Riproponiamo questo bell'aforisma. Sono lussi che si possono concedere solo quelli che seguono la piccola grande Società Chestertoniana Italiana, che viaggia sempre in prima classe, come disse una volta simpaticamente Paolo Pegoraro azzeccandoci (immodesti ma solo per eccesso di allegria).
E' tratto da uno dei Notebooks di Chesterton, i suoi diari giovanili conservati alla British Library di Londra. Cose belle. Qualcuno ha avuto modo di sfogliarli e leggerli, vero, Caterina Colombo? Non ricordo come ci arrivò questo aforisma, ma l'importante è che ci arrivò. Qui troviamo la gloria giovanile dell'aver ritrovato la strada, grazie a Dio. Un po' di luce che acceca, cose dette non con la precisione di un teologo, ma sintomo di una gioia ritrovata. Bellissimo quel "coltiviamo la pietà e camminiamo umilmente"! E' un'altra conferma del fatto che il giovane Chesterton e il caro vecchio Gilbert sono la stessa persona.
"L’uomo è una scintilla che vola verso l’alto. Dio è eterno. Chi siamo noi, a cui è data questa coppa della vita umana, per chiedere di più? Coltiviamo la pietà e camminiamo umilmente. Che cosa è mai l’uomo perché tu lo debba considerare tanto importante? L’uomo è una stella inestinguibile. Dio si è incarnato in lui. La sua vita è preordinata su scala colossale, della quale egli vede solo pochi scorci. Che osi tutto e tutto pretenda: è il Figlio dell’Uomo, che verrà in nuvole di gloria".
E' tratto da uno dei Notebooks di Chesterton, i suoi diari giovanili conservati alla British Library di Londra. Cose belle. Qualcuno ha avuto modo di sfogliarli e leggerli, vero, Caterina Colombo? Non ricordo come ci arrivò questo aforisma, ma l'importante è che ci arrivò. Qui troviamo la gloria giovanile dell'aver ritrovato la strada, grazie a Dio. Un po' di luce che acceca, cose dette non con la precisione di un teologo, ma sintomo di una gioia ritrovata. Bellissimo quel "coltiviamo la pietà e camminiamo umilmente"! E' un'altra conferma del fatto che il giovane Chesterton e il caro vecchio Gilbert sono la stessa persona.
Marco Sermarini
"L’uomo è una scintilla che vola verso l’alto. Dio è eterno. Chi siamo noi, a cui è data questa coppa della vita umana, per chiedere di più? Coltiviamo la pietà e camminiamo umilmente. Che cosa è mai l’uomo perché tu lo debba considerare tanto importante? L’uomo è una stella inestinguibile. Dio si è incarnato in lui. La sua vita è preordinata su scala colossale, della quale egli vede solo pochi scorci. Che osi tutto e tutto pretenda: è il Figlio dell’Uomo, che verrà in nuvole di gloria".
Gilbert Keith Chesterton, Diario giovanile, un passo intitolato Two strands (“Due fili”)
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