sabato 30 luglio 2016

A proposito della Signorina di Prim...

.... riceviamo da Alessandro Musarra:

Vi segnalo un articolo molto bello dell'autrice, sul libro e i temi connessi.

Viene, tra l'altro, citato anche Chesterton.

Si trova nel pdf al link che segue (rivista "Studi Cattolici" di novembre 2015) [vedere da pag. 18 (776)]: 

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=5&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjhkLqmipfOAhXDfhoKHYvqDH0QFgg1MAQ&url=http%3A%2F%2Fmedia.vitaepensiero.it%2Frassegna_stampa%2Fallegati%2Fstudicattolici_nov2015.pdf&usg=AFQjCNFCUVaibeHrwr4qXOLjyi7eFHX8nQ&sig2=CP8pm-_v_GB4rmtMJUZmDQ&bvm=bv.128617741,d.bGs

Premetto che l'articolo anticipa alcuni contenuti del libro stesso.

Riporto due brani particolarmente luminosi, sul tema della conversione:

"Naturalmente quando ci si converte, si paga un prezzo in prima persona. Ti separi dalla vita precedente, dagli amici con cui ti sentivi fortemente
legata. Si crea una sorta di abisso, alcune volte perché le persone non ti comprendono. Però con la conversione si passa dal vedere la vita come qualcosa che semplicemente accade a intuirla come un progetto di Dio. Si comprende allora che la vita ha
una bellezza speciale, un qualcosa di epico di cui prima non intuivi la portata. Anche se tocco con mano
tutti i giorni che la vita cristiana non è facile da incarnare. È una sfida molto alta e se non ci fosse la Grazia sarebbe impossibile. È fuorviante pensare al fatto che la vita cristiana sia facilissima e sempre all'insegna
dell'allegria. In verità, la vita cristiana è segnata dalla croce, anche se c'è una bellezza pure nella croce".

"(...) Ricordo Evelyn Waugh e questa percezione così chiara che aveva dell'effetto della grazia su se stesso
perché "Ritorno a Brideshead" è stato per me un modello al momento di plasmare la storia di conversione
contenuta ne "Il risveglio della signorina Prim". Waugh cercò di esporre in quel magnifico romanzo,
per quanto sia possibile spiegarlo, come la grazia ci guida attraverso gli avvenimenti della nostra vita, attraverso le persone che conosciamo, attraverso le nostre gioie e le tristezze, attraverso la contemplazione della bellezza e specialmente attraverso le molte ferite e le cadute. È ciò che, con tutte
le limitazioni che il tema richiede, ho tentato di fare nel libro ed è ciò che spiega perché le chiavi di questa terza lettura non siano evidenti come le altre. Perché di solito Dio non è evidente, sarebbe tutto molto più semplice se lo fosse, ma in realtà non lo è, e ciò è qualcosa che conoscono particolarmente bene i convertiti: è l'esperienza della grazia che agisce
in modo soave, che parla piano, che parla all'udito, senza fretta, senza forzare, con delicatezza. (...)"


Alessandro Musarra


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