sabato 7 febbraio 2009

Il Papa: dignità per la vita umana, anche quando è debole e sofferente.

E IL CARDINALE ANGELO BAGNASCO (CEI): «E' OMICIDIO, ITALIA PIÙ BUIA»

Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale del malato: «E' bella e va vissuta sempre in pienezza»

da Corriere.it

CITTA' DEL VATICANO - Un riferimento esplicito al caso di Eluana Englaro non c'è. Ma nel messaggio preparato per la 17esima Giornata mondiale del malato, in programma per l'11 febbraio, papa Benedetto XVI ha voluto riaffermare «con vigore» «l'assoluta e suprema dignità di ogni vita umana», anche «quando è debole e avvolta nel mistero della sofferenza».

LA DIGNITA' DELLA VITA - «Occorre affermare con vigore - dice ancora il Pontefice - l'assoluta e suprema dignità di ogni vita umana. Non muta, con il trascorrere dei tempi, l'insegnamento che la Chiesa incessantemente proclama: la vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole e avvolta dal mistero della sofferenza». Il testo del messaggio è dedicato in particolare ai bambini malati e sofferenti «È a Gesù crocifisso - spiega il Papa - che dobbiamo volgere il nostro sguardo: morendo in croce Egli ha voluto condividere il dolore di tutta l'umanitá». «Nel suo soffrire per amore - prosegue il messaggio - intravediamo una suprema compartecipazione alle pene dei piccoli malati e dei loro genitori. Il mio venerato predecessore Giovanni Paolo II, che dell'accettazione paziente della sofferenza ha offerto un esempio luminoso specialmente al tramonto della sua vita, ha scritto: 'Sulla croce sta il "Redentore dell'uomo", l'Uomo dei dolori, che in sè ha assunto le sofferenze fisiche e morali degli uomini di tutti i tempi, affinchè nell'amore possano trovare il senso salvifico del loro dolore e risposte valide a tutti i loro interrogativi"».

BAGNASCO: «E' OMICIDIO» - Chi invece fa un diretto riferimento al caso di Eluana è il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei: ciò che si sta compiendo è «omicidio», è «eutanasia». E l'Italia «è più buia». Bagnasco interviene con un editoriale sulla prima pagina su «Avvenire», il quotidiano dei vescovi italiani. Il porporato non entra invece nel merito del decreto governativo non firmato ieri dal presidente Napolitano.


07 febbraio 2009

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