Carissimi Amici Chestertoniani,
dopo tanto tempo riesco a riprendere la cronaca di quei giorni campali e gloriosi; ci siamo lasciati la sera del sabato della conference col bicchiere della staffa al White Hart, il pub che spesso Chesterton frequentava a Beaconsfield.
La tomba di Edmund Burke, come vedete un po' troppo nascosta tra i banchi della chiesa parrocchiale anglicana |
Andiamo a fare colazione, presso io. Ci dirigiamo verso il bar del giorno precedente, quello più somigliante ad un bar italiano. Chiedo un cappuccino medio (in medio stat virtus) e mi danno un secchio a forma di tazza con un secchio di cappuccino dentro: lo accompagno con un cornetto piuttosto voluminoso che mi impegna abbastanza tempo, abbastanza per farmi una interessante chiacchierata con Martin Thompson che nel frattempo ci ha raggiunti. Martin si ascolta volentieri, brav'uomo, bravo chestertoniano, condividiamo le esperienze familiari, con i figli, con la scuola. Non so se sono io che contagio tutti con le chiacchiere ma sta di fatto che restiamo a chiacchierare per oltre un'ora, per poi decidere di andare ad Oxford, dove sono stato invitato a pranzo dai Caldecott e dove gli altri amici sono stati invitati da Aidan Mackey.
Ma prima ci vuole un ultimo saluto a Gilbert e quindi ripassiamo nel cimitero cattolico...
La strada appare piuttosto sgombra e scorrevole, una sorta di autostrada. Beaconsfield e Oxford distano circa venticinque minuti di macchina, forse anche meno.
Dale offre del tabacco a Gilbert... |
C'eravamo veramente... |
Mi apre la porta Leonie, che stava preparando il pranzo. Si sente il buon odore dell'arrosto all'inglese nella casetta dei miei amici, ci abbracciamo e ci salutiamo davvero da buoni amici e siamo tutti e due un po' commossi. Aspetto l'arrivo di Stratford dal piano di sopra, mi siedo un attimo e chiedo a Leonie se ha bisogno di aiuto. Nel frattempo scende Stratford. Lo abbraccio e maldestramente (mia madre mi dice sempre che sono un po' materiale...) gli faccio un po' male: ha tanti dolori causati dalla sua malattia, gli chiedo scusa e ci salutiamo in maniera un po' meno cameratesca ma non meno affettuosa.
Guardo quest'uomo tanto bravo, tanto buono e gentile, e sinceramente mi spiace di vederlo soffrire. Lui come sempre mostra grande serenità e gentilezza. Devo dire di aver avuto in questi anni tante occasioni straordinarie di conoscere persone straordinarie, grazie a Chesterton. Cose impensabili: io non sono uno intraprendente, facile a muovermi, sono un hobbit in tutto salvo che nella statura, tanto per parafrasare Tolkien, ma Nostro Signore mi ha dato e mi sta dando tante opportunità, spero solo di non deluderlo e di salvarmi l'anima. Una di queste persone buone e brave ce l'ho davanti e penso che forse lo vedrò per l'ultima volta. Non ci penso molto, pero': penso che esiste la Comunione dei Santi, anche se in ogni caso per un po' non ci incontreremo, e che abbiamo tante cose in comune, come il fatto di lavorare per lo stesso Re. Stratford sta combattendo come un buon soldato la sua ultima battaglia e questo lo considero un motivo in più di essere grato a Nostro Signore: sono vicino ad un combattente.
Ci sediamo, facciamo due chiacchiere prima di pranzo, parliamo di come sono andate le cose il giorno precedente, di Tessa, sua figlia, che ha esposto la relazione di suo padre in maniera brillante e simpatica, facendogli onore. Parliamo delle altre relazioni e gli racconto la gag dello zoo (ricordate il suggerimento di padre Spencer? Guarda che la gente qui viene come allo zoo, sono contenti di ascoltare i versi degli animali...): davanti ad un accademico come lui, una persona davvero seria, nel miglior senso della parola, un giullare come me dovrebbe misurare le parole, cercare di andare verso argomenti più acconci, e invece non ci riesco. D'altronde sono quello che sono e non riesco a fingere più di tanto senza ridere. Ma la cosa risulta gradita anche a lui, che si fa una sincera risata. Questo dimostra la grande umiltà di quest'uomo, la sua sincera umanità e il fatto che fossimo davvero amici.
Pranziamo insieme, arriva anche Tessa, e allarghiamo i nostri orizzonti sempre di più. Mi chiedono della scuola, dei ragazzi, delle nostre opere e delle nostre battaglie, parliamo di John Kanu e del nostro impegno per la Sierra Leone. Progettiamo anche qualcosa insieme, qualcosa sul filone del popolo della Contea, una mia idea secondo la quale ormai tocca a noi, le persone comuni, quelli che stanno costruendo cose nuove dal basso.
Stratford va a fare un riposino e io faccio altre due chiacchiere con le donne Caldecott, graziose e buone. Vogliono farmi conoscere Evangeline, la figlia di Sophie, una delle altre due ragazze Caldecott, per cui programmiamo di trovarci più tardi al centro.
Nel frattempo torna Stratford e mettiamo a punto altre cose. Arriva anche il sacerdote che gli porta la Santa Comunione: non riesce a muoversi tanto da andare a messa ed allora questo sacerdote dell'Oratorio di Oxford (un figlio di San Filippo Neri, un amico di amici) va a casa.
