lunedì 19 maggio 2025

Un aforisma al giorno - L'umanità.


L'umanità non è una tribù di animali a cui dobbiamo compassione. L'umanità è un club a cui dobbiamo la nostra adesione.

Gilbert Keith Chesterton, The Daily News, 10 aprile 1906.



domenica 18 maggio 2025

Un aforisma al giorno - L'iconoclasta, il mestiere più povero.

Nell'intera gamma delle occupazioni umane è possibile immaginare una cosa più povera di un iconoclasta? È il più basso di tutti i mestieri non qualificati.

Gilbert Keith Chesterton, The Daily News, 26 aprile 1905.



sabato 17 maggio 2025

venerdì 16 maggio 2025

Un aforisma al giorno - Le piccole leggi.

Quando si infrangono le grandi leggi, non si ottiene la libertà; non si ottiene nemmeno l'anarchia. Si ottengono le piccole leggi.

Gilbert Keith Chesterton, The Daily News, 29 luglio 1905.



Oggi Chesterton sarà a Pescara!


 

giovedì 15 maggio 2025

Un aforisma al giorno - L'uomo più meschino è immortale.



L'uomo più meschino è immortale e il movimento più potente è temporale, per non dire temporaneo.

Gilbert Keith Chesterton, Blackfriars, gennaio 1923.



mercoledì 14 maggio 2025

Un aforisma al giorno - Mi cimenterò in ogni tipo di discussione...

Mi sono sempre cimentato, e sempre mi cimenterò, in qualsiasi tipo di discussione sui principi primi dell'esistenza umana.

Gilbert Keith Chesterton, The Daily News, 7 luglio 1906.



martedì 13 maggio 2025

Un aforisma al giorno - Il trono di Pietro è l'unico su cui un contadino potrebbe salire.

Il papato è il trono più antico, incommensurabilmente il più antico, in Europa; ed è l'unico su cui un contadino potrebbe salire... È l'unica vera monarchia elettiva rimasta al mondo; e qualsiasi contadino può ancora esservi eletto.

Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 29 agosto 1914.



Venerdì 16 maggio 2025 Chesterton, felice di pensare, sarà a Pescara...


 

lunedì 12 maggio 2025

Un aforisma al giorno - Se il papa non fosse esistito, sarebbe stato necessario inventarlo.

C'è un famoso detto che ad alcuni è sembrato poco riverente, anche se in realtà è un sostegno a una parte importante della religione: “Se Dio non fosse esistito, sarebbe stato necessario inventarlo”. Non è affatto diversa da alcune delle audaci domande con cui San Tommaso d'Aquino inizia la sua grande difesa della fede. Alcuni dei critici moderni della sua fede, soprattutto quelli protestanti, sono caduti in un divertente errore, soprattutto per l'ignoranza del latino e dell'antico uso della parola DIVUS, e hanno accusato i cattolici di descrivere il Papa come Dio. I cattolici, non c'è bisogno di dirlo, sono tanto propensi a chiamare il Papa Dio quanto a chiamare una cavalletta Papa. Ma c'è un senso in cui riconoscono una corrispondenza eterna tra la posizione del Re dei Re nell'universo e del suo Viceré nel mondo, come la corrispondenza tra una cosa reale e la sua ombra; una somiglianza simile a quella danneggiata e difettosa tra Dio e l'immagine di Dio. E tra le coincidenze di questo confronto si può annoverare il caso di questo epigramma. Il mondo si troverà sempre più in una posizione in cui anche i politici e gli uomini pratici si troveranno a dire: “Se il Papa non fosse esistito, sarebbe stato necessario inventarlo”.

Gilbert Keith Chesterton, The Thing (tradotto in italiano con "La mia fede" e "La Chiesa viva")



sabato 10 maggio 2025

Un aforisma al giorno - Gli spendaccioni della felicità.



I due grandi partiti nelle vicende umane sono solo quello che vede la vita nera contro il bianco e quello che la vede bianca contro il nero, quello che si macera e si annerisce con il sacrificio perché sullo sfondo c'è il bagliore di una misericordia universale, e quello che si incorona di fiori e si illumina di fiaccole nuziali perché si staglia contro una cortina nera di notte incalcolabile. I festaioli sono vecchi e i monaci sono giovani. Erano i monaci gli spendaccioni della felicità, e noi siamo i suoi miserabili.

