È tratto da G. K. Chesterton, Lo Spirito del Natale, D’Ettoris Llibri, 2013, 27 – 31. L’articolo fu pubblicato da Chesterton il Giorno di Natale del 1901 prima della sua conversione definitiva al cattolicesimo.
È proprio nei vecchi canti tradizionali di Natale – quelli che risalgono al Medioevo – che si ritrova non solo ciò che rende il Natale poetico, rassicurante e grandioso, ma, innanzi e soprattutto, ciò che lo rende emozionante.
L’aspetto emozionante del Natale risiede in un paradosso antico e comunemente accettato: che si possano ritrovare il nocciolo e la potenza dell’intero universo in cose apparentemente di poco conto, che gli astri possano muoversi lungo la loro traiettoria proprio come una ruota attorno alla rimessa abbandonata di un’osteria.
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