lunedì 27 luglio 2009

Dal dott. Carlo Bellieni - 7

Click here to readAn offer you can't refuse? Ethical implications of non-invasive prenatal diagnosis.

Ora che è passata alla Camera l'idea che l'aborto non può essere imposto, iniziamo a domandarci quanta pressione psicologica sociale c'è rispetto alla diagnosi genetica prenatale. Molti studi sono chiari al riguardo: le donne sono spesso disinformate (per colpa della società che dovrebbe informarle) su scopi e limiti della diagnosi prenatale; quando vengono correttamente informate molte decidono di non farla. E allora perché invece si preme così tanto perché si faccia a tappeto? E perché tante che a parole non abortirebbero la fanno? E già si parla di una nuova eugenetica, come fa questo articolo dal significativo titolo: test prenatali sul DNA: speranze e preoccupazioni pubblicato dalla rivista dell'Associazione Medica Canadese (JAMC)

Un'originale lettura di una delle più seguite serie televisive si trova nel libro Dr. House md. Follia e fascino di un cult movie (Siena, Cantagalli, 2009, pagine 95, euro 9). Pubblichiamo quasi integralmente l'introduzione degli autori.

di Carlo Bellieni e Andrea Bechi

OSSERVATORE ROMANO, 11 LUGLIO 2009
E se il cinico Doctor House
in fondo fosse buono?

Quando vediamo il fornaio impastare il pane, sappiamo che saprà trarne una bella e gustosa rosetta o un ottimo sfilatino: è il suo mestiere, lavora da anni a questo e la sua bravura non ci lascia stupiti. Se però andiamo a casa di un amico e questi durante la cena ci spiega che il dolce che stiamo mangiando è frutto di un suo personale lavoro di cottura e impastatura, la cosa ci stupisce favorevolmente, perlomeno se il dolce è buono. Se poi il dolce è buonissimo e l'amico era uno che ritenevamo un fannullone, la questione ci incuriosisce e ci rallegra tantissimo.
Questo è il caso della serie televisiva "Dr. House md". È noto che dalla tv filtrano pochissimi segnali fuori dal coro del politically correct che strombazza e imprime nelle menti poca cultura e due soli "valori": l'autodeterminazione (che finisce col diventare solitudine) e il disimpegno. È anche vero che talvolta sono (...LEGGI TUTTO...)

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