Ricevo una bella mail che col permesso dell'autrice vi giro perché anche voi ne godiate ma approfitto per raccontare una storia che non ho mai avuto il tempo di narrare e per fare una riflessione sull'onda di quello che mi dice Luisa e con lei la sua cara famiglia, così accogliente e generosa con me (ma credo proprio con tutti!).
Un anno fa la Società ha ricevuto una mail del seguente letterale tenore:
«Ciao, sono Stefano, abito a Cremona e frequento la 3° media.
Sono un giovane lettore di Chesterton, lo conosco ormai da oltre un anno, e non smette mai, ogni volta che leggo un suo libro, di stupirmi.
Chiedo aiuto a voi perché siete la società Chestertoniana più autorevole in Italia.
Poiché ho pensato di scrivere la mia tesina con cui chiudere l'anno scolastico proprio su Chesterton, mi vorrei appellare allo spirito Chestertoniano per realizzarla.
Vi chiedo cortesemente di aiutarmi; nel senso di avere qualche suggerimento per approfondire il pensiero di Chesterton.
Mi interesserebbe a riguardo, il suo rapporto con la chiesa, alla sua conversione e il rapporto dell'uomo con la letteratura.
Consigliatemi eventuali fonti da consultare al riguardo, o dove poter prendere ispirazione.
Da solo sto trovando un pò di fatica e non vorrei perdermi....
Certo di una risposta positiva, vi auguro buon lavoro.
Sursum corda.
Stefano»
Chiedo aiuto a voi perché siete la società Chestertoniana più autorevole in Italia.
Poiché ho pensato di scrivere la mia tesina con cui chiudere l'anno scolastico proprio su Chesterton, mi vorrei appellare allo spirito Chestertoniano per realizzarla.
Vi chiedo cortesemente di aiutarmi; nel senso di avere qualche suggerimento per approfondire il pensiero di Chesterton.
Mi interesserebbe a riguardo, il suo rapporto con la chiesa, alla sua conversione e il rapporto dell'uomo con la letteratura.
Consigliatemi eventuali fonti da consultare al riguardo, o dove poter prendere ispirazione.
Da solo sto trovando un pò di fatica e non vorrei perdermi....
Certo di una risposta positiva, vi auguro buon lavoro.
Sursum corda.
Stefano»
Per farla breve, abbiamo deciso di prendere sul serio questo ragazzo e gli abbiamo fornito l'aiuto che chiedeva, nei limiti della nostra pochezza, checché lui ne dicesse. Gilbert ha colpito ancora perché è nata un'amicizia con Stefano, i suoi genitori e sua sorella, i loro amici grandi e piccoli. Il segno che Gilbert fa sul serio è proprio il far diventare amici tutti quelli che si incontrano per colpa sua. Questo ci fa sperare molte cose: che ora sia in un bel posto, ad esempio, e ci dà una conferma, e cioè che il bel posto se lo sia guadagnato facendo lo stesso in vita (ma questo è storia).
Allora gli amici cremonesi mi invitano e il 6 Maggio 2014 vado da loro, faccio un bell'incontro con tante persone buone e pazienti che mi ascoltavano e mi facevano domande, anzi, hanno ascoltato me e il piccolo grande Stefano che ha detto la sua su Gilbert.
La mattina dopo vado nella loro bella scuola e incontro i ragazzi di terza media per un breve incontro, ma rimaniamo a chiacchierare per un po' (spero se la passino bene, ora che stanno alle superiori. Almeno come Stefano che continua ad essere fedelissimo amico di Chesterton e anche mio).
Mi sono trovato tanto bene, mi hanno trattato come un re e li ringrazio ancora, ogni tanto ci sentiamo, ci siamo anche rincontrati al Meeting di Rimini nel nostro stand bellissimo con tutte le nostre magliette e libri splendenti e ruggenti.
Ora Luisa, la mamma di Stefano, mi scrive la bella mail qui sotto ed è proprio vero quello che dice. Gilbert ogni tanto lo trovi dove non te lo aspetteresti e lui ti fa tana (letteralmente) libera tutti. Le parole di Luisa l'ho sentite tante volte, e credo sia la grazia più grande che Gilbert ci ottienga da Nostro Signore: diventare suoi amici e Suoi amici.
Chi è grato sono io, a Gilbert, Stefano e la sua bella famiglia e i suoi cari amici (compresa la professoressa coraggiosa che ha "istigato" Stefano a scrivermi).
Per la cronaca tra di noi Chesterton lo chiamiamo «lo zio Gilbert».
Marco Sermarini
«Gentile Marco,
ti raggiungo con queste righe che riguardano lo zio Gilbert ma anche te, indirettamente, e l'amicizia che ci hai donato (per la quale ancora noi tutti ti siamo grati).
Sono incappata, appunto, nelle impronte lasciate da Chesterton, attraverso la sua personalità, in due libri presi a prestito dalla biblioteca; uno tratta della "lettura ad alta voce" e l'autrice cita: "Prima ancora di Bettelheim lo scrittore inglese G. K. Chesterton sosteneva che non sono le fiabe a dare ai bambini l'idea dell'esistenza dell'Uomo Nero: le fiabe danno semmai l'idea che l'Uomo Nero può essere sconfitto. I bambini convivono con i draghi fin da quando hanno conquistato la capacità immaginativa: le fiabe, dice ancora Chesterton, offrono loro un San Giorgio capace di ucciderli".
L'altro libro che sto leggendo, "Il regalo più bello", è una raccolta di racconti sul Natale e nell'introduzione le curatrici citano: "Dopo il Natale di guerra chiudiamo su una nota più positiva con un racconto del britannico G. K .Chesterton: nel suo "La bottega dei fantasmi" (si tratta di uno dei saggi di Tremendous Trifles, ossia una delle Tremende Bazzecole, ndr) alcuni personaggi della letteratura inglese del passato si radunano in un cadente negozio di giocattoli per decretare una solenne verità".
Incontrare riferimenti a Chesterton è - quasi - come incontrare un amico di vecchia data… uno si sente un po' come a casa sua.
Grazie.
Luisa, mamma di Stefano
Cremona, 19/1/2015»
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