Ancora echi di Chesterton dal Meeting di Rimini:
"L'incontro con Casotto e Rialti sull'autore inglese è stato tra i più importanti perché ha fatto venire fuori l'idea di certezza che aveva Chesterton. Per lui era tutto l'opposto della tranquillità: rappresenta una conquista. Non è qualcosa che anestetizza ma che permette l'immersione totale nella realtà. Si potrebbe fare un parallelo con Pasternak, su cui al Meeting c'è una mostra eccezionale: l'autore russo si stupiva dell'arrivo della primavera, che dovrebbe essere una cosa ovvia. Allo stesso modo Chesterton ritiene che il miracolo più grande sia la presenza delle cose. La vera certezza, allora, è conoscere chi pone nell'essere le cose e le fa continuamente riaccadere in modo nuovo. Questo fa della certezza un movimento continuo, mai una stasi: una solare irrequietezza, come diceva ieri Esposito".
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