mercoledì 8 aprile 2020

Il Distributismo possibile già c'è - Breve riassunto.


Da un po' di tempo abbiamo iniziato a valorizzare e sviluppare l'idea che il distributismo è possibile e già esiste. Abbiamo acceso qualche piccola lampadina (riflettori è esagerato!) su delle storie vere, vissute da persone con un nome ed un cognome, un indirizzo fisico (non solo su internet, dove tutto quello che vedete potrebbe non essere...), delle piccole imprese che continuano, che hanno qualcosa o molto o tutto di distributista.

Ora ho voluto mettervele qui tutte di seguito. Ce ne sono altre che sto contattando per farci raccontare la loro storia.

Ho aggiunto anche la premessa ed il ragionamento che c'è, che continuerò a svolgere fino a tutte le conseguenze possibili: qual è la premessa? Il capitalismo è nato morto, come il socialismo, e continuano a spargere la loro violenza. Il coronavirus è solo una delle tante cose che manda in crisi le grandi ideologie che distruggono l'uomo, è un male anch'esso e gira anche in virtù del sistema che sta mettendo in difficoltà.

Io sono certo che un sistema distributistico avrebbe incassato decisamente meglio questa botta. Per quel che mi riguarda, continuo a costruire solo il distributismo, non ho idee di "male minore". Il male è male, maggiore o minore che sia. A casa mia la quercia non fa altri frutti se non le ghiande, mai arance o pere.

Una cosa che stiamo cercando di fare è diffondere e sostenere gli affari di chi, come noi, cerca di costruire un sistema normale. Per cui girarvi queste informazioni, queste segnalazioni ha anche lo scopo di dirvi: se dovete comprare una maglietta andate da Pump Street, per le capre e tutto quello che fanno c'è Jacopo Coccia, per le scarpe c'è Peppe Zappasodi, per fare la spesa c'è Lory, per una bistecca seria ci sono i Giuntoli, lo zafferano per me è Mario Sarritzu...

Un'altra idea che va controcorrente è che l'economia è un'espressione dell'uomo e non una scienza esatta e che prima di calcoli, modelli e grafici su cui tanti hanno costruito laute carriere c'è la realtà. Nulla mi può impedire di comprare un paio di scarpe dove dico io, cioè da Peppe, non dove dice il Signor Mercato, nulla mi può impedire di fare in modo che lo zafferano sardo di Mario venga a nuoto da me in qualche modo anche non convenzionale.

Come pure dobbiamo cominciare a concepire la vita non più con l'utilitarismo ma con il concetto di ciò che vale.

Se ci uniremo e continueremo a credere a quello che stiamo facendo, vedremo la svolta.

Attendo altre segnalazioni.

Marco Sermarini

Capre e distributismo:


Fattoria Giuntoli a Troia:


Lory 91, Bottega di Quartiere a Grottammare:


Mario Sarritzu e il suo zafferano, perché non è tutt'oro quello che luccica...



Costruire un altro mondo in questo mondo - Zappasodi Calzature, a San Benedetto del Tronto:



Pump Street, capolista delle imprese distributiste:



Il virus sta mettendo a nudo tanti problemi del mondo ma noi offriamo di costruire insieme un mondo diverso:





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