lunedì 7 novembre 2022

Return to Chesterton, eccone la sovraccoperta.

 


Ecco la bella sovraccoperta del sequel di quella che ritengo la più importante biografia di Chesterton, quella di Maisie Ward. Uscita nel 1952 per i tipi dell'editrice fondata dalla Ward stessa assieme a suo marito Frank Sheed (la Sheed & Ward, per l'appunto), l'opera costituisce l'integrazione del primo volume (Gilbert Keith Chesterton) uscito nel 1943, formulata in base a nuove notizie trovate dall'autrice o pervenutele anche sulla base di lettere inedite, testimonianze personali dei lettori che intesero raccontare il "proprio" Chesterton, assolutamente in linea con l'idea emersa nel primo volume, quella di un uomo buono, umile, geniale, magnanimo, che condusse una vita davvero militante per le proprie idee ed alla produzione monumentale che lo contraddistingue.

Siccome alcuni di noi posseggono questo libro e in rete sono riuscito a scovarne la sovraccoperta che così raramente sopravvive alle peripezie delle copie antiche, volevo condividerla con tutti, anche perché è una scusa per tornare a parlare di Gilbert. L'immagine è curiosa ed esprime bene il senso del libro: Chesterton fa capolino dal libro come lo fa nell'immagine dalla porta della propria casa  invitandoci ad entrare. Mi piace molto quest'idea, sa di familiare come Chesterton fu familiare a tutti coloro che lo incontrarono (è forse questo il suo carattere umano e cristiano dominante).

È un volume che costituisce il materiale riverbero del primo: la prima testimonianza indusse molti a rileggere e ripensare i momenti passati insieme a Chesterton, come un seme che produce molti altri. Forse il capitolo che più mi ha impressionato è quello che riguarda il distributismo: alcuni lettori hanno permesso di delineare ancora meglio quanto questa filosofia costrinse Chesterton a girare intensamente per sale e pub a "predicare" ciò che egli pensò proprio come sviluppo pratico del cattolicesimo da lui incontrato. Queste sortite provocarono anche molte conversioni al cattolicesimo, perché molte persone intravidero nel distributismo il modo quotidiano in cui la nostra religione tocca concretamente la vita.

È molto interessante, e questo è un caldo invito a leggere il libro, almeno per chi conosce l'inglese visto che né questo né il primo volume sono tradotti nella nostra lingua.

Marco Sermarini

1 commento:

UmbertaMesina ha detto...

Com'è inaspettata! Io ho il libro originale ma ovviamente è senza sovraccoperta. Che fosse così non me l'aspettavo proprio. Ho anche la prima biografia, con la sovraccoperta, il cui stile è del tutto diverso; ma tra le due corrono molti anni.