martedì 29 novembre 2011

Carlo Bo parla di Chesterton con Giovanni Piccioni


Di seguito trovate un brano dell'intervista di Giovanni Piccioni a Carlo Bo in cui si parla di Chesterton.
Forse l'abbiamo già proposta, ma vale comunque la pena di riproporre il brano. Vi si accenna all'amore di Chesterton per l'Italia, tra l'altro.
Qui sotto il collegamento, più in basso il brano.

http://www.liberalfondazione.it/backup_sito_vecchio/archivio/fl/numero08/scriverenelnomedelpadre.htm

L'opera narrativa di Chesterton, per il suo bonario moralismo e la critica del materialismo della società industriale, può essere inscritta nella letteratura cristiana di questo secolo?
Anche Chesterton ha avuto un suo momento di fortuna prima del '40. Intanto c'è un lungo saggio di Emilio Cecchi, e poi amava l'Italia e per molto tempo ha abitato a Firenze. Ricordo di averlo visto e conosciuto grazie a Nicola Lisi, che non so più per quale ragione era in contatto con lo scrittore inglese. La forza di Chesterton consiste nella sua capacità di usare il paradosso, di rovesciare le situazioni. Quindi c'è tutta una parte della sua opera che in un certo senso appartiene al giallo, alla letteratura degli inganni e delle sorprese. E questo sistema lo ha adoperato anche per le opere di carattere più strettamente religioso, basta ricordare uno dei suoi libri fondamentali intitolato Ortodossia. Si può spiegare la presenza di Chesterton in un Paese non cattolico appunto per questo contributo indiretto che ha dato alla letteratura di indirizzo cristiano.

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