Cento anni fa G.K. Chesterton fu accolto nella Chiesa Cattolica. Un'interessante descrizione di ciò che accadde quel giorno - 30 luglio 1922 - viene dallo stesso Chesterton, che rispose a una lettera di Bertram Hyde, un ammiratore di GKC, ma non cattolico.
Egli aveva scritto chiedendo a Chesterton informazioni sullo scopo del rituale e sull'uso della ragione. Chesterton rispose:
"CARO SIGNORE:
La prego di perdonare l'estrema fretta di queste righe sulle grandi questioni da Lei menzionate. Dovrei dire innanzitutto che, fatta salva la grazia di Dio, la mia conversione al cattolicesimo è stata del tutto razionale, e certamente non è stata affatto rituale. Sono stato accolto in una baracca di latta sul retro di un albergo vicino alla ferrovia. L'ho accettato perché aveva davvero convinto la mia mente analitica. ma le persone possono vedere il rituale e di rado hanno la possibilità di conoscere la filosofia.
A proposito del rituale stesso, credo che la cosa più vera sia stata detta dal poeta Yeats, certamente non cattolico o cristiano, che la cerimonia si sposa con l'innocenza. I bambini non si vergognano di vestirsi, e neppure i grandi poeti in grandi periodi, come quando Petrarca indossava l'alloro. Il nostro mondo sente qualcosa che dice Wells, perché il nostro mondo è nervoso e irritabile come Wells stesso. Ma credo che i bambini e i poeti siano più stabili.
Cordiali saluti,
G. K. CHESTERTON".
Tre anni dopo, anche Bertram Hyde fu ricevuto nella Chiesa Cattolica.
Un grazie alla redazione di Gilbert, il bimestrale della Società Chestertoniana Americana, da cui abbiamo tratto questa lettera.
Nessun commento:
Posta un commento