo in francese e dalla data si deduce con buon grado di certezza che si trattasse dell'edizione francese. Non era la prima volta che le opere di Chesterton pervenivano prima in francese in Italia (si vedano a tal proposito su questo blog le recensioni del San Francesco (su Studium) e dell'Ortodossia (sul Frontespizio) a cura di mons. Giovanni Battista Montini (che abbiamo recuperato grazie ad Angelo Bottone). L'edizione francese datava proprio quell'anno, il 1923.

La lettura di Ortodossia è preceduta da un suggerimento di Papini scritto in una sua lettera del 5 Luglio 1923 che termina così:

Ti scriverò: cerca Orthodoxie di Chesterton. Scrivi e vieni presto. Ti abbraccia il tuo

Giovanni

Giuliotti parlò di Ortodossia in due articoli, usciti per L'Avvenire d'Italia rispettivamente il 20 e 21 aprile 1927, con il titolo La filosofia delle fate e riprodotti nel libro Le due luci (santità - poesia) uscito nel 1933. Questo saggio, che vale decisamente la pena di essere letto, lo abbiamo riprodotto nel nostro blog, grazie a Padre Roberto Brunelli.

Abbiamo poi qualche notizia in più sul traduttore, Raffaello Ferruzzi: nacque nel 1886 e morì nel 1976, anche lui era di Greve in Chianti e fu funzionario del Ministero della Pubblica Istruzione, ed amico di Giuliotti. Si conserva un lungo carteggio tra i due intercorso dal 1914 al 1953. Ferruzzi tradusse anche Eretici e L'Uomo Eterno rispettivamente nel 1930 e nel 1932.

Una bella riunione di chestertoniani.

Marco Sermarini

Nelle foto: in alto, un giovane Giovanni Papini, in basso un maturo Domenico Giuliotti. Di Raffaello Ferruzzi purtroppo non abbiamo documentazione iconografica.

Nessun commento: