martedì 5 aprile 2022

Grande Concorso Inutile Chestertoniano - A che cosa stava pensando in quel momento Chesterton...



Oggi indiciamo un ennesimo nuovo concorso. Dopo il concorso per il titolo di Grande Detective Chestertoniano oggi tocca al 

GRANDE CONCORSO INUTILE CHESTERTONIANO!

Memori del fatto che Chesterton disse:

«Vorrei che non fossimo obbligati a sprecare in cose frivole, quali le letture e la letteratura, il tempo che potremmo dare ad un lavoro solido, serio e costruttivo, come il ritagliare figure di cartone, ed impiastrarvi su vivaci colori»

Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia,

e ancora:

«È l'uomo felice che fa le cose inutili. L'uomo malato non ha la forza di abbandonarsi all'ozio».

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia.

Cosa c'è di più inutile di un concorso del genere?

Cercare di immaginare cosa stesse pensando (non facendo: pensando) il nostro Chesterton è un esercizio inutile ma assolutamente salutare.

Allora facciamo così: voi ci scrivete qui nei commenti che cosa secondo voi stava pensando Chesterton in quel momento, noi li leggiamo e premiamo la cosa più originale, più salutare, più bella. Premio: un'opera a piacere vostro da prendere nella dotazione di Pump Street - www.pumpstreet.it. Termine ultimo della singolar tenzone: venerdì 8 Aprile 2022 alle ore 23.59. Risposte ammissibili saranno solo quelle inserite come commento a questo medesimo post.

Comunque per la cronaca Gilbert era di fronte al laghetto del suo giardino di Top Meadow, la seconda casa occupata dai Chesterton a Beaconsfield. Non è da escludere che in un momento di particolare attenzione ai suoi pensieri avrebbe potuto immergersi nello specchio d'acqua, però questa è un'altra cosa.

Fiato alle trombe!

11 commenti:

Nicola Continisio ha detto...

Sapendo, da gran profeta qual era, che un giorno sul Blog dell’Uomovivo avrebbero indetto questo concorso, stava cercando di immaginare qualcosa di altrettanto o addirittura anche più inutile!

Leonardo ha detto...

Era uscito per di casa solo per una boccata d'aria perché stava scrivendo molto seriamente sulla questione Boera che meritava un articolo pungente.

Stava per rientrare a scrivere perché osservando un anziano con un bambino, il nipote probabilmente, gli era venuto in mente come affrontare definitivamente la vicenda. Era una argomentazione impugnabile!

Per fortuna infilò per un solo istante la mano destra nella tasca del pantalone e la punta del biglietto del treno che ha dimenticato di prendere ieri per un incontro con chissà chi chissà dove.
Ma non è più un biglietto del treno, non più.

È già diventata la prora di un vascello tanto piccolo quanti instabile pronto ad ospitare un mini Gilbert, tanto piccolo quanti determinato a circumnavigare un immenso lago perfettamente circolare popolato da favolosi leviatani degli abissi.
Sta pensando che se partisse proprio ora farebbe in tempo a tornare giusto per cena e li avrebbe davvero da raccontarne di belle a Frances.
Ed è proprio Frances, due ore dopo, a richiamarlo per la cena.

Anonimo ha detto...

PS: l'articolo sul nonno, la guerra Anglo Boera e il nipote di il miglior articolo non scritto di quell'anno.

Francesca ha detto...