Gilbert Keith Chesterton, Twelve Types.





Habemus Papam. Leone XIV, un nome che promette bene.



Dunque abbiamo un nuovo papa, per cui pregheremo ed a cui auguriamo di cuore ogni bene.

Noi chestertoniani, udendo il nome, abbiamo pensato ai nostri eroi Chesterton e Belloc, che costruirono la loro idea di distributismo per dare carne alla Rerum Novarum di Leone XIII.

Speriamo dunque che Leone XIV apprezzi le idee di Chesterton e Belloc e dia loro spazio, o almeno le lasci fare.

Uno dei nostri soci ed amici ci ha segnalato questo tweet rilanciato quasi undici anni fa dall'odierno Pontefice e guarda un po' chi ne è l'autore...?

Non sappiamo se e quanto conosca Chesterton; peraltro abbiamo un altro indizio che ci viene dal cardinal Ravasi che dice: "L’ultima volta che abbiamo attraversato Piazza San Pietro insieme, gli ho regalato anche un libro in inglese, di Chesterton, che lui non possedeva e non aveva mai letto". Forse nel frattempo l'avrà letto ed apprezzato. Ad ogni modo lo speriamo. Si porrebbe sulla scia di molti dei suoi predecessori che lo hanno apprezzato. Chesterton è certamente di aiuto alla Chiesa in questo momento, come lo è stato sia da vivo che dopo la sua dipartita da questo mondo. Il suo approccio alla fede sia razionale che pieno di cuore fa ancora effetto su tante persone.






venerdì 9 maggio 2025

Qui si studia per il dibattito!

Come rendere più avventuroso il gioco del fazzoletto…

Nel frattempo elementari e medie se la godono…

Qui si lotta… dibattito filosofico (Chesterton, Leopardi, i Mumford and Sons…).

Annalisa Teggi dice che è meglio essere stupiti e non allucinati.

Rodolfo Casadei tenta di fare il mago…

Inizia l’VIII Concorso Chesterton!

Un aforisma al giorno - Il peggior refuso...



Ogni correttore di bozze sa che il peggior refuso non è quello che non ha senso, ma quello che ha senso; non quello che è palesemente sbagliato, ma quello che è terribilmente giusto.

Gilbert Keith Chesterton, Quello che ho visto in America.



giovedì 8 maggio 2025

Un aforisma al giorno - L'energia della mente del tomista esercita un'azione centrifuga.

La singolarità delle cose, cioè il fattore illuminante di tutta la poesia, e del resto di tutta l’arte, è infatti correlata alla loro diversità o a quello che comunemente si chiama oggettività. Le cose soggettive hanno un che di stantio; sono proprio le cose oggettive che in questo modo fantasioso diventano singolari. A questo proposito, il grande contemplativo è il contrario del falso contemplativo, del mistico che guarda solo dentro di sé, dell’artista egocentrico che si estrania dal mondo e vive solo nei propri pensieri. Secondo san Tommaso, la mente agisce in totale libertà, ma questa libertà consiste proprio nel trovare una via d’uscita verso la libertà e la luce del giorno, verso la realtà e il mondo dei vivi. Nell’individualista la pressione del mondo esterno esercita un’azione centripeta sulla fantasia. Nel tomista l’energia della mente esercita un’azione centrifuga sulla fantasia, ma solo per il fatto che le immagini che cerca sono cose reali: cose che non si possono trovare se ci si concentra solo su ciò che sta all’interno del proprio intelletto.

Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino.



mercoledì 7 maggio 2025

Un aforisma al giorno - Tutte le cose belle sono una cosa sola.



Tutte le cose belle sono una cosa sola. I tramonti, le scuole di filosofia, i bambini, le costellazioni, le cattedrali, le opere, le montagne, i cavalli, le poesie: tutto questo non è che un travestimento. Una cosa sola cammina sempre in mezzo a noi in un abito di fantasia, nel manto grigio di una chiesa o in quello verde di un prato. È sempre dietro, la sua forma fa cadere le pieghe in modo superbo. Questo è ciò che intuirono gli antichi selvaggi Ebrei, soli tra le nazioni, e il motivo per cui il loro rude dio tribale è stato eretto sulle rovine di tutte le civiltà politeiste. I Greci, i Normanni e i Romani, infatti, vedevano le guerre superficiali della natura e facevano del sole un dio, del mare un altro, del vento un terzo. Non erano entusiasti, come lo fu qualche rude israelita, una notte nelle lande desolate, da solo, dall'idea improvvisa e sfolgorante che tutti fossero lo stesso Dio: un'idea degna di un romanzo poliziesco.

