giovedì 26 febbraio 2009

Polemiche quaresimali

Lo squallore di idee in Italia ha raggiunto vertici mai visti sinora.

Adesso i laicisti se la prendono con l'assessore romano che ha fatto togliere la carne dalle mense scolastiche durante i venerdì di Quaresima.

Su Libero di oggi Antonio Socci dà qualche colpo di stecca sulla testa di costoro che oramai non sanno più cosa dire. L'articolo è citato solo parzialmente (il resto lo trova sul sito di Libero chi è abbonato):

In Italia circa l’80-90 per cento della popolazione si definisce cattolica, mentre il 5 per cento circa si dichiara atea. I giornali però ragionano e informano come se la proporzione fosse esattamente inversa. Ignorano così anche la tendenza rilevata dalle indagini sociologiche, pure fra i più giovani: per esempio i “non credenti” (...) (...) fra i 18 e i 30 anni sono passati dal 17,2 per cento del 1981, al 5,8 per cento del 2000. E la fiducia nella Chiesa da parte degli italiani è cresciuta dal 57 per cento del 1981 al 67 per cento di questi anni. Ma i giornali sembrano rappresentare più il mondo delle redazioni che quello reale, il quale infatti poi si schiera agli antipodi dei media: vedi il referendum sulla legge 40 e le elezioni. I giornali sono totalmente disinteressati al cattolicesimo. Anzi, sono vistosamente ostili. I “cattolici” a cui danno voce sono solo quelli che picchiano sulla Chiesa e sul Papa: ieri, fra gli altri, c’era sulla Stampa Hans Küng, che se n’è uscito con l’evocazione del «Concilio di Nizza del 325». Temo si sia confuso con il famoso Concilio di Nicea del 325, ma nei giornali non se ne accorge nessuno. Il Papa ignorato Nessuna parola si è letta ieri sul fatto che era il mercoledì della ceneri e l’inizio della Quaresima, per la quale il Papa ha scritto un “Messaggio” stupendo. Capita di essere informati dai giornali dell’inizio del Ramadan (il periodo di digiuno islamico), ma non dell’inizio della Quaresima. L’unico articolo che ne parlava è uscito su Repubblica e mi pare un esempio di faziosità ideologica. Dunque, è accaduto che per le mense scolastiche del Comune di Roma, nel periodo di Quaresima, ovvero per sei venerdì, siano stati scambiati i menù fra il giovedì e il venerdì, cosicché il filetto di manzo va al giovedì e il pesce alla mugnaia va al venerdì. Spalancati cielo. Repubblica è insorta con un’intera pagina: “Scuole, è quaresima anche nel piatto, fino a Pasqua in mensa niente carne”. Già questo titolo è sbagliato e fuorviante, perché la carne è sostituita dal pesce solo al venerdì. Ma oltretutto è davvero pretestuoso perché l’alimentazione dei bambini non cambia: fra le pietanze stabilite dai dietologi c’è sia la carne che il pesce. Collocare il pesce al venerdì anziché al giovedì in questo periodo è, oltreché una nostra antica tradizione (perfino molto salutare), un semplice accorgimento pratico per evitare che tante famiglie cattoliche debbano fare la domanda di variazione nei diversi municipi. Non toglie niente a nessuno. Ma contro questa scelta di buon senso si è scatenata la solita “guerra di irreligione” del giornale di Ezio Mauro. Con il contorno di politici, come Paolo Masini del Pd, che si lancia all’att (continua)...

4 commenti:

don Luca Peyron ha detto...

Forse dovremmo quasi essere contenti... se la fede, Gesù, l'amore e la carica di vita che il cristianesimo ha in sè danno oggi così fastidio è segno che siamo segno profetico, segno che al "piano di sotto" l'opera della Chiesa e di Cristo nel mondo funziona. Motivi di speranza, non di rabbia o di tristezza. Che bello sapere che, comunque, vale ancora quel "Coraggio, io ho vinto il mondo!". Buona quaresima....

Anonimo ha detto...

quando uno non vuole vedere la merda che ha dentro casa allora si inventa che sta a casa degli altri...... scusate la schiettezza!

Anonimo ha detto...

Bello il commento di Don Luca, grazie, cercherò di affrontare la Quaresima tenendo a mente il tuo "motto": "Coraggio, io ho vinto il mondo!"

don Luca Peyron ha detto...

efficace..... difficile dire il contrario....