Da Battersea non ci voleva molto per raggiungere a piedi, oltrepassato il Tamigi, Chelsea e Cheyne Walk, dove i Belloc avrebbero abitato fino al giorno del loro trasferimento definitivo a Shipley, nel Sussex, nel 1906. La figlia dei Belloc, Eleanor, moglie di Rex Jebb, avrebbe sempre ricordato «zio Gilbert» e «zia Frances»:
Quando stava a Battersea, ancora giovane giornalista, e noi frequentavamo un asilo di Chelsea, veniva a trovarci con zia Frances e ci offriva avvincenti squarci di fantasia con le marionette dalla testa di gesso, vestite in modo adeguato secondo la favola. Finché stavano nella scatola, le teste erano nude, lugubri e senza vita. I burattini si animavano quando le teste e i vestiti si univano alle mani dello zio Gilbert, alle sue dita, animandosi alle sue buffonate e alle sue fantasie. Non avevano bisogno di un palcoscenico né di uno scenario. Prendevano vita all'istante, appena zio Gilbert si disponeva pericolosamente sul bordo di una sedia e dava tonante avvio all'azione teatrale! Quale delizioso fracasso! Con quale gioia ululante ci accompagnava in territori da lungo tempo scomparsi e dimenticati! Abbiamo ancora, qui a King's Land, una piccola spada dal manico dorato con cui faceva vibrare all'eroe molte stoccate in nome della giustizia op pure infiggeva coraggiosamente la morte ai malvagi, con nostra grande soddisfazione. Gilbert uccideva sempre senza nessuna cattiveria né odio né crudeltà.
Michael Ffinch, Chesterton
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