giovedì 14 settembre 2017

Di nuovo su Brocard Sewell, ed anche su Cecil Chesterton (grazie, Luca Fumagalli)

Rimando all'articolo di Luca Fumagalli su Sewell pubblicato su questo blog.
Lo ringrazio per aver scoperto questo libro e l'interesse di Sewell per Cecil Chesterton, nella copertina vestito (dal punto di vista estetico in maniera discutibile!) da defendant, cioè da imputato che si difende da solo (e che deve indossare "i paramenti" del barrister inglese - tutto ciò in Inghilterra è possibile, anche se non si è avvocati, non altrettanto in Italia). Significativa foto perché ricorda la triste vicenda dello Scandalo Marconi, svelato da Cecil giornalista ma che lo portò ad un processo per diffamazione. Gilbert scrisse le pagine più amare ed aspre del suo giornalismo in occasione di questa triste vicenda, sulla quale non mi dilungo rimandandovi alla lettura del capitolo della sua Autobiografia dedicato al fratello Cecil e alle biografie scritte da Maisie Ward e da padre Ian Ker.
Una vicenda politica - va detto - che vide sul banco d'accusa dell'opinione pubblica più che Cecil il liberalismo inglese. Solo conoscendo queste pagine si possono comprendere le scelte dei Chesterton e di Belloc e la fine del loro rapporto con il liberalismo politico. Cecil chiuse la vicenda con una sorta di multa, i liberali ne uscirono davvero male.
Sul punto vale la pena di ricordare il volume "Partitocrazia" (titolo originale "The Party System") di Cecil e Belloc, tradotto in italiano e pubblicato da Rubbettino. Libro di straordinaria attualità, la situazione non sembra cambiata di una virgola. Leggete e mi darete ragione. Sarebbe bello leggere anche gli articoli di Chesterton di quell'epoca ma non ve ne sono di tradotti. Va menzionata anche la cessazione dei rapporti tra Gilbert e il Daily News: Chesterton iniziò a criticare da quelle colonne Lord Cadbury, il proprietario, liberale di ferro e padrone dell'omonima casa produttrice di dolciumi e giustamente i rapporti si ruppero. Gilbert stesso lo racconta. I dissapori erano di schietta natura politica, ma politica ad alto livello, potremmo dire sui "massimi sistemi". Gilbert non discuteva mai d'altro.
Al di là delle vicende politiche e giornalistiche, Gilbert soffrì davvero tanto per la vicenda processuale del fratello, cui era legato da vincoli di sangue, di profondo affetto e di comuni ideali, e non è da escludere che la crisi che lo portò sul punto di morire tra il 1914 e il 1915 abbia avuto origine anche da questa storia (pur avendo Gilbert di suo una salute non florida).

Marco Sermarini


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