Barrie in un'azione di gioco...
Una delle selections...
H. G. Wells, cui si deve L'Uomo Eterno (se Wells non avesse creduto nel darwinismo sociale, Chesterton non avrebbe scritto quel libro che ha convertito Lewis e McLuhan...)
A. A. Milne, alias Winnie the Pooh.
Arthur Conan Doyle, l'unico giocatore "buono"…
Jerome K. Jerome, ossia Tre Uomini in Barca...
Gli Allahakbarries erano i componenti di una surreale ma vera squadra di cricket, parto della fervida fantasia di J. M. Barrie, alias Peter Pan. Fu attiva all'incirca dal 1890 al 1913 e il suo nome nacque dall'erronea idea che "Allah Akbar" significherebbe "Dio, aiutaci" mentre significa "Dio è grande". Incollato con una trovata geniale al cognome di Barrie, avrebbe dovuto incarnare oltre il nome anche un motto e una preghiera, necessaria vista la scarsa levatura di questo dream team, una sorta di traslazione dei Barbarians del rugby nel cricket.
Molte celebrità letterarie dell'epoca ne fecero parte: oltre a Chesterton, abbiamo già parlato di H. G. Wells, Rudyard Kipling (l'autore del Libro della Giungla e il cantore dell'imperialismo britannico), Jerome K. Jerome (l'autore di Tre Uomini in barca), A. A. Milne (il padre di Winnie the Pooh), ed altri ancora. Il più talentuoso dei giocatori fu comunque Arthur Conan Doyle, l'inventore di Sherlock Holmes, che invece militava sul serio nel Marleybone Cricket Club, insomma, era l'unico che ci capiva...
Barrie scrisse anche un libro di una quarantina di pagine intitolato Allahakbarries C.C., che raccoglieva più che altro gag ed episodi salienti di queste improbabili partite. Gli inglesi, con il loro proverbiale umorismo, dicono che l'entusiasmo di Barrie per il gioco del cricket superava decisamente il suo talento per esso...
Scarsi in arabo e scarsi nel cricket, però tutti letterati che hanno lasciato un segno.
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