Giusto per dire (e dare, come sempre) dei numeri (ben sapendo che contano poco!), possiamo comunicarvi che ad oggi siamo quasi giunti a 300.000 visite del nostro piccolo blog dal Gennaio 2008 (momento dal quale abbiamo iniziato a registrare - anche malamente, confusamente, tumultuariamente come è ovvio - questi numeri). Esattamente a quest'ora (le 10.42 del 9 Gennaio 2013) sono 296.497 (qualcuno dirà: ma ne mancano ancora più di 3500! Dice L'Uomo Vivo, nel miglior stile chestertoniano: intanto lo dico, sennò mi scordo ed arriviamo anche a quattrocentomila...! E poi altri 3500 arrivano in meno di dieci giorni!).
Negli ultimi mesi viaggiamo alla media di circa 400 visite al giorno.
Possiamo dire che sono dei numeri importanti per un piccolo blog fatto in casa, da pochi appassionati e con l'occhio vigile e affettuoso dei suoi lettori che segnalano cose nuove, belle ed interessanti.
E' la piccola scatola di sapone stile Hyde Park che volevamo nell'immenso Hyde Park del web, ultimamente sostenuta anche dalla pagina Facebook e dal Twitter. Dove possiamo cerchiamo di esserci, e di essere una presenza positiva e guizzante, col sorriso e con lo sguardo sveglio di chi vuole stare al mondo per starci, non per subire. E poi possiamo pure dire che un po' degli obiettivi che ci eravamo proposti li abbiamo raggiunti.
Scrivevamo sei anni e passa fa nel nostro primo post (sempre sfacciatelli e infanti):
Cari Amici,
in maniera come al solito tumultuaria e fermamente ancorata all'adagio del Nostro Caro Gilbert ("se una cosa vale la pena di farla, vale la pena di farla male"), ecco a voi il blog dell'Uomo Vivo!
Cercheremo di dare nuovamente voce a Gilbert, in un mondo strano che lo vede attualissimo, profetico e sempre lucido, ma stranamente e ingiustamente dimenticato.
Occupiamo con la pachidermica mole fisica, intellettuale, umana del Nostro Caro Gilbert un pezzettino di quell'immenso Hyde Park che è la rete, nella speranza che questa piccola soap box gli doni nuova notorietà e che soprattutto gli faccia incontrare tanta gente bisognosa delle sue parole di speranza, di senso comune, di intelligenza cattolica.
Quanto bene può fare Gilbert Dio solo lo sa!
Ecco cominciata, allora, la singolar tenzone.
Fatevi avanti, allora! Siamo per la Vita, e pussa via al nulla gaio cui ci vorrebbero sprofondare. Non abbiamo paura.
in maniera come al solito tumultuaria e fermamente ancorata all'adagio del Nostro Caro Gilbert ("se una cosa vale la pena di farla, vale la pena di farla male"), ecco a voi il blog dell'Uomo Vivo!
Cercheremo di dare nuovamente voce a Gilbert, in un mondo strano che lo vede attualissimo, profetico e sempre lucido, ma stranamente e ingiustamente dimenticato.
Occupiamo con la pachidermica mole fisica, intellettuale, umana del Nostro Caro Gilbert un pezzettino di quell'immenso Hyde Park che è la rete, nella speranza che questa piccola soap box gli doni nuova notorietà e che soprattutto gli faccia incontrare tanta gente bisognosa delle sue parole di speranza, di senso comune, di intelligenza cattolica.
Quanto bene può fare Gilbert Dio solo lo sa!
Ecco cominciata, allora, la singolar tenzone.
Fatevi avanti, allora! Siamo per la Vita, e pussa via al nulla gaio cui ci vorrebbero sprofondare. Non abbiamo paura.