Gilbert Keith Chesterton, lettera a Frances Blogg, 1899, in Maisie Ward, Gilbert Keith Chesterton.





martedì 6 maggio 2025

Un aforisma al giorno - Una storia economica non sarebbe storia.



Le vacche possono obbedire a puri motivi economici, o almeno non si vedono fare altro che pascolare e cercare pascoli più abbondanti; ma appunto per ciò non leggeremo mai una storia delle vacche in dodici volumi. Capre e pecore possono fare della pura economia, almeno nella loro azione esterna; ma di fatto non si è mai vista una pecora protagonista d’epiche guerre o d’imperi degni d’essere tramandati ai posteri; e nemmeno il più attivo quadrupede ha mai ispirato un libro per bambini intitolato Auree gesta dellecapre valorose, o qualche cosa di simile. Invece, gli eventi della storia sono ben lungi dall’essere economici; possiamo anzi dire che la storia inizi precisamente dove finiscono i motivi che possono determinare l’azione d’una pecora o d’una vacca. Sarebbe difficile sostenere che i crociati abbandonarono gli agi delle loro case per i rischi di una terra ignota né più né meno come la vacca abbandona il bosco per un terreno più confortevole. Sarebbe difficile sostenere che gli esploratori del Polo vanno verso il Nord per lo stesso motivo materialistico per cui le rondini vanno verso il Sud. E se si lasciano fuori della storia umana le guerre religiose e le avventure pericolose, essa finirà non solo di essere umana, ma di essere storia. Il profilo della storia è tutto fatto di queste curve e di questi angoli decisamente tracciati dalla volontà dell’uomo. Una storia economica non sarebbe storia.

Gilbert Keith Chesterton, L'Uomo Eterno.




domenica 4 maggio 2025

Un aforisma al giorno - Il materialismo storico è falso.



La teoria del materialismo storico, per cui la politica e l’etica non sarebbero che espressioni dell’economia, è semplicemente falsa. Essa confonde le condizioni indispensabili della vita con le normali preoccupazioni della vita, che sono tutt’altra cosa. E' come dire che giacché uno cammina su due gambe, non dovrebbe camminare altro che per andare a comprarsi le scarpe e le calze.

Gilbert Keith Chesterton, L'Uomo Eterno.



sabato 3 maggio 2025

Un aforisma al giorno - Una dottrina universale che soddisfa tutti i lati della vita.

Quel particolare aspetto del paganesimo che è il politeismo non fu mai per il pagano quello che è il Cattolicesimo per il cattolico; non rappresentò mai una dottrina universale tale da soddisfare tutti i lati della vita; una completa e complessa verità che avesse qualche cosa da dire su ogni cosa.

Gilbert Keith Chesterton, L'Uomo Eterno.



venerdì 2 maggio 2025

9 maggio 2025 VIII Concorso Chesterton! A San Benedetto del Tronto! Bellissimo come sempre!

Un aforisma al giorno - Una poesia dedicata a Gesù negli anni giovanili.

C'era un uomo che abitava in oriente secoli fa,

e ora non posso guardare una pecora o un passero,

un giglio o un campo di grano, un corvo o un tramonto,

una vigna o una montagna, senza pensare a lui;

non è forse questo essere divini, cos'è?


Gilbert Keith Chesterton, Notebook (1894-97 circa)

Sir James Gunn, studio per un
ritratto di Chesterton


giovedì 1 maggio 2025

Un aforisma al giorno - Sono più importanti le argomentazioni teoriche che le proposte pratiche.



