I pellegrini di Canterbury potevano appartenere a tutte le classi sociali, variare d'umore e di spirito, esser chi cavaliere chi studioso chi artigiano chi ecclesiastico chi borghese, ma formavano una compagnia, avevano un ideale comune, il pellegrinaggio al santuario di san Tommaso di Canterbury. Immaginate una simile riunione di gente oggigiorno: che cosa potrebbe unirli? Un avvenimento sportivo? Già, ma provatevi a chiedere, in un'ora di pericolo, a migliaia di persone di dar la vita pel Derby, o di farsi ammazzare a forza di tasse pel Campionato Internazionale di Golf! Non potete fondare le basi della società sul gusto per gli sport. Una nazione che non ha nient'altro che i divertimenti in comune, non si divertirà per molto. E' questo il triste caso — riconosce il Chesterton - della civiltà anglosassone, e della civiltà industriale in genere.
Mario Praz, Cronache letterarie anglosassoni, vol. I, "Chesterton e Chaucer".
1 commento:
le comunita' cattoliche sono cosi'....comunione di beni,comunione di ideali,comunione di gesti.....
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