sabato 10 aprile 2010

Omar e il sacro Vinitaly

Riceviamo dal carissimo Fabio Trevisan e volentierissimo pubblichiamo:

Ieri al TG2 ho visto un servizio sul Vinitaly di Verona che ho reputato
emblematico per la banalità e l'inconsistenza culturale della nostra epoca.
All'intervistatrice che chiedeva il motivo delle sempre più ridotte dimensioni
delle etichette cartacee sui vini, uno dei grandi espositori vinicoli ha risposto
(ve l'assicuro, senza ironia!) che "questo era dovuto all'accresciuta sensibilità
ecologica dei produttori ed alla consapevolezza (testuali parole)di cooperare
per la salvaguardia delle piante, dalle quali viene tratta la carta".
Non contenti, hanno chiesto ad un altro espositore del peso del vetro delle
bottiglie di vino; costui, prese due bottiglie di vetro vuote, ha voluto soppesarle
davanti alle telecamere per esprimere con grande gaudio che la vecchia bottiglia
della pesatura di 420 grammi era stata soppiantata finalmente dalla più agile,
ecologica e tecnologica nuova bottiglia del peso di 320 grammi !
Del vino nessuna traccia, non se ne è parlato!
Mi sono chiesto se sono io cretino che sto attento a queste cose.
Probabilmente lo sono e quindi ho pensato ai cari amici chestertoniani
(che cretini non sono, intendiamoci), che difendono
come me la salvezza dell'anima e della ragione in questa valle di lacrime, di far
conoscere questo episodio.
Perché l'accostamento a Chesterton ? Perché Chesterton, pur parlando di altro,
magari in modo paradossale e umoristico,
avrebbe comunque parlato del vino, della sostanza, centrando l'obiettivo.
Qui si è perso di mira l'obiettivo, la sostanza, il vino per Dio!
Per Dio, certo, perché anche qui Dio c'entra.
O forse sono io che sbaglio.
 
Fabio Trevisan 

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