Confesso che do molta più importanza alle argomentazioni teoriche degli uomini che alle loro proposte pratiche. Se volete, do più importanza a ciò che si dice che a ciò che si fa; ciò che si dice in genere dura molto di più e ha molta più influenza. Non riesco a immaginare un cambiamento peggiore per la vita pubblica di quello che sostengono alcuni perbenisti, ovvero la limitazione del dibattito. Le argomentazioni di un uomo mostrano ciò che ha realmente in mente. Finché non si è ascoltata la difesa di una proposta, non si conosce veramente nemmeno la proposta. Così, per esempio, se un uomo mi dice: “Assaggia questa bevanda della temperanza”, io ho solo un dubbio un po' sfumato di disgusto. Ma se mi dice: “Assaggiala, perché tua moglie sarebbe una vedova affascinante”, allora decido. O, ancora, supponiamo che un uomo offra un nuovo cannone alla marina britannica e concluda il suo discorso con la bella perorazione: “E dopo tutto, dato che i francesi sono nostri fratelli, cosa importa se vincono o no”, allora ancora una volta decido. Potrei decidere di far sparare a quell'uomo con la sua stessa pistola, se potessi. Insomma, nella scelta di un'istituzione sarei apertamente mosso non dalle sue proposte immediate per la pratica, ma molto dalla sua incidentale, persino accidentale, allusione agli ideali. Giudico molte cose dalle loro parentesi.

Gilbert Keith Chesterton, The New Age, 4 gennaio 1908.



mercoledì 30 aprile 2025

Un invito di Roberto Prisco: ChesterStein25.

Da Roberto Prisco riceviamo e pubblichiamo:

Questo è finalmente il programma completo.

Chi intende venire mi spedisca una e-mail di conferma.

arrivederci al 18 maggio 

Ritrovo comune dei Gruppi Chestertoniani Veronesi e degli alunni della Scuola di Filosofia Edith Stein

Domenica 18 maggio 2025

ore 15,30 Ritrovo

ore 16 Conversazione con Giuseppe Colombo:

The Ballad of the White Horse:
A piedi e a cavallo, in compagnia di due coppie speciali:
Frances Alice Blogg e Gilbert K. Chesterton
Mary the Mother of God e King Alfred,
Attraversiamo i campi della fede che già è, e si fa cultura.
E cultura si fa disegno di civiltà… e politica.

ore 16,45 Merenda al sacco e rum con formaggio

ore 18,30 Sigari e congedo

L'appuntamento è nel giardino della villetta di Gilberto Girimondo a Montecchio

Consigli per arrivarci:
- Partire da Quinzano
- In fondo alla piazza (a fianco della pizzeria Italia) si passa una strettoia e si prende via Lavello che poi diventa via Are Zovo.
- Si procede per circa sette Chilometri in direzione di Montecchio.
- Poco prima di arrivare a Montecchio sulla sinistra (prima del bidone di raccolta vetri) si imbocca la via Pozza Stroa dove al numero civico 1 si trova la villetta di Gilberto.
- La via Pozza Stroa è segnalata anche col vecchio toponimo di Monchetto

In caso di pioggia saremo sempre ospitati da Gilberto. Non è necessaria una soluzione di ripiego

Cordiali saluti

Roberto Prisco

Breve recensione de La Ballata del Cavallo Bianco tradotta in rima da Giulio Mainardi.

È appena uscita una nuova edizione italiana de La Ballata del Cavallo Bianco, per i tipi delle Edizioni del Faro (Trento). Come promesso ne parliamo insieme.

Giulio Mainardi (che è ormai una vecchia conoscenza nonostante la sua giovane età, ancora nei venti, oltre che un traduttore ormai esperto, avendo tradotto molte opere anche inedite del nostro Chesterton) ha tradotto in rima un’opera anzi un poema certamente impegnativo.

Forse non tutti sono consapevoli della massa critica costituita dall’opera poetica di Chesterton, ampiamente sottovalutata. È poco conosciuta, anche se ha ricevuto il plauso di uomini come John Ronald Reuel Tolkien, nonché la gloria di essere cantata in circostanze decisive della vita, quelle in cui non si scherza, come accadde ai soldati inglesi nelle trincee francesi della Somme durante la Prima Guerra Mondiale (vedi il caso della poesia Lepanto, di cui ho avuto il piacere di scrivere la prefazione; l'opera è stata tradotta anche in questo caso da Giulio Mainardi). Dunque, un’opera così importante, espressa in un genere come quello poetico, non può essere sorvolata. 

