domenica 29 novembre 2020
sabato 28 novembre 2020
Un aforisma al giorno (qui si viaggia sempre in prima classe).
Tu dici grazie prima dei pasti
Va bene
Ma io dico grazie prima della commedia e dell'opera,
E grazie prima del concerto e della pantomima,
E grazie prima che apra un libro,
E grazie prima di disegnare, dipingere, nuotare, tirare di scherma, prima della boxe, di camminare, giocare, ballare;
E grazie prima di intingere la penna nell'inchiostro.
Gli atti del convegno del 2019 di GKC all’Università della Santa Croce.
CHESTERTON'S ROMANTIC HUMANISM
Edizioni Santa Croce 2020
ISBN: 978-88-8333-902-8
140 pages
€ 15,00 (book)
€ 4,99 (ebook)
Susan Hanssen, Rome in the historical imagination of G.K. Chesterton's Everlasting Man
John Wauck, Rome, Romance and Orthodoxy
Giulio Maspero, G.K. Chesterton's Manalive: narrative, grace and humanity
Giampiero Pizzol, Evolving Chesterton: "The Live Manalive" Theater Workshop
Alla Kovalenko, G.K. Chesterton's rhetoric in defense of the family: an analysis of the articles published in The Illustrated London News (1905–1936)
http://edizionisantacroce.it/catalogo/comunicazione/atti-e-convegni/378-chesterton-s-romantic-humanism.html
venerdì 27 novembre 2020
Un aforisma al giorno
Quando vediamo davvero gli uomini per come sono, non li critichiamo ma li veneriamo; e a buon diritto. Poiché un mostro con occhi misteriosi e pollici miracolosi, con strani sogni in testa e un curioso affetto per un certo luogo o una certa creatura, è un tema splendido e spaventoso.
Gilbert Keith Chesterton, Eretici.
Un aforisma al giorno.
Il giramondo vive in un mondo più piccolo rispetto al contadino, respirando sempre un'aria locale. Londra è un luogo, paragonata a Chicago; Chicago è un luogo, paragonata a Timbuctù. Ma Timbuctù non è un luogo, perché almeno laggiù vivono uomini che la considerano l'universo e che respirano non un'aria locale, ma i venti del mondo.
Gilbert Keith Chesterton, Eretici
mercoledì 25 novembre 2020
martedì 24 novembre 2020
Strenna Natalizia Chestertoniana Volante 2020! È il vero regalo di Natale! Prenotatene subito un tot o rimarrete senza!
Come negli anni passati rilanciamo l'idea di regalare a Natale a tutti gli amici un libro di Chesterton offerto in edizione economicissima.
Cos'è "La Sfera e la Croce"? Un racconto distopico? Una versione romanzata di "Eretici"? Una commovente storia d'amore? Una profezia dei nostri giorni? Ce lo dirà nella sua prefazione Marco Sermarini.
Traduzione di Mauro Flavio rivista da Umberta Mesina
Copertina di Lorenzo Zappalà.
Il costo del pacco dono?
1 copia: € 18,00 spedizione compresa
2 copie: € 28,00 spedizione compresa
3 copie: € 36,00 spedizione compresa
5 copie: € 50,00 spedizione compresa
10 copie: € 80,00 spedizione compresa
20 copie: € 140,00 spedizione compresa
Sopra i 40 libri: € 5,00 a copia, spedizione compresa!
Il guadagno dell'iniziativa andrà a favore delle Missioni Francescane.
Prenotate entro il 22 novembreESCLUSIVAMENTE a questo indirizzo: laperlapreziosa@libero.it (non usate altri canali!)
Per il pagamento, dopo che avrete ricevuto i libri, l'intestazione è:
Centro Missionario Onlus Ofmconv Marche - Buona stampa
alle poste: ccp: 3130793
in banca: IBAN: IT22 Y076 0102 6000 0000 3130 793
CIN: Y ABI: 07601 CAB: 02600 N° Conto: 000003130793
oppure con Postepay N° 5333 1710 4395 8269 intestata a Roberto Brunelli
I libri vi arriveranno tramite corriere entro il 10 Dicembre.
Spargete la voce a tutti i Chestertoniani di vostra conoscenza!
Un aforisma al giorno.
Vanità significa pensare che la lode di qualcuno sia importante, più importante di se stessi. Ma l'orgoglio (che non esiste in cielo, ma in tutt'altra direzione) è pensare di essere più importanti di qualsiasi cosa che possa lodarvi o biasimarvi".
Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 12 Dicembre 1910.
lunedì 23 novembre 2020
Un aforisma al giorno.
Un aforisma al giorno.
domenica 22 novembre 2020
Un aforisma al giorno.
Un uomo che pensa intensamente a qualsiasi argomento per diversi anni corre il terribile pericolo di scoprire la verità su di esso.
Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 16 Ottobre 1909.
Un aforisma al giorno.
Pensare è un processo di restringimento. Porta a ciò che la gente chiama dogma.
Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 16 Ottobre 1909.
sabato 21 novembre 2020
Una piccola anticipazione del Natale, un Natale distributista...
Ricevo dalla nostra cara Umberto Mesina, traduttrice generosa e produttiva. Lo considero un regalo di Natale anticipato per tutti coloro che voglio davvero capire cos'è il distributismo e confrontarsi con una lettura davvero seria e costruttiva.
Il distributismo vale la pena di essere costruito giorno per giorno perché la società capitalistica - e peggio ancora il misto di statalismo comunisteggiante e capitalismo che si sta costruendo ovunque anche a causa della Cina (tutto scritto tanto tempo fa dai nostri amici Chesterton e Belloc) - possono segnare esclusivamente il recesso di ogni possibile civiltà realmente libera, creativa e fondata sull'aiuto reciproco e quindi sulla vera pace di Gesù Cristo.
Marco Sermarini
Buongiorno, Presidente! Come state laggiù? Qui tutto bene.
Ho cominciato a pubblicare Economics for Helen, un pezzetto per volta.Ecco il link alla pagina:
https://initaliano.wordpress.com/traduzioni/economia-per-helen-di-hilaire-belloc/
Ogni porzione pubblicata ha uno o più collegamenti ai post.
Il post di annuncio è questo qui:
https://initaliano.wordpress.com/2020/11/14/pubblicazione-economics-for-helen-di-hilaire-belloc/
Ciao. A presto.
Strenna Natalizia Chestertoniana 2020! State prenotando? Il regalo utile è solo questo! Più ne comprate più guadagnate!
Come negli anni passati rilanciamo l'idea di regalare a Natale a tutti gli amici un libro di Chesterton offerto in edizione economicissima.
Cos'è "La Sfera e la Croce"? Un racconto distopico? Una versione romanzata di "Eretici"? Una commovente storia d'amore? Una profezia dei nostri giorni? Ce lo dirà nella sua prefazione Marco Sermarini.
Traduzione di Mauro Flavio rivista da Umberta Mesina
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Sopra i 40 libri: € 5,00 a copia, spedizione compresa!
Il guadagno dell'iniziativa andrà a favore delle Missioni Francescane.
Prenotate entro il 22 novembreESCLUSIVAMENTE a questo indirizzo: laperlapreziosa@libero.it (non usate altri canali!)
Per il pagamento, dopo che avrete ricevuto i libri, l'intestazione è:
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venerdì 20 novembre 2020
mercoledì 18 novembre 2020
Strenna Chestertoniana - Natale 2020!
Come negli anni passati rilanciamo l'idea di regalare a Natale a tutti gli amici un libro di Chesterton offerto in edizione economicissima.
La Società Chestertoniana Italiana, la casa Editrice Leardini e il Centro Missionario Francescano stanno per dare alle stampe «LA SFERA E LA CROCE» (256 pagine - 18 €)
Cos'è "La Sfera e la Croce"? Un racconto distopico? Una versione romanzata di "Eretici"? Una commovente storia d'amore? Una profezia dei nostri giorni? Ce lo dirà nella sua prefazione Marco Sermarini.
Traduzione di Mauro Flavio rivista da Umberta Mesina
Copertina di Lorenzo Zappalà.
Il costo del pacco dono?
1 copia: € 18,00 spedizione compresa
2 copie: € 28,00 spedizione compresa
3 copie: € 36,00 spedizione compresa
5 copie: € 50,00 spedizione compresa
10 copie: € 80,00 spedizione compresa
20 copie: € 140,00 spedizione compresa
Sopra i 40 libri: € 5,00 a copia, spedizione compresa!
Il guadagno dell'iniziativa andrà a favore delle Missioni Francescane.
Prenotate entro il 22 novembre ESCLUSIVAMENTE a questo indirizzo: laperlapreziosa@libero.it (non usate altri canali!)
Per il pagamento, dopo che avrete ricevuto i libri, l'intestazione è:
Centro Missionario Onlus Ofmconv Marche - Buona stampa
alle poste: ccp: 3130793
in banca: IBAN: IT22 Y076 0102 6000 0000 3130 793
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I libri vi arriveranno tramite corriere entro il 10 Dicembre.
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Un aforisma al giorno.
domenica 15 novembre 2020
Dearmer, Scott Holland, Noel e Gore, gli strani amici anglicani di Chesterton.
Pearcy Dearmer |
Henry Scott Holland |
Conrad Noel |
Il vescovo anglicano Charles Gore |
sabato 14 novembre 2020
Chesterton in altre parole - Domenico Giuliotti parla di Chesterton.
Lo riproponiamo.
L'avevamo solo indicato con un collegamento di cui ringrazio nuovamente padre Roberto Brunelli, la gratitudine non è mai troppa.
Giuliotti è troppo arcignamente simpatico e verace, troppo arguto e intelligente per non essere ripubblicato, parla troppo esattamente di Chesterton e della sua Ortodossia che dimostra di aver capito perfettamente. Per cui eccolo qui per esteso, forse troppo? ma che importa, questo suo saggio bello sul Nostro Eroe. Lo consiglio a chi fa fatica a superare il secondo - terzo capitolo di Ortodossia.
Marco Sermarini
Inutile fantasticare su questo titolo fantastico.
La Filosofia delle Fate, ovvero filosofia del «se», o del «veto», che deriva dall'antichissimo principio della «gioia condizionale» e fu insegnata da Dio stesso, con un solo avvertimento (non osservato) ai Protoparenti, nel Paradiso Terrestre, non è dunque, come qualcuno (qualche linee della «terza pagina») potrebbe credere, una spiritosa invenzione del celebre «umorista» inglese Gilberto Chesterton.Esso (questo strano, profondo e piacevolissimo scrittore), nel suo libro fondamentale Orthodoxy (tradotto in italiano — e bene — da Raffaello Ferruzzi, Roma, Casa Editrice Ausonia, 1927) non ha fatto altro che riscoprirla nei «racconti della nutrice» o — come noi diremmo — nelle «novelle della nonna», a quel modo che il poeta (ed egli lo è radiosamente) ritrova in sé e intorno a sé, smatassandone i significati nascosti, il lontano ed arcano e divino mondo dell'infanzia.
Ma, prima di ricredere nelle Fate (ossia — per intenderci — nella dipendenza della natura dal soprannaturale, della Creazione dal Creatore — dal gran Mago invisibile, com'egli lo chiama, di questo incantato Universo), anch'egli come tanti, essendosi impaniato e spaniate tra le zirlanti uccelliere del pensiero moderno, né trovando ancora dove posarsi (il Cattolicismo, a quel tempo, doveva sembrargli una cosa da non pigliarsi sul serio), aveva voluto vedere se gli fosse stato possibile di fabbricare, col proprio cervello, una nuova eresia.

Fino allora questo mondo era apparso a Chesterton come un'immensa macchina paurosa e farraginosa, che girasse a scosse, a fatica e stridendo (e, peggio ancora, senza scopo), e ciò perché doveva avere — introvabile e inesplicabile — qualche imperfezione o mancanza nel proprio interno.
Chi non diceva invece la verità, o la diceva deformata, frammentaria e irriconoscibile, era il «sacerdote laico» delle varie Sorbone che, mentre si sarebbe amaramente vergognato di credere in Dio, non provava il benché minimo ribrezzo a credere nell'inerranza del proprio vuoto dipinto.
C'era, per esempio, tra questi savi-pazzi, il «materialista» ; il quale s'era messo in testa — o non so dove — che il mondo fosse una specie di girarrosto a moto perpetuo: un girarrosto che si fosse fatto da sé, che non s'incantasse mai, perfettamente meccanico, perfettamente lubrificato, perfettamente girante con tutta l'umanità infilata nello spiede e, perciò, (dico io) perfettamente stupido come il suo inventore.
C'era poi l'« immanentista », animale religioso quant'altri mai, ma che poteva burlarsi dei due Testamenti e della Chiesa, anzi di qualunque chiesa, perché lui, Dio l'aveva trovato da sé, in sé stesso, e per ciò si gloriava d'essere il luminoso ostensorio ambulante d'un Dio natante nel suo dilatatissimo io.
«Penso, dunque sono», disse il pio-empio Cartesio. E gli echi innumerevoli e sempre più deformati di quella celebre eresia hanno portato la gente in pazzeria.
«Tutte le mie convinzioni (parole testuali di Chesterton) sono rappresentate da un indovinello che mi colpì fin da bambino. L'indovinello dice : — Che disse il primo ranocchio? — E la risposta è questa: — Signore, come mi fai saltar bene! — In succinto, c'è tutto quello che sto dicendo io. Dio fa saltellarè il ranocchio, e il ranocchio è contento di saltellare».
Perché sarai stato umile diventerai grande, perché sarai stato obbediente diventerai libero, perché avrai rinunziato a sapere il perché della condizione strana o stranissima che ti fu imposta, lo saprai; e saprai anche infinitamente più di tutto ciò che desideravi sapere.
Così, da opposte parti e con armi diverse, la Chiesa è attaccata dai suoi nemici. Senonchè, mentre questi balbettano e ribalbettano, monotoni, fastidiosi e, in fondo, sempre sconfitti, le stesse cose, Essa, nella sua concordia discorde, nel suo miracoloso equilibrio, nel suo pauroso oscillamento, come un campanile troppo alto squassato da un continuo doppio di campane suonanti a gloria, Essa sola, in mezzo e al disopra delle tempeste, domina, illumina, prega, benedice, canta, adora.
Cadere in uno dei tanti trabocchetti dell'errore e dell'eccesso, che, da una moda all'altra, da una setta all'altra, sono stati aperti lungo il cammino storico del Cristianesimo, questo sarebbe stato semplice. È sempre semplice cadere; c'è un'infinità di angoli a cui si cade, non ce n'è che uno a cui ci si appoggia. Perdersi in un qualunque capriccio, dallo gnosticismo alla scienza cristiana, sarebbe stato ovvio e volgare. Ma averli evitati tutti è l'avventura che conturba; e, nella mia visione, il carico celeste vola sfolgorante attraverso i secoli, mentre le stolide eresie si contorcono prostrate, e l'augusta verità oscilla, ma resta in piedi».
Un giorno l'autore passeggiava con un amico (un editore celebre) per le vie di Londra. A un tratto l'amico, a conclusione del suo discorso, disse: «È certo che il tal dei tali farà carriera: egli crede in se stesso».
Con ciò non si vuol dire (ben inteso) che in questa Ortodossia — uscita, sfavillando, dalla penna d'un sottilissimo dialettico, d'un umorista prestigiatore e d'un poeta magico, quando stava con un piede sulla soglia della Chiesa e con l'altro, già alzato, per entrarvi — tutto sia impeccabilmente ortodosso.
Chesterton (per esempio) che si dichiara un seguace del liberalismo infastidito dei liberali, un democratico a tutta oltranza, cristianamente entusiasta del suffragio universale, ma in disaccordo coi democratici, e un ortodosso in religione eterodosso in politica, non esita ad affermare nel capitolo intitolato «La Rivoluzione eterna» (ossia, nel suo concetto, la rivolta cristiana contro le conseguenze [peccati] della Caduta) che Cristo, condannato « dall'autorità costituita » e dagli «aristocratici» (?!), «è l'eterna gloria di tutti i ribelli» (?!).
Oppure, nel capitolo seguente («Il romanzo dell'Ortodossia») — del resto bellissimo, — dopo aver detto che, nel Getsemani, l'Uomo-Dio, tentato da Dio, ossia da se stesso, « dovè passare sommariamente attraverso il nostro umano errore del pessimismo » e che, poi, dall'alto della Croce, oscurandosi il sole e tremando la terra, confessò, con un grido, che Dio era abbandonato da Dio, così continua : «Ed ora lasciate che i rivoluzionari scelgano un credo fra tutti i credi e un Dio fra tutti gli dèi del mondo... Essi non ne troveranno un altro che sia stato in rivolta anche lui. Anzi (il tema si fa sempre più difficile per esser trattato in termini umani) lasciate che gli atei stessi si scelgano un Dio. Essi non troveranno che una divinità che abbia manifestato il suo isolamento; non troveranno che una religione in cui Dio sia apparso per un istante ateo».
È chiaro che qui il paradosso, contorto fino all'assurdo, assume le proporzioni d'una bombarda e fa cadere parecchie pietre. Ma, lo ripeto, quando Chesterton scriveva queste cose, sebbene sul limitare della Chiesa, non era ancora, com'è oggi, un membro vivo del corpo mistico di Cristo.
In conclusione, Ortodossia, tardi conosciuta dagli italiani — ma meglio tardi che mai — (pochissimi i lettori del testo inglese, pochi più quelli della traduzione francese, qua è là inesatta, del Grolleau) è un grande, originale, e a volte strano o stranissimo ma sempre profondo libro.
E dunque non facile; e soprattutto non facilmente riassumibile. Malgrado la forma brillante, la cristallina chiarezza e iridescenza delle immagini, e quel continuo caprioleggiamento del pensiero, che sembra un giuoco ed è, invece, un modo bizzarro di procedere a zig-zag, verso o dentro la Verità, è un libro non già oscuro, ma luminosamente laberintico. (L'autore stesso lo chiama « caotico » — e non è —). Eppure, con un filo tra le dita, il cui capo ci viene offerto all'ingresso, possiamo, passando di meraviglia in meraviglia, girarlo tutto ed uscirne più agguerriti contro l'errore, più fiduciosi nella Provvidenza e più tranquilli e sereni, per continuare (fino all'apparizione della piena luce sul limitare della morte) il nostro breve viaggio su questo magico ed enigmatico mondo.
Le altre opere (le novelle poliziesche soprattutto, notissime all'estero e relativamente note, benché tradotte, in Italia) non ci danno, come qui, tutto Chesterton.
«Eretici» (un volume polemico e già filocattolico) aveva preceduto e quasi preparato il terreno per «L'Ortodossia»; poi, dopo «L'Ortodossia» (scritta, come abbiamo visto quando l'autore era, rispetto a ciò che è, mezzo topo e mezzo uccello, sebbene più uccello che topo) apparvero — perfettamente ortodosse, ma non per ciò meno chestertoniane — l'opere del cattolico praticante e militante; e, fra queste, «La Sfera e la Croce » (un romanzo-film di apologetica in azione, che è somma vergogna non conoscere) e quel recente «San Francesco», cui molto nuoce, a mio parere, un'eccessiva acrobazia dialettica intorno al «Concrocifisso», già troppo abbeverato d'inchiostro, dai suoi spietati ammiratori.
Ma «Ortodossia», fino ad oggi, anche con qualche pustola eterodossa, resta, come dicevo, il suo libro massimo e fondamentale. Libro che contiene, in germe, altri venti libri; tanto è ricco di pensieri, intuizioni ed accenni, tutti suscettibili di schiudersi in meravigliosi fiori di meditazioni e di poesia.
E perciò sia qui ringraziato Raffaello Ferruzzi, per avercene data una traduzione ch'è, insieme, fedele al difficilissimo testo e — com'è costume in riva ad Arno — splendidamente italiana.
Chesterton in altre parole - Carlo Bo e Giovanni Papini
Ho fatto a tempo a conoscere Chesterton... Ogni tanto capitava a Firenze e lo si poteva trovare vicino al Ponte Vecchio, in moto perpetuo tra la casa e una mescita di vino. All’aspetto era l’inglese tipico, così come veniva rappresentato cinquant’anni fa: grasso, viso acceso, grande sorriso. Direi che dei tre segni questo è il più significativo, quello che restituisce meglio la sua natura di scrittore. Papini aveva giustamente osservato che Chesterton aveva voluto riportare l’allegria nel cristianesimo e c’era riuscito.
Carlo Bo, Introduzione a La Sfera e la Croce, edizione Città Armoniosa, Reggio Emilia 1991.
venerdì 13 novembre 2020
The Sacramental Principle of G.K. Chesterton, intervista a padre Ian Boyd.
Quest'intervista a padre Ian Boyd, fondatore e presidente emerito del G. K. Chesterton Institute for Faith and Culture, collegato alla Seton Hall University del New Jersey, più volte ospite in Italia de La Civiltà Cattolica, vale la pena di essere letta.
Padre Boyd si è recentemente ritirato dalla presidenza pur rimanendo nel board dell'istituto, ed ha lasciato il compito di guidarlo ad un altro nostro amico, Dermot Quinn.
Padre Boyd è uno degli studiosi che ha studiato il principio sacramentale presente nell'opera di Chesterton.
Si parla anche di C. S. Lewis e di J. R. R. Tolkien.
Ci onoriamo di essere suoi amici, noi chestertoniani italiani, e questo bel documento aiuterà tutti a capire di più di ciò che si muoveva nell'anima di Chesterton.
Dice padre Boyd:
I grew up in a Chestertonian family. My father subscribed to G.K.'s Weeklyin the '20s, so when he died, I inherited his copies. He always was a Chestertonian in his thinking. The other thing is that growing up on the Prairies, you're growing up on a Chestertonian setting. In the little village where I grew up, in Saskatchewan, people either owned their own land or ran their own business, so it was kind of distributist dream in a way.
Il resto è qui:
https://www.convivium.ca/articles/the-sacramental-principle-of-g-k-chesterton/
Padre Boyd è al centro della foto.
L'occasione è uno dei convegni alla Civiltà Cattolica.
G.K. Chesterton and Dorothy Day on Economics: Neither Socialism nor Capitalism (Distributism)
Si tratta di una conferenza che Mark Zwinck e sua moglie Louise diedero alla Chesterton Conference (USA) del 2001. Mark Zwick (1927 - 2016) era il fondatore di Casa Juan Diego, un'espressione del Catholic Worker Movement fondato da Dorothy Day e Peter Maurin.
Qui c'è modo di conoscere di più a proposito di Dorothy Day, che da Chesterton fu molto influenzata ed ispirata.
https://cjd.org/2001/10/01/g-k-chesterton-and-dorothy-day-on-economicsneither-socialism-nor-capitalism-distributism/
giovedì 12 novembre 2020
Un aforisma al giorno.
Un aforisma al giorno.
C'è un buon motivo per dire la verità; c'è un buon motivo per evitare lo scandalo; ma non c'è possibile difesa per l'uomo che racconta lo scandalo, ma non dice la verità.
Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 18 luglio 1908
Chesterton: «Un dio può essere umile: il demonio non può essere che umiliato»
https://it.aleteia.org/2020/07/08/chesterton-diavolo-demonio-male-sconfitto-umilta-dio/
Un articolo che tratta tra l’altro del successo de I Racconti di Padre Brown con Rascel e Foà.
martedì 10 novembre 2020
Un aforisma al giorno in lingua originale.
Orthodoxy
It is idle to talk always of the alternative of reason and faith. Reason is itself a matter of faith. It is an act of faith to assert that our thoughts have any relation to reality at all.
Gilbert Keith Chesterton, Orthodoxy