La Chesterton Library dalla galleria. Lo riconoscete di spalle il giovane Aidan? |
Padre Spencer con una raccolta del The New Witness, direttore Cecil Chesterton |
La sedia del suo barbiere di fiducia, dove lui sedeva e gorgogliava umorismo e sapienza, il suo cappello (l'ho messo, confess
o, e lo stesso ha fatto Dale e ci siamo fatti la foto...), i suoi bastoni da passeggio. Davanti ai soldatini confesso di essermi commosso: avevo la stessa passione da piccolo e ogni tanto anche adesso... La cosa più bella? Sono rimasto commosso e silenzioso davanti al teatrino delle marionette e ai pupazzetti che disegnava, colorava e tagliava lui stesso. Non si tratta solo di cose appartenute a lui, sono parte della sua filosofia di vita, della sua vita reale, delle cose che diceva e davvero faceva.
o, e lo stesso ha fatto Dale e ci siamo fatti la foto...), i suoi bastoni da passeggio. Davanti ai soldatini confesso di essermi commosso: avevo la stessa passione da piccolo e ogni tanto anche adesso... La cosa più bella? Sono rimasto commosso e silenzioso davanti al teatrino delle marionette e ai pupazzetti che disegnava, colorava e tagliava lui stesso. Non si tratta solo di cose appartenute a lui, sono parte della sua filosofia di vita, della sua vita reale, delle cose che diceva e davvero faceva.
Ecco i pupazzi e le sagome per il teatrino delle marionette! |
Troppo bello, troppo poco tempo! Perché non facciamo tutti così?!?
Pupazzetti e soldatini di Gilbert |
Vado via con rammarico, vorrei portare via tutto con me. Andiamo al piano di sopra, nell'Oratorio, dove padre Jerome ci consente di celebrare la messa in un posto specialissimo: la cappella interna degli oratoriani, che conserva un altare di un sacerdote recusant, cioè uno di quelli che ha dato la vita perché amava la messa vera, non il culto anglicano (scusate, ma non sono assolutamente la stessa cosa, cari amici). Padre Spencer celebra la messa antica in questo posto che serba una tale reliquia. Io servo la messa, ne sono molto contento.
Le ha fatte proprio lui! |
Faceva sul serio... |
Dale parte per Leeds dove lo aspettano p
er un'altra serata, Martin torna finalmente a casa, Spencer ed io andiamo in pullman a Londra, precisamente a Notting Hill, cari amici, dove ci aspetta il parroco cattolico che ci ospita nella canonica della Chiesa di San Francesco.
Dale con uno sguardo da potenziale ladro... |
Il cavalierato di San Gregorio Magno attribuitogli da Papa Pio XI, suo ammiratore e lettore |
La poltrona del suo barbiere di fiducia, quella dove sedeva sempre lui |
Quante miglia, quante conferenze, quante volte sarà stata persa e ritrovata...? |
Dale non ce l'ha fatta... |
... e nemmeno io! |
Due belle foto tra amici... |
... a casa di Stratford |
Eccoci a Londra, in piena zona Chesterton! |
Non è Pump Street ma sicuramente era così! |
Sono molto emozionato, quasi come quando sono arrivato a Beaconsfield: questo luogo ha ispirato Chesterton a scrivere uno dei suoi più noti romanzi, una cosa che ci ha attratto talmente che abbiamo voluto intitolare il nostro negozio on line a Pump Street, il cuore di Notting Hill, che era il cuore del mondo per Adam Wayne. Guardate che siamo entrati in una via che sembrava proprio Pump Street...
Ho pensato che tutti dobbiamo amare e lottare per la nostra Pump Street, e in quel posto tutto sembra vero, magia di Chesterton.
Ceniamo in un bel posto a Kensington (col cameriere italiano che mi riconosce subito come italiano, bella cosa, mi fa piacere) e il nostro anfitrione, sacerdote colto e gentile, ci mostra St. Mary the Abbott, la chiesa dove i Chesterton si sposarono (ricordate la storia della pistola, del latte e del cartellino del prezzo sotto le scarpe di Gilbert...?), St. George a Campden Hill, la chiesa dove il bimbo Gilbert fu battezzato (rileggetevi la prima pagina di Autobiografia, io ho visto quella pagina!), le case elegantissime di questo nobile quartiere di Londra che ospita anche il giovane principe William e la sua graziosa moglie Kate.
Andiamo a dormire belli cotti, ma il nostro ospite fa un errore gravissimo: mi lascia un libro sui Martiri Inglesi sul comodino nella sua bella casa. Sto sveglio altre due ore a leggere senza riuscire a staccarmi, e non so ancora cosa mi aspetta il giorno dopo.
Non ho visto ancora niente.
Grande.
2 commenti:
Buongiorno. Volevo chiedere, da chestertoniano (intenzionato a farmi quanto prima membro della SCI) in fieri quale sono, due cose:
-non si potrebbe mettere il tasto DONAZIONE via paypal sul sito per facilitare il sostentamento della (o il tesseramento alla SCI)?
- potrei chiedervi uno o più testi validi (partendo magari da quello citato nell'articolo qui sopra) sul tema dei martiri inglesi?
Mille grazie!
MD
Prima cosa mi scuso per il ritardo nella risposta.
Secondo, l'idea del versamento via Paypal si può percorrere, grazie per il suggerimento.
Terzo, presto verranno dati alle stampe gli atti della Festa del beato Pier Giorgio Frassati che verranno messi in vendita su www.pumpstreet.it, durante questa manifestazione nel 2014 c'è stata una relazione di padre Spencer Howe su questo tema e anche una breve mostra in pannelli.
Poi in effetti non c'è molto: sono molto politicamente ed ecclesialmente scorretti, questi martiri!
Può essere utile questo profilo tracciato nel sito Santi e Beati:
http://www.santiebeati.it/dettaglio/93330
Esisteva sul tema un vecchio libro di Evelyn Waugh tradotto anche in italiano credo dalle Edizioni Paoline negli anni '50 o '60, ma figurati se si trova...
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