Parliamo della scelta di tradurre in rima, perché questa è la novità: è costata cara al traduttore, questa scelta! Si è trattato di una fatica di oltre nove anni, lo dice lui stesso, ma lo ha fatto convinto di compiere un’opera doverosa. Dovete sapere che Chesterton da qualche parte ha scritto che la poesia è ritmo e se non la si fa in rima è come la prosa. Con questo Chesterton voleva semplicemente ribadire un concetto che lo fa assurgere a difensore della classicità. Quest’idea di classicità è il motivo che spinse Emilio Cecchi a invitare lui e Belloc  a scrivere per La Ronda (ne dà conto nel famoso articolo Ospiti di cui abbiamo parlato più volte e che abbiamo pubblicato su questo blog). Non sono certo che Cecchi sapesse di questa riga che esprime con tanta chiarezza il pensiero di Chesterton sulla poesia, però sono certo che, semmai l’abbia letta, l’avrà trovata assolutamente confacenti a quei motivi che lo avevano reso ammiratore e mentore italiano del nostro eroe inglese.

In ogni caso è sempre il traduttore a dare conto di questa scelta: lo fa nella prefazione, riprendendo un pensiero di Chesterton stesso in Fancies versus Fads, e ribadendo la volontà di dare forma poetica anche alla traduzione perché essa integra e costituisce lo spirito dell'opera tradotta.

Pure di rilievo è la bibliografia, in fondo al libro, con cui Mainardi dà conto delle proprie scelte e del proprio lavoro.

Mainardi compie anche un’altra opera: alla maniera di una volta traduce in italiano anche i nomi dei luoghi e delle persone che compongono questo affresco medievale, e dà conto delle scelte. Qualcuno potrebbe rimanere anche piuttosto perplesso, ma in fondo cosa c'è strano? Noi chiamiamo la città tedesca di Mainz col nome italianissimo di Magonza, Gdańsk col nome di Danzica (che per i tedeschi si chiama sempre Danzig, come chiamano Görz la nostra Gorizia), i cronisti della battaglia di Lepanto ribattezzarono Occhialì il capo dell'ala sinistra della flotta ottomana che in realtà si chiamava Uluç Alì (che era il suo nome da rinnegato e significava proprio Alì il Rinnegato, in quanto prima di convertirsi all'islam si chiamava Giovan Dionigi Galeni…). Ho fatto degli esempi banali, però credo che questo incarni il tentativo di ridare dignità e vita alla nostra lingua che la sta perdendo passo dopo passo, perché la crediamo non adatta ad esprimere sentimenti e concetti che vengono da un altro mondo. È una scelta, a volte potrebbe anche disorientare, però io la trovo un gesto di affetto verso la nostra lingua, come se il traduttore volesse rendere più familiare ancora uno scenario che l’autore vuole che ci tocchi fino in fondo. 

D’altronde la traduzione deve sapere della cultura di chi la leggerà. Sarebbe bello rileggere il saggio di Belloc intitolato Sulla traduzione (è edita in italiano e con questo titolo da Morcelliana), lui che aveva due identità culturali, etniche, due tradizioni molto distinte ma non per questo del tutto inconciliabili, nelle sue vene, quella francese e quella inglese. Potremmo fare tantissimi esempi di come a volte siamo costretti a rendere delle espressioni straniere che, se tradotte alla lettera, sarebbero senza senso o ridicole (una su tutte: "alive and kicking" non lo traduciamo "vivo e scalciante", perché sarebbe poco comprensibile e onestamente farebbe un pochino ridere, e facciamo bene se lo traduciamo "vivo e vegeto", che invece in inglese non è immediatamente comprensibile...). 

Inoltre, Mainardi fa anche un grosso lavoro di carattere filologico: cita e dà conto di opere come quella di suor Bernadette Sheridan, dà conto delle proprie scelte, le confronta con quelle di altri traduttori o commentatori (c’è spazio anche per la nostra Annalisa Teggi, che ha fatto la prima traduzione in assoluto - non solo prima in italiano dunque - di quest’opera, e l’ha fatta con scienza e coscienza in prosa). 

