martedì 29 novembre 2011

Conoscere Chesterton per capire Darwin, di Enzo Pennetta

Vi proponiamo questo contributo su Chesterton e Darwin a firma di Enzo Pennetta, che ringraziamo.

Enzo Pennetta è l'autore di un volume che abbiamo già segnalato qualche tempo fa dal titolo Inchiesta sul darwinismo - Come si costruisce una teoria - Scienza e potere dall'imperialismo britannico alle politiche ONU, uscito per i tipi di Cantagalli (Siena).

E' interessante sapere che Enzo Pennetta conosce Chesterton e attribuisce un grande valore al suo pensiero e alla sua opera proprio a riguardo della questione darwiniana.

Torniamo sull'argomento, che paradossalmente è più caldo che mai nonostante Charles Darwin sia morto da molto tempo, proprio per l'interesse che gli dedicò Chesterton e per il rango che il darwinismo ha assunto oggi nella mente di molti, pari quasi a quello di una religione rivelata.
Gilbert Keith Chesterton nacque nel 1874, otto anni prima della morte di Darwin, nella sua vita poté quindi respirare l’aria della rivoluzione darwiniana e verificare quali conseguenze ebbe sulla società il pensiero di quel suo grande connazionale le cui opere si erano così diffuse in tutto il mondo. 
Le implicazioni sociali e antropologiche dell’evoluzione per selezione naturale erano all’epoca al centro di intensi dibattiti e confronti in tutta Europa, ma era solo nella società inglese che l’opera di Darwin poteva essere pienamente compresa nelle sue profonde radici e implicazioni, e fu proprio in Inghilterra che il dibattito uscì dall’ambito scientifico e filosofico per approdare a quello letterario. 
E quando questo avvenne si trattò di un confronto tra giganti.
Nei primi anni del ‘900 Chesterton prese posizione contro la teoria del superuomo nietzschiano che allora era sostenuta da Bernard Shaw, alle sue opere egli rispose con Eretici, in cui negava che per l’uomo potesse valere il principio della competizione. Ma era proprio nella teoria darwiniana che pochi decenni prima la competizione era stata eletta a legge di natura e affermata con il nome di selezione naturale. 
Per Chesterton ciò che è prezioso nell’uomo non è nella sua capacità di perfezionarsi, ma quello che in un’ottica evoluzionista sarebbe eliminato come “difetto”, come leggiamo proprio in Eretici (1905):


Il signor Shaw non riesce a capire che ciò che è prezioso e degno d'amore ai nostri occhi è l'uomo, il vecchio bevitore di birra, creatore di fedi, combattivo, fallace, sensuale e rispettabile. E le cose fondate su questa creatura restano in perpetuo; le cose fondate sulla fantasia del Superuomo sono morte con le civiltà morenti che sole le hanno partorite.
Sempre in Eretici, Chesterton si rivolgeva anche a H.G. Wells nei cui scritti la tensione verso il superuomo si realizzava con l’eugenetica (fondata dal cugino di Darwin, Francis Galton) e nell’utopia di un governo mondiale. 
Ma il confronto nella letteratura tra darwinismo e antropologia cristiana avrebbe coinvolto in seguito anche lo scrittore Aldous Huxley che fu fortemente criticato da Chesterton in un articolo apparso su The Illustrated London News il 17 luglio 1920. Successivamente anche C.S. Lewis si unì alle posizioni di Chesterton accusando A. Huxley e H.G. Wells di scientismo.
A. Huxley nel 1932 avrebbe poi scritto il romanzo Brave New World, nel quale si prefigurava una società governata dai principi dell’eugenetica.
Ma l’opposizione ad un’antropologia darwiniana, basata su una natura “con i denti e gli artigli insanguinati” per usare un’espressione di Tennyson, si intreccia in Chesterton con la storia britannica, come emerge nel saggio Una breve storia dell’Inghilterra, dove egli si rivolge ancora a H.G. Wells e a G.B. Shaw indicando nella loro ideologia qualcosa di simile all’utopia di Thomas More, ma più ingenua e al tempo stesso più irriverente, soffermandosi in particolare sugli aspetti di quest’ultima che potevano rimandare all’eugenetica.
Ed è così che giungiamo ad un’affermazione che potrebbe apparire incomprensibile per chi si è formato sui manuali scolastici: se per conoscere la teoria dell’evoluzione bisogna studiare gli scritti di Darwin, per avere la giusta comprensione di quel complesso fenomeno, che non è solo scientifico, e che va sotto il nome di “darwinismo”, bisogna invece passare attraverso la lettura di Chesterton.

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