Grazie a Maria Grazia Gotti! Ora guardate che cosa c'è di dimenticato e nascosto in giro…
Maria Grazia ci dice:
«Caro Marco e cari amici e simpatizzanti della SCI.
Qualche giorno fa sono passata dal mio spacciatore di libri usati, come faccio spesso rientrando da pranzo. In particolare curioso nella sezione gialli, dove si trovano molti libri dei Gialli Mondadori (per intenderci quelli che dopo il mese in cui sono usciti non si trovano più).
Mi sono avvicinata con un po' di pessimismo, dato che gli hanno cambiato la sistemazione e vedere i titoli è un po' difficoltoso e io non avevo tanto tempo, e la prima cosa che mi si para davanti agli occhi è il libro che vedi in foto.
Per prima cosa sono rimasta interdetta, perché non sapevo che Bentley avesse scritto gialli. Subito comunque me lo sono accaparrato, non sia mai che sparisse.
Solo in treno al ritorno l'ho aperto. Questo é quello che si legge nella dedica.
A Gilbert Keith Chesterton
Mio caro Gilbert
Dedico a te questa storia. Primo: perché l'unico motivo realmente nobile che mi ha spinto a scriverla é stata la speranza che tu ne possa trarre godimento. Secondo: perché ti devo un libro in cambio del tuo: L'Uomo che fu Giovedì. Terzo: perché te l'avevo promesso quando ti ho esposto il piano dell'opera, due anni fa. Quarto: perché ricordo il passato.
Proprio oggi stavo ripensando a quei giorni straordinari quando nessuno dei due guardava più un giornale; quando eravamo profondamente felici e facevamo illimitato abuso di carta, matite, tè, e della pazienza dei nostri genitori; quando abbracciavamo la più austera letteratura, mentre personalmente producevamo letture amene quanto basta; quando (nelle parole del poeta del Canada) studiavamo le opere di natura, e anche quelle piccole rane; quando, in breve, eravamo estremamente giovani.
In omaggio a quell'età, ti offro questa libro.
Sinceramente tuo
E. C. Bentley
Aggiungo solo qualche nota: il libro é del 1913. Agatha Christie ha giudicato il libro "uno dei tre migliori gialli mai scritti" e anche Dorothy Sayers era d'accordo. Il titolo originale é Trent's last case e ne sono stati tratti diversi film».
Per chi non lo ricorda, L'Uomo che fu Giovedì è dedicato a Edmund Clerihew Bentley, amico di sempre di Gilbert (furono compagni di scuola e non solo). L'edizione Lindau di questo splendido volume, definito da Chesterton la sua "autobiografia romanzata", saggiamente ha riprodotto tutta l'insostituibile dedica, senza la quale è difficilissimo comprendere il vero senso del libro.
Per chi vuole sapere qualcosa in più su Edmund Clerihew Bentley:
http://uomovivo.blogspot.it/2009/05/vi-presentiamo-uno-dei-migliori-amici.html
http://uomovivo.blogspot.it/2009/05/ancora-su-edmund-clerihew-bentley.html
Grazie, Maria Grazia, è bellissimo.
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