mercoledì 18 gennaio 2023

The Speaker, il giornale che lanciò Chesterton.

Una piccola sorpresa per gli amici e i lettori di questo blog.

In questo collegamento trovate il numero del The Speaker, uno dei primi giornali su cui scrisse Chesterton, da cui è tratto l'aforisma che abbiamo pubblicato ieri. L'articolo si intitola "Puritan and Anglican" e si tratta della recensione dell'omonimo libro di Edward Dowden, accademico e letterato irlandese protestante, unionista, letture ad Oxford e a Cambridge. C'è anche, qualche pagina prima, una poesia di Hilaire Belloc dal titolo "Song".

La presenza di entrambi i due nostri amici non era casuale. The Speaker era una rivista di stampo liberale, rilevata da un gruppo di giovani che avevano studiato assieme ad Oxford (tra cui l'amico di sempre di Chesterton Edmund Clerihew Bentley e il futuro cognato Lucian Oldershaw) e che ne voleva fare un giornale per rinnovare il liberalismo. Il primo numero della nuova gestione apparve nel 1899 poco prima dello scoppio della Guerra Anglo Boera, e questi giovani liberali di tendenza radicale erano uniti nell'opposizione alla guerra perché contrari all'imperialismo jingoistico allora molto in voga. Era quello il periodo in cui Chesterton andava a fare dei comizi pro boeri e si impegnava "in incontri di boxe con un impiegato imperialista il cui pugilato non era più scientifico del mio", come racconta nella sua Autobiografia

Chesterton aveva già scritto durante la vecchia gestione, pubblicando poesie. È qui che per la prima volta si fece notare, per cui la gente diceva: "Chi è questo G.K.C.?", cioè si chiedeva chi fosse questa penna un po' misteriosa ma affascinante. È su queste colonne che Belloc si accorse di quanto scrivesse bene (e poi furono presentati da un comune amico -- per la cronaca ciascuno dei due ricordava una persona diversa ad averli introdotti... ). È su queste colonne che Chesterton pubblicò gli articoli che poi finirono in The Defendant (uscito in Italia col titolo L'Imputato). Insomma, una testata importante, tanto da far dire a Chesterton che egli sarebbe stato grato a quei giovani liberali radicali di Oxford per tutta la vita. Oldershaw dirà poi che Chesterton non aveva fatto niente per sé fino a che Oldershaw e Bentley e gli altri non tornarono da Oxford e lo pressarono. I primi articoli non furono accettati da Francis Yvon Eccles, che era il consulente letterario del giornale, e tra i primi ad essere pubblicati ci fu un articolo su John Ruskin sul quale - Chesterton disse a sua moglie - "ho almeno settantatré teorie". Era il numero del 28 Aprile 1900. C'è da rilevare anche un'altra connessione: Eccles era membro del Club Repubblicano di Oxford (tre o quattro membri in tutto, per la cronaca...) come Belloc, di cui fu grande amico all'università.

Le collaborazioni con lo Speaker divenute stabili proprio nel 1900, unite con i proventi derivanti dai suoi lavori per il Bookman, lo indussero a scrivere alla sua cara Frances: "I see no reason who we should not be married in April if not before... I have been making some money calculations... as far as I can see we could live in the country on quite a small amount of regular literary work..." (questo ce lo racconta Maisie Ward nel suo famoso Chesterton). Quindi ritrovare questo numero come pure altri dei numeri a cui Gilbert aveva collaborato ci dà modo di riassaporare la stessa sua gioia e lo stesso suo entusiasmo, ci dà modo di ripensare ai due ragazzi pronti a sposarsi, e ripensare al fervore creativo di Gilbert di quei giorni.

Bello!

Sono certo che gradirete questa piccola scoperta.

Marco Sermarini

In questo collegamento trovate il numero del 15 Dicembre 1900:

https://archive.org/details/sim_speaker-the-liberal-review_1900-12-15_3/mode/2up

In quest'altro collegamento trovate tutti i numeri reperiti della rivista, quindi potete cercare anche il primo articolo di Chesterton:

https://archive.org/details/pub_speaker-the-liberal-review?&sort=-week&page=5


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