venerdì 25 novembre 2011

The backbone of a healty society, dice giustamente qualcuno...

Leggete questo articolo del Times of Malta a firma di Klaus Vella Bardon dal titolo "Predatory capitalism".

Ad un certo punto l'articolo dice:

When asked, in August 1910, what was wrong with the world, G. K. Chesterton gave a very short answer: “The devil”. A hundred years later, few will deny that the devil is having a field day.

E più avanti:

The backbone of a healthy society is the family and private property. Private property is not just having a home, a car and money in the bank. Above all, it implies empowerment by giving people the means to earn a living.



These ideas have been championed for years and we neglect them at our peril and that of future generations. As early as the last century, Chesterton and his friend Hilaire Belloc urged the restoration of private property as the foundation for a sane economic order insisting that private property should be distributed as widely as possible.


Incessantemente i nomi di Gilbert e Hilaire escono in questo periodo di crisi da chi ha conservato saggezza, conoscenza della storia, della dottrina cattolica (che ci pare non abbia mai sposato né capitalismo né socialismo ma abbia avuto in mente ben altri idee di sviluppo del benessere e della società) e vero realismo, ossia attaccamento alla realtà e non accomodamento alla "realtà" imposta da altri.

L'Uomo Vivo si rende perfettamente conto che a dire che è possibile un altro stile di vita, un'altra organizzazione della società, altri obiettivi, altri sistemi per vivere dignitosamente si passa per matti, ma questo non è un motivo sufficiente per non affermare la Verità. Tanto più che il Papa stesso è il primo ad accendere una luce sui sistemi economici ed a chiederne un cambiamento.

E' ora di cominciare a costruire le nostre cose (la famiglia, la sua serenità economica, i rapporti sociali ed economici, il risparmio, i nessi di solidarietà tra famiglie, la scuola, le nostre attività di produzione e tanto altro...) secondo l'idea che la Chiesa Cattolica ci ha insegnato per secoli. C'è già chi lo fa, si tratta solo di non dire che non è possibile. E' come creare spazio vitale in luoghi dove spazio vitale non esiste ma potrebbe. C'è da lavorarci e da soffrire e travagliare, ma è possibile. 

San Benedetto da Norcia -ad esempio- non cercò di puntellare un sistema in chiara decadenza e che non gli apparteneva, si mise a costruire rapporti diversi che crebbero e lasciarono un segno evidente ed indelebile nella nostra civiltà, la sua stessa nervatura.

La Società Chestertoniana Italiana si mette a disposizione di chi vuole costruire questi rapporti diversi, per suo conto li sta già costruendo (basti vedere la Scuola di San Benedetto del Tronto).

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