Michael Anthony Maurice de la Bédoyère |
L'articolo che vi propongo l'ho trovato in un numero del 2021 del settimanale inglese The Catholic Herald, e in realtà è la recensione della biografia di Chesterton firmata da Maisie Ward. L'autore della recensione - la trovate integralmente in questo collegamento (il numero del 2021 ne pubblica un estratto) - è Michael de la Bédoyère (1900 - 1973), che fu direttore del Catholic Herald dal 1934 al 1962 imprimendo al periodico un taglio intellettuale; egli fu amico dei Chesterton e della Ward (che a sua volta era un'amica intima dei Chesterton e frequentatrice della loro casa). La recensione fu pubblicata nel numero del 14 aprile 1944, lo stesso anno della pubblicazione della più importante delle biografie su GKC.
È già singolare il titolo dell'articolo: "Chesterton il cattolico Cattolico". A mio giudizio lascia emergere qualcosa di geniale della personalità pura, adamantina e innocente di Chesterton. Confesso che personalmente non trovo altro di meglio che definirlo cattolico, senza indugiare in accostamenti con altri aggettivi (conservatore, tradizionale, rivoluzionario, radicale, non so cos'altro...), anzi volutamente prescindendo da essi e dai tanti altri che non fanno che rinchiudere il nostro genio nella scatola piccola piccola di ciò che ci fa più comodo (tanto lui non ci sta, e ogni operazione del genere ha vita breve). Chesterton da vero cattolico deborda rimanendo miracolosamente nel binario. Dovrebbe essere canonizzato già solo per questo.
In verità il giudizio sul libro è critico e formula l'auspicio che i lettori della sua recensione non siano d'accordo con lui, seppure lo consideri un'opera affascinante.
De la Bedoyere afferma che «Chesterton era un cattolico come il più semplice e umile dei cattolici. Tutto ciò che assomiglia a un cattolicesimo meramente intellettuale sarebbe stato ripugnante per la sua natura e per il suo genio, e questo punto andrebbe certamente sottolineato con molte illustrazioni!» e più avanti: «dell'altra parte, il suo misticismo e la sua sacramentalità, la sua devozione e il suo ascetismo, Chesterton fu più indirettamente un profeta. Quanti di noi condivideranno la sua osservazione sull'alzarsi presto per andare a Masse: "Cosa se non la religione ci porterebbe a un passo così malvagio!"».
Come vedete i suoi giudizi sono interessanti, al di là di quanto dice della biografia in sé, e l'articolo merita di essere letto.
Marco Sermarini
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Michael de la Bedoyere was the editor of The Catholic Herald and a friend both of G. K. Chesterton’s and his biographer Maisie Ward. Here he reviews the biography, titled simply Gilbert Keith Chesterton, which appeared in early 1944. The full review can be read here. It appeared in the issue of 14 April 1944.
He begins describing his feeling of picking up the book with “all the excitement of a child receiving the toy for which he has longed,” but then being “unable to drive away the rather critical and disappointed thoughts to which the reading of the book has given rise.” He hopes the readers of his review will disagree with him.
This abridged version begins about one-fifth of the way through. He has called the book “fascinating,” and added that “Nowhere in the book, the fruit of six years of patient and painstaking research, is there any attempt to disguise the weaknesses of a genius.”
As a conducted tour to Chesterton, written in the easy and personal style that so well suited Mrs. Sheed’s earlier works, this book is admirable and, of course, indispensable to Chesterton’s biographer. And there’s the rub: it doesn’t seem to me a biography. I readily grant the difficulty of writing a biography of a man like Chesterton. Apart from a comparatively few simple facts, in themselves not so very dissimilar from the lives of many others, apart from anecdote and oddities of manner and personality, Chesterton was the mind and soul and personal radiance of Chesterton, as expressed in his books, articles, letters. conversation.
Il resto dell'articolo è nel collegamento qui sotto:
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