venerdì 7 settembre 2012

Uno dei nostri è andato a Beaconsfield - Cronaca dell'avventura


Cari amici della Società Chestertoