I tre strumenti di morte (The Three Tools of Death) è il racconto conclusivo de L’innocenza di Padre Brown (1911), la prima raccolta dedicata alle indagini del singolare sacerdote detective nato dalla penna del grande polemista inglese G. K. Chesterton. La storia, a differenze delle precedenti, ha per protagonista unicamente Padre Brown, mentre il nome di Flambeau, l’ex ladro gentiluomo nel frattempo divenuto suo collaboratore, è menzionato solo en passant quale amico comune del sacerdote e di Merton, un giovane agente di polizia. Nell’insieme si tratta di un racconto paradossale, pieno di buon umore e di speranza – «Persino i più micidiali errori non avvelenano la vita, come i peccati» – ma al contempo attraversato dalla cupa ombra dello sconforto che avvolge tanto il cuore duro del protestante quanto quello vuoto dell’uomo di mondo. I tre strumenti di morte si risolve dunque in una messa in guardia contro il pericolo dell’evasione a ogni costo, contro il rischio di ridurre la propria esistenza a una perenne vacanza, priva di senso e significato.
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https://www.radiospada.org/2021/06/il-mercoledi-di-padre-brown-i-tre-strumenti-di-morte-linquietante-religione-dellallegria/?fbclid=IwAR0LJP7WErEXuLg9alOG-6fcATnIApDjYliunSuC8OPAv-VVeiSsNTGE8i0
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