Mi pare che ci siamo riusciti almeno un po', visto che gli editori sfornano con loro e nostro sommo gaudio ogni giorno nuove edizioni dell'opera splendida del Nostro Gilbert, del nostro San Tommaso d'Aquino del XX e del XXI secolo, del nostro «padre della Chiesa, obbligato dalle necessità dei tempi e del ministerio, a predicare in stile burlesco alle turbe degli scettici e dei gaudenti», del novello «Abram del Cavalca, che calcò un cappello alla scudiera e vestì ricchi panni, per recarsi nel luogo di vizio a convertir la nipote», un «vescovo vestito da clown» (E. Cecchi), del «genio colossale», del «Chesterbelloc» (G. B. Shaw), «così lieto che si sarebbe quasi tentati di credere che abbia davvero trovato Dio» (F. Kafka), del «dono fatto alla cattolicità (e all’umanità intera) direttamente da Dio» (card. G. Biffi), di «uno dei migliori che ci siano» (E. Hemingway), di colui del quale si è detto che «forse nessuno scrittore mi ha dato tante ore felici come Chesterton» (J. L. Borges), del «Chestertonchild» (p. J. O’Connor), del «defensor Fidei» (Papa Pio XI).
Qualche numero:
Lindau - 19 nuove edizioni + due numeri della Chesterton Review edizione italiana in collaborazione con La Civiltà Cattolica, il G. K. Chesterton Institute for Faith and Culture e la Società Chestertoniana Italiana
Morganti - 8 nuove edizioni (di cui Uomovivo uscito in due edizioni) in collaborazione con la Società Chestertoniana Italiana
Raffaelli - 4 nuove edizioni (di cui La Ballata del cavallo bianco uscito in due edizioni)
Leardini + Società Chestertoniana Italiana + Centro Missionario Francescano - 3 nuove edizioni
Bompiani - 3 nuove edizioni
Rubbettino - 3 nuove edizioni
Mursia - 2 nuove edizioni
Marietti - 2 nuove edizioni
Cantagalli - 1 nuova edizione
BUR - 1 nuova edizione
Fede & Cultura - 1 nuova edizione
Itaca - 1 nuova edizione
Guanda - 1 nuova edizione
Excelsior 1881 - 1 nuova edizione
senza contare i libri su Chesterton (Gulisano, Rialti, Casotto eccetera), le riedizioni in forma teatrale di alcune sue opere (Fabio Trevisan), Le preghiere dell'Uomo Vivo (Gruppi Chestertoniani Veronesi, Società Chestertoniana, Gnocchi, Trevisan, Prisco, Gulisano) e così via... Sicuramente lasciamo dietro qualcosa e nessuno se ne abbia a male, ma c'è tanto che gira!
Senza contare il Chesterton Day ultradecennale, i convegni che si moltiplicano in tutta la penisola, le presenze importanti come quella di padre Ian Boyd e Dermot Quinn e gli amici del Chesterton Institute for Faith and Culture, il prossimo convegno a Marzo 2013 con gli amici della Società Chestertoniana Americana, il rapporto fecondo con Stratford Caldecott e il suo Center for Faith and Culture di Oxford, con gli amici di Roma del LabCom, le iniziative distributiste che incentiviamo e coltiviamo personalmente, la presenza al Meeting di Rimini, i numerosi articoli sui giornali i rapporti di buona e vera amicizia che nascono tra di noi...
Senza contare il Chesterton Day ultradecennale, i convegni che si moltiplicano in tutta la penisola, le presenze importanti come quella di padre Ian Boyd e Dermot Quinn e gli amici del Chesterton Institute for Faith and Culture, il prossimo convegno a Marzo 2013 con gli amici della Società Chestertoniana Americana, il rapporto fecondo con Stratford Caldecott e il suo Center for Faith and Culture di Oxford, con gli amici di Roma del LabCom, le iniziative distributiste che incentiviamo e coltiviamo personalmente, la presenza al Meeting di Rimini, i numerosi articoli sui giornali i rapporti di buona e vera amicizia che nascono tra di noi...
Un nesso causale tra tutto questo e noi lo vediamo.
Siamo contenti ma non domi, per cui andiamo avanti lieti.
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