Pensieri di Chesterton:

"Poi vado a chiamare Frances; dobbiamo provare a sederci sui gradoni di pietra e sbattere le gambe nell'acqua... Come per fare le onde del mare. E se la cosa viene bene... Ma verrà benissimo! Questa estate organizziamo una festa coi bambini e lo facciamo fare a loro"

"In Italia i laghetti pullulano di zanzare e moscerini... Intere nuvole di moscerini.
Devo informarmi se qualcuno mi può dare le larve e portarli qui... Per creare l'atmosfera italiana... Sì, ma poi Frances mi ammazza, hahah"

"E se scavassimo un canale... che parte dal laghetto e che gira tutto intorno alla casa? Però sarebbe solo un fosso stagnante... Ma si potrebbero costruire dei piccoli mulini ad acqua!! ... e ci attacchiamo delle manovelle a mano per farli girare, quando vogliamo muovere l'acqua. No, troppa fatica"

"Non vedo l'ora che piova... La prossima volta che piove a dirotto mi metto qua con l'ombrello e sto ad ascoltare la musica dell'acqua che cade sull'acqua"

Nota:
Io sono stata già MOLTO graziata da omaggi chestertoniani, (anche da parte della carissima Umberta Mesina).
Perciò, Presidente, se (caso improbabile, visti i veri esperti di GKC che girano qui) mi piazzassi prima classificata: mi tengo il titolo e cedo il libro al secondo classificato.

Grazie per la bella (inutile) iniziativa,
Francesca Burigotto



Andrea Carbonari (Mr Pond) ha detto...

Secondo me, guardando la pozza d'acqua, pensava "Quasi quasi, scrivo una raccolta di racconti il cui protagonista di cognome fa "Stagno" (Pond, in inglese).

Andrea Carbonari (Mr Pond) ha detto...

Secondo me, guardando la pozza d'acqua, pensava <>

Maria Grazia ha detto...

mmmh è importante riflettere sul fatto che in uno specchio d'acqua il mondo si vede a testa in giù. e vedere il mondo testa in giù ci fa scoprire un mondo altro, può addirittura salvarci la vita ...mmhh dovrei scriverne una volta o l'altra... ma forse l'ho già fatto (!)

Anonimo ha detto...

Tanto va la gatta al largo ....

Andrea Carbonari (Mr Pond) ha detto...

Siccome non so se il sistema lo ha caricato, ripropongo il mio commento di ieri sera.

Secondo me, guardando la pozza d'acqua Chesterton stava pensando <>.

Paolo Pegoraro ha detto...

Alle spalle c'è casa. Di fronte uno specchio d'acqua scura che riflette la sagoma di Gilbert, tant'è che si può capivolgere la foto e l'effetto è sorprendente. Secondo me qui Gilbert sta pensando di scrivere la storia di uno yachtman inglese che, per un lieve errore di rotta, scopre l'Inghilterra convinto di essere sbarcato in un'isola inesplorata del Sud. Si, Gilbert sta proprio pensando, guardando quel se stesso riflesso dall'altra parte del mare: " Finalmente SONO A CASA! "

Anonimo ha detto...

Lo riscrivo un po' rivisto e corretto.



Era uscito per di casa solo per una boccata d'aria perché stava scrivendo molto seriamente sulla questione Boera che meritava un articolo pungente.

Stava per rientrare a scrivere perché osservando un anziano con un bambino, il nipote probabilmente, gli era venuto in mente come affrontare definitivamente la vicenda. Era una argomentazione inoppugnabile!

Fortunatamente (o sfortunatamente) infilò per un solo istante la mano destra nella tasca del pantalone e la punta del biglietto del treno (quello che ha dimenticato di prendere il giorno precedente per un incontro con chissà chi, chissà dove).
Non è già più un biglietto del treno.
È oltre ogni ragionevole dubbio la virile prora di un vascello tanto piccolo quanto instabile pronto ad ospitare un mini Gilbert, tanto piccolo quanto determinato a circumnavigare un immenso lago perfettamente circolare popolato da favolosi leviatani rossi degli abissi.

Sta precisamente pensando che se salpasse proprio ora farebbe in tempo a tornare giusto per cena e allora avrebbe davvero da raccontarne di belle a Frances.
È proprio Frances, ben due ore dopo, a richiamarlo proprio per la cena.


PS: l'articolo sul nonno, il conflitto Anglo Boero e il nipote non venne mai scritto. Sarebbe stato un bellissimo articolo però.