martedì 10 febbraio 2009

A proposito dei tragici fatti di questi giorni.

Chi viene perseguitata in questi tempi è la Chiesa, ma non come tale, e frontalmente bensì "dolcemente", annichilendo nel popolo le idee ed i valori che essa propugna e ama.

La vicenda di Eluana Englaro testimonia che qualcuno vuole (appellandosi a tutto: dalla Costituzione alla prassi, dalla politica alla religione...) dire ai cattolici e alla Chiesa: smettete di parlare, non ne avete il diritto (andate a vedere qualche commento ai post di questi giorni, dove venivamo invitati a tacere...).

Allora suggeriamo una lettura buona, opera di un grande convertito al cattolicesimo, il cardinale inglese John Henry Newman, caro a molti di noi.

"Strettamente parlando, la Chiesa cristiana, come società visibile, è necessariamente una potenza politica o un partito. Può essere un partito trionfante o perseguitato, ma deve sempre avere le caratteristiche di un partito che ha priorità nell'esistere rispetto alle istituzioni civili che lo circondano e che è dotato, per il suo latente carattere divino, di enorme forza ed influenza fino alla fine dei tempi. Fin dall'inizio fu concessa stabilità non solo alla mera dottrina del Vangelo ma alla società stessa fondata su tale dottrina fu predetta non solo l'indistruttibilità del cristianesimo, ma anche quella dell'organismo tramite cui esso doveva essere manifestato al mondo. Così il Corpo Ecclesiale è un mezzo divinamente stabilito per realizzare le grandi benedizioni evangeliche (...).
Dal momento che è diffusa l'errata opinione che i cristiani, e specialmente il clero, in quanto tale, non abbiano nessuna relazione con gli affari temporali, è opportuno cogliere ogni occasione per negare formalmente tale posizione e per domandarne prove. E' vero invece che la Chiesa è stata strutturata al fine specifico di occuparsi o (come direbbero i non credenti) di immischiarsi del mondo. I membri di essa non fanno altro che il proprio dovere quando si associano tra di loro, e quando tale coesione interna viene usata per combattere all'esterno lo spirito del male, nelle corti dei re o tra le varie moltitudini. E se essi non possono ottenere di più, possono, almeno, soffrire per la Verità e tenerne desto il ricordo, infliggendo agli uomini il compito di perseguitarli".

John Henry Newman, "Gli Ariani del IV" e "Conseguenze del Concilio di Nicea" .

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