Da Avvenire del 9 dicembre 2018:
È una caratteristica dei nostri tempi quella di creare aspettative grandiose sul Natale, trasformandolo in un gigantesco spot pubblicitario. La maggior parte dei giornalisti inizia a scrivere i primi articoli sulla stagione natalizia alla fine dell’estate e si prepara a lanciarli già nel cuore dell’autunno. Iniziano a pensare all’agrifoglio e al vischio mentre fioriscono ancora le ultime rose dell’estate e immaginano che fiocchi la neve nella foresta quando a cadere sono solo le foglie. Singolare caratteristica della modernità, collegata in parte a quello spirito profetico delle utopie moderne che ha portato alcuni a chiamarsi futuristi, nell’ipotesi pittoresca che sia possibile affezionarsi al futuro.
Il resto è qui sotto:
https://www.avvenire.it/agora/pagine/gk-chesterton-e-il-natale-svenduto
Tratto da llustrated London News, 23 dicembre 1933 - Traduzione di Andrea Colombo.
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