È stato un padre non solo affettuoso, ma perfino troppo indulgente. I figli della sua fantasia sono figli viziati. Fanno tremare la casa come scolaretti incuranti e rumorosi; fanno a pezzi le storie quasi fossero mobili. Quando noi moderni scriviamo una storia, i nostri personaggi sono più controllabili. Ma, ahimè, i nostri sono molto più facili da controllare. Noi non corriamo alcun pericolo di giganteschi sgambetti da parte di creature come Mantalini e Micawber. Non corriamo il rischio di fornire ai nostri lettori troppo Weller o troppo Wegg. Non ne abbiamo. Quando sperimentiamo l'ingovernabile senso della vita che in Dickens si accompagna alla vecchia concezione di libertà, sperimentiamo il meglio della rivoluzione. Siamo stufi del primo dogma della dottrina democratica, che afferma essere tutti gli uomini degni di interesse: Dickens ha tentato di rendere opachi alcuni suoi personaggi, ma non ce l'ha fatta. Non poteva creare un uomo monotono. Le persone noiose dei suoi libri sono più brillanti degli spiriti vivaci degli altri.
Gilbert Keith Chesterton, Charles Dickens (1906)
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