Un giovanissimo magrissimo diciassettenne Gilbert, in basso al centro.
Buon centotrentaquattresimo compleanno, Gilbert!
Noi uomini che siamo qui in terra, noi che siamo la Chiesa militante e ancora facciamo i conti con gli anni, i mesi e i giorni, ci ricordiamo che centrotrentaquattro anni fa Nostro Signore ci fece un gran regalo, e questo regalo sei tu, carissimo Gilbert!
Un regalo inaspettato, come una pianta forte cresciuta in posti impensati e che ha dato frutti meravigliosi.
Come potevamo scordarcelo? Come potevamo scordarci di te?
Come possiamo esprimerti tutta la nostra gratitudine per quello che hai fatto per noi?
Mi viene in mente di dire: per quello che continui a fare per noi! Non solo con le tue bellissime opere, non solo con la memoria delle belle (e il più delle volte divertentissime) cose che facevi, non solo guardando le tue foto con la tua faccia simpatica, ma ci viene il sospetto che anche da lassù, dove -siamo certi- abiterai nella tua cara casetta con casella della posta rossa e lampione verde per cui combattesti tutta la vita, beh anche da lassù in qualche modo ci aiuti (noi che siamo cattolici, come te, crediamo fermamente nel contenuto del Credo degli Apostoli che tu ci hai così ben spiegato in Ortodossia, e lì c'è scritto: credo la comunione dei santi).
Ci manca molto uno come te (da almeno settantadue anni), ma noi stiamo lavorando indefessamente, educativamente, incessantemente, perché qualcuno possa sorgere tra noi e continuare il tuo buon lavoro (come direbbe Qualcuno) di operaio nella vigna del Signore (in fondo, questo mondo è tutto Sua vigna).
Intanto ti diciamo buon compleanno e speriamo (a suo tempo!) di incontrarci.
Credo di interpretare un intero coro di migliaia di persone dicendoti "grazie" di vero cuore per quello che continui a darci, e soprattutto a nome di tutti quelli che ti devono il bene più grande che hanno: la cara fede cattolica.
Nel frattempo parla con Gesù e diGli che di fede ce ne regali ancora un po', e con essa amore, buon umore, allegria e un'indefettibile amicizia con tutti gli uomini.
Evviva Gilbert, evviva la Chiesa!
Un regalo inaspettato, come una pianta forte cresciuta in posti impensati e che ha dato frutti meravigliosi.
Come potevamo scordarcelo? Come potevamo scordarci di te?
Come possiamo esprimerti tutta la nostra gratitudine per quello che hai fatto per noi?
Mi viene in mente di dire: per quello che continui a fare per noi! Non solo con le tue bellissime opere, non solo con la memoria delle belle (e il più delle volte divertentissime) cose che facevi, non solo guardando le tue foto con la tua faccia simpatica, ma ci viene il sospetto che anche da lassù, dove -siamo certi- abiterai nella tua cara casetta con casella della posta rossa e lampione verde per cui combattesti tutta la vita, beh anche da lassù in qualche modo ci aiuti (noi che siamo cattolici, come te, crediamo fermamente nel contenuto del Credo degli Apostoli che tu ci hai così ben spiegato in Ortodossia, e lì c'è scritto: credo la comunione dei santi).
Ci manca molto uno come te (da almeno settantadue anni), ma noi stiamo lavorando indefessamente, educativamente, incessantemente, perché qualcuno possa sorgere tra noi e continuare il tuo buon lavoro (come direbbe Qualcuno) di operaio nella vigna del Signore (in fondo, questo mondo è tutto Sua vigna).
Intanto ti diciamo buon compleanno e speriamo (a suo tempo!) di incontrarci.
Credo di interpretare un intero coro di migliaia di persone dicendoti "grazie" di vero cuore per quello che continui a darci, e soprattutto a nome di tutti quelli che ti devono il bene più grande che hanno: la cara fede cattolica.
Nel frattempo parla con Gesù e diGli che di fede ce ne regali ancora un po', e con essa amore, buon umore, allegria e un'indefettibile amicizia con tutti gli uomini.
Evviva Gilbert, evviva la Chiesa!
Marco Sermarini, presidente della Società Chestertoniana Italiana
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