venerdì 10 gennaio 2025

Una recensione di dieci anni fa del William Blake di Chesterton | Viola Papetti su Il Manifesto.

Il più amato dei cattolici inglesi è G.K. Chesterton, anche il più vivace e gioioso (Cecchi) – il meno amato è Hopkins, il più grande poeta vittoriano, ancora oggi rimproverato per la sua drammatica vestizione da gesuita. Un confronto tra GKC e Shakespeare su Wikipedia dà la misura della loro fama. La voce su Shakespeare di poco è più lunga, ma per ovvie ragioni. Comunque Chesterton lo aveva previsto: «Shakespeare è così grande che nasconde l’Inghilterra» aveva detto un secolo fa. I suoi scritti occasionali sul teatro shakespeariano sono stati raccolti e prefati da Dale Alquist, The Soul of Wit. G.K. Chesterton on William Shakespeare, una raccolta di diseguale interesse perché troppo allargata, ma in cui brillano tre o quattro saggi memorabili.

Il resto è qui di seguito:

https://ilmanifesto.it/il-blake-di-chesterton-un-cockney-dalla-linea-secca 



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