Una delle anime de «Il Frontespizio», De Luca fu uno dei protagonisti della cultura italiana tra le due guerre e uno dei mentori italiani di Chesterton. I carteggi che intessé con Papini e Bargellini, a titolo di esempio, riportano spesso apprezzamenti verso il nostro Gilbert, oltre che notizie e progetti di intese e collaborazioni con il medesimo Chesterton e Belloc.
Devo ora ricordare una cosa forse poco nota: il saggio «Perché sono cattolico» di Chesterton costituì l'articolo di fondo del numero del
«Il Frontespizio», anno IV, n. 4, 1932. Il traduttore del saggio è indicato in Ireneo Speranza, che era lo pseudonimo dello stesso De Luca.
Il numero de Il Frontespizio citato nel post. |
Un saggio tutt'altro che trascurabile, quello che De Luca rese in italiano e pubblicò, che conferma ancora una volta il ruolo altrettanto rilevante di Chesterton nel panorama italiano.
Marco Sermarini
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