lunedì 26 maggio 2025

Chesterton e la felicità di pensare - Una sintesi simpatica e frizzante della conferenza del 16 maggio 2025 a Pescara.



È una cronaca dell'incontro di venerdì 16 maggio 2025 apparsa su La Spigola, un sito di scrittura che si definisce la "Community di Fish Writers più grande d'Italia", centoventisei pesci articolisti che contribuiscono al sito, i pesci come simbolo cristiano, ecco lo sfondo (e comunque un pugno di loro articoli citano Chesterton, e non è poco). Ve la proponiamo perché simpatica e fedele (e anche perché il nostro Giovanni Molfetta è trattato da persona seria e il nostro presidente esce così com'è...).

Brevissimi appunti di un recente incontro a Pescara dal titolo: “Chesterton e la felicità di pensare”. Giovanni Molfetta, insegnante e curatore di una traduzione di saggi dell’autore, ci racconta il cuore del messaggio di Chesterton: la meraviglia perché tutto è creato da Dio per ogni singola persona. 

Dopo un breve periodo buio vissuto in giovinezza in cui Chesterton non sa a cosa credere (“l’ateo mi consigliava di dubitare dell’esistenza di Dio e io da parte mia incominciavo a dubitare dell’esistenza dell’ateo”), il futuro giornalista si riprende partendo dalla meraviglia per ogni cosa che c’è perché è creata, diventa quindi un estremo lottatore contro il nichilismo. Anche una matita che sembra niente è tutto rispetto al nulla. C’è da riconquistare questa prospettiva: tutto è salvato dal naufragio del nulla. Le cose comuni e banali per Chesterton sono la gloria dell’Essere. Dio ha creato tutto e la gratitudine che prova lo porta a voler diventare giornalista per assolvere questa missione, cioè difendere e diffondere questo senso di meraviglia in tutto il mondo. 

Durante l’incontro viene poi letto un brano dell’autore “Perché sono cattolico” dove in un certo passaggio si dice “Il cattolicesimo è vero […] Il cattolicesimo è l’unica realtà che libera dalla degradante schiavitù di essere un prodotto del proprio tempo.” Inaspettatamente il breve intervento di Marco Sermarini ce ne fornisce una testimonianza diretta: appare subito come un tipo strambo, distratto, originale (è riuscito nella difficile impresa di partire con largo anticipo per arrivare ad un’ora e 5 minuti dall’inizio dell’incontro), amante di Chesterton e non solo (bisogna ricordare Piergiorgio Frassati e Tolkien tra i suoi maestri), questo avvocato di San Benedetto del Tronto non riusciva a trovare una scuola adatta per il proprio figlio e allora la crea lui, con i suoi amici, perché l’educazione contrariamente a quanto si crede è una cosa estremamente seria (“per comprare i pantaloni a tuo figlio fai mille giri, vedi mille negozi e mille marche, invece per scegliere la scuola allo stesso figlio prendi quella più vicina a casa tua, perché è più comoda, ma perché? Perché? Che criterio è?”). 

Per la nuova scuola prende come spunto gli ideali di Chesterton: il primo aforisma usato “una cosa morta può andare con la corrente, ma solo una cosa viva può andare controcorrente” dice molto del coraggio di cui hanno avuto bisogno lui e i suoi amici per comprare parte di un edificio, cercare i professori giusti e disponibili, ma soprattutto per cercare continuamente attraverso mille attività i fondi per tirare avanti una impresa simile. La prima gita della scuola? Tutti gli studenti vengono presi in macchina da Sermarini (“erano in 5 e io avevo gia allora parecchi figli e quindi possedevo una macchina spaziosa”) e trasportati in montagna per una scampagnata e per vedere le stelle di notte. La scuola è stata fondata nel lontano 2008 e, contro le più negative previsioni, ha oggi circa un centinaio di ragazzi.

Sermarini ricorda appassionatamente a tutti che “senza gratitudine non ci si alza nemmeno dal letto la mattina e difatti è la condizione necessaria per la felicità: «la misura di ogni felicità è la riconoscenza (Chesterton)»”.

Di certo Chesterton avrebbe amato tipi così, sicuramente non prodotti del nostro tempo, così ripiegato su se stesso da non riuscire ad ammirare più nemmeno una matita.

Occhione e Barracudina

http://laspigola.altervista.org/chesterton-e-la-felicita-di-pensare/

Il Palazzo di Città di Pescara, sede del municipio,
luogo dove si è svolto l'incontro


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