Insomma, c’è di che discutere e commentare. Io trovo che sia un’opera bella, tra l’altro contenuta in un oggetto più che dignitoso, visto che il libro è bello ed apprezzabile anche fisicamente, e si tiene in mano con piacere; ha trovato anche delle soluzioni grafiche adeguate per mostrare note e, coraggiosamente, il testo originale a fronte.

Una bella cosa, un tassello in più dell'opera di diffusione e di studio del nostro caro Chesterton, che oggi avrà una voce in più, ed oltretutto musicale, per farsi conoscere in Italia.

Marco Sermarini

Qui sotto trovate alcune delle traduzioni di Giulio Mainardi e i nostri post che le riguardano:


Magia e altri sette drammi










Aneddoti su Chesterton - “Chesterton menzionato solo due volte dal Punch…”

Sebbene il Nostro Eroe non abbia mai scritto per Punch, la popolare rivista umoristica inglese, ciononostante sembra che sul Punch si facesse spesso menzione di Chesterton. Ciò affiora da un articolo uscito su The Globe il 1 luglio 1909 in cui si afferma non senza stupore e un velato disappunto che "il nome del signor Chesterton è menzionato solo due volte nel numero più recente del Punch…".


Qui sopra, un numero di Punch del 1926.

lunedì 28 aprile 2025

Da L'Osservatore della Domenica del 13 maggio 1956 - G. K. Chesterton, il filosofo dal naso dipinto di verde.

Il 13 maggio 1956 Leone Dogo scrisse un articolo sul Nostro Eroe, nell'imminenza del ventennale della sua morte, intitolato «G. K. Chesterton: il filosofo dal "naso dipinto di verde"», che riprendeva la famosa immagine creata da Emilio Cecchi.

Dice Dogo con stupore: "La traduzione italiana di «Ortodossia», vale a dire di quello che giustamente è ritenuto il capolavoro di Chesterton saggista, ha raggiunto l'anno scorso la sesta edizione, per i tipi della Morcelliana. Sei edizioni in pochi anni di un libro di filosofia! In Italia!!.. Un piccolo miracolo; che però si spiega assai bene".



domenica 27 aprile 2025

Chi vuol vedere segni, deve dare tutto! Il video del Chesterton Gala 2025 e un caldo invito della Scuola Libera Gilbert Keith Chesterton.

Qui potete vedere il video del Chesterton Gala 2025, tenutosi l'8 febbraio scorso.

La Scuola Libera Gilbert Keith Chesterton è a San Benedetto del Tronto e come si comprende si ispira al Nostro Eroe in tutto. È una scuola distributista proprio per questo, nata in una comunità distributista e proposta a tutti.

Lo spettacolo è molto bello e va visto, ci sono anche due inviti per noi, a sostenerla in diversi modi.

È la scuola di Chesterton, aiutiamola!!! Chi aiuta loro, aiuta Chesterton a continuare la sua missione oggi e qui tra noi.

La famosa "Visita a Chesterton" di Emilio Cecchi finisce sull'Osservatore della Domenica del 16 ottobre 1960.

Nell'opera di scavo all'interno dell'archivio dell'Osservatore della Domenica condotto dal nostro Angelo Bottone è emerso anche il famoso resoconto della visita di Emilio Cecchi a Beaconsfield da Chesterton, più volte riportata e citata nel nostro blog (ne parlammo anche in occasione del ventilato abbattimento dell'abitazione dei Chesterton chiamata Overroads).

È un famoso brillantissimo racconto, scritto magistralmente da colui che definimmo il mentore italiano di Chesterton. Più volte abbiamo parlato della centralità della sua opera nell'introdurre Chesterton in Italia, attraverso le sue recensioni e soprattutto attraverso La Ronda.

Oggi è reperibile anche nel volume Scrittori Inglesi e Americani, continuamente ripubblicato negli anni.

L'Osservatore si interesso così a Chesterton e a Cecchi.

Casos vuole che la pagina riporti anche un articolo di un altro chestertoniano italiano, Piero Bargellini che, da direttore e ispiratore de Il Frontespizio, diede altrettanto spazio a Chesterton, complice don Giuseppe De Luca.

Tutte cose di cui troverete ampia e più approfondita traccia su questo blog digitando questi illustri nomi nel motore di ricerca interno, in alto a sinistra.

Marco Sermarini



sabato 26 aprile 2025

Dall'Osservatore della Domenica del 16 aprile 1967 - San Giorgio, di G. K. Chesterton.

Grazie alla segnalazione del nostro Angelo Bottone, abbiamo la possibilità di mostrarvi una pagina dell'edizione del 16 aprile 1967 dell'Osservatore della Domenica, l'edizione domenicale dell'Osservatore Romano, sempre ricca di contenuti culturalmente rilevanti.

L'occasione era la ormai prossima memoria del santo patrono dell'Inghilterra (23 aprile -- era prossima anche per noi alcuni giorni fa, ma lo sapete qual è il motto della nostra società... "se una cosa vale la pena di farla...", il seguito ai migliori conoscitori della filosofia e delle opere del Nostro Eroe).

Per cercare altre cose simili è sufficiente collegarsi al sito dell'Osservatore Romano, cercare nella barra gialla "Archivi" e selezionare "Osservatore della Domenica" (nel collegamento che vi offriamo qui c'è già selezionata la pagina dell'archivio dell'Osservatore della Domenica) e poi con pazienza sfogliare anno per anno e numero per numero. C'è dell'altro su Chesterton, con piacevole pazienza.

Quella che vedete è una foto che ho fatto animalescamente dal sito, non leggibile, ma selezionando anno e numero lo potrete vedere scorrendolo come un comune pdf (è archiviato in questo formato).

Marco Sermarini





venerdì 25 aprile 2025

Un aforisma al giorno - Ridursi ad un puntino...

L'umiltà è l'arte lussuosa di ridursi a un punto, non a una cosa piccola o grande, ma a una cosa che non ha alcuna dimensione, in modo che per essa tutte le cose cosmiche siano ciò che sono realmente, di una statura incommensurabile.

Gilbert Keith Chesterton, L'imputato.



giovedì 24 aprile 2025

Un aforisma al giorno - Scavare per capire.

Nella mente sana c'è sempre un oscuro suggerimento: la religione ci insegna piuttosto a scavare che ad arrampicarci; se riuscissimo a capire l'argilla comune della terra, capiremmo tutto.

Gilbert Keith Chesterton, L'imputato.



mercoledì 23 aprile 2025

Un aforisma al giorno - La città più poetica della campagna (l'avreste mai detto? interessante...).

Una città è, in senso proprio, più poetica anche di una campagna, perché mentre la natura è un caos di forze inconsce, una città è un caos di forze consapevoli. La cresta del fiore o il disegno del lichene possono essere o meno simboli significativi. Ma non c'è pietra nella strada o mattone nel muro che non sia in realtà un simbolo intenzionale, un messaggio di un uomo, come se fosse un telegramma o una cartolina postale. La strada più stretta possiede, in ogni stortura e in ogni angolo della sua intenzione, l'anima dell'uomo che l'ha costruita, forse da tempo nella sua tomba. Ogni mattone ha un geroglifico umano come se fosse un mattone scolpito di Babilonia; ogni ardesia sul tetto è un documento educativo come se fosse un'ardesia coperta di somme e sottrazioni. Tutto ciò che tende, anche sotto la forma fantastica delle minuzie di Sherlock Holmes, ad affermare il romanticismo dei dettagli nella civiltà, a sottolineare il carattere insondabilmente umano di pietre e tegole, è una buona cosa. È bene che l'uomo medio prenda l'abitudine di guardare con fantasia dieci uomini per strada, anche solo per la possibilità che l'undicesimo sia un noto ladro.

Gilbert Keith Chesterton, L'imputato.




martedì 22 aprile 2025

Un aforisma al giorno - Matrimoni davvero felici (bellissimo e verissimo).

C'era molto più senso negli anziani che dicevano che moglie e marito dovevano avere la stessa religione di quanto non ce ne sia in tutti i discorsi contemporanei sulle anime sorelle, sugli spiriti affini e sulle auree di colore identico. In effetti, più i sessi sono in violento contrasto, meno è probabile che si scontrino violentemente. Più i loro temperamenti sono incompatibili, meglio è. Ovviamente l'anima di una moglie non può essere un'anima sorella. Molto raramente è anche solo una cugina di primo grado. Ci sono pochissimi matrimoni con gusti e temperamento identici; in genere sono infelici. Ma avere la stessa teoria di fondo, ritenere la stessa cosa una virtù, sia che la si pratichi o la si trascuri, ritenere la stessa cosa un peccato, sia che la si punisca o la si perdoni o la si derida, in ultima istanza chiamare la stessa cosa dovere e la stessa cosa disgrazia, questo è davvero necessario per un matrimonio tollerabilmente felice; ed è molto meglio rappresentato da una religione comune che da affinità e auree.

Gilbert Keith Chesterton, A Miscellany of Men.






lunedì 21 aprile 2025

Un aforisma al giorno - Cose semplici indiscusse.

Le cose più semplici finché sono indiscusse diventano invariabilmente le più sottili quando vengono contestate.

Gilbert Keith Chesterton, A Miscellany of Men.




domenica 20 aprile 2025

Un aforisma al giorno - Indossiamo il nostro cuore su una manica...

Il ritualismo attirerà sempre gran parte dell'umanità sana, semplicemente perché il ritualismo è indossare il cuore sulla manica, una pratica eccellente. Dice in sostanza: "Indossate il vostro cuore sulla manica; portatelo blasonato in cremisi e ricamato in oro. Scatenatevi in canti e colori come fanno gli innamorati. Lasciate che gli altri fingano una delicatezza disumana e un silenzio piuttosto sofisticato. Gridiamo come fanno i bambini quando hanno trovato davvero qualcosa. Facciamo suonare trombe e accendiamo candele davanti alla cosa che abbiamo, per dimostrare almeno che l'abbiamo. E che mantengano un silenzio decoroso e un comportamento moderato, che alzino un muro di pietra e stendano un velo di mistero su qualcosa che non hanno affatto".

Gilbert Keith Chesterton, The Illustrated London News, 28 luglio 1906.



Un aforisma al giorno - Il mondo era morto nella notte... - B u o n a P a s q u a!

Il terzo giorno gli amici di Cristo, venuti all'alba, trovarono la tomba vuota e il sasso rotolò via. In vari modi si resero conto della nuova meraviglia; ma anche loro si resero conto a malapena che il mondo era morto nella notte.
Quello che guardavano era il primo giorno di una nuova creazione, con un nuovo cielo e una nuova terra; e nella parvenza di un giardiniere Dio camminava di nuovo nel giardino, al fresco non della sera ma dell'alba.

Gilbert Keith Chesterton, L'Uomo Eterno

Beato Angelico, Noli me tangere, Convento di
San Marco, Firenze, 1438 - 1440.





B U O N A   P A S Q U A
D I  R E S U R R E Z I O N E!

sabato 19 aprile 2025

Un aforisma al giorno - Nelle questioni di verità...

Nelle questioni di verità, il fatto che non si voglia pubblicare qualcosa è, nove volte su dieci, una prova che la si dovrebbe pubblicare.

Gilbert Keith Chesterton, A Miscellany of Men.




giovedì 17 aprile 2025

Un aforisma al giorno - In tutto il cosmo c'è una festa intensa e segreta...

Per riassumere l'intera questione in modo molto semplice, se il signor McCabe mi chiede perché introduco la frivolezza in una discussione sulla natura dell'uomo, rispondo che la frivolezza fa parte della natura dell'uomo. Se mi chiede perché introduco quelli che lui chiama paradossi in un problema filosofico, rispondo che tutti i problemi filosofici tendono a diventare paradossali. Se obietta che tratto la vita in modo tumultuoso, rispondo che la vita è un tumulto. E dico che l'Universo come lo vedo io, in ogni caso, è molto più simile ai fuochi d'artificio del Crystal Palace che alla sua filosofia. In tutto il cosmo c'è una festa intensa e segreta, come i preparativi per il giorno di Guy Fawkes. L'eternità è la vigilia di qualcosa. Non guardo mai le stelle senza sentire che sono i fuochi di un razzo di uno scolaretto, fissi nella loro eterna caduta.

Gilbert Keith Chesterton, Eretici.



mercoledì 16 aprile 2025

Un aforisma al giorno - Una cosa troppo sentimentale.

La cosa più sentimentale del mondo è nascondere i propri sentimenti; significa prenderli troppo sul serio.

Gilbert Keith Chesterton, Alarms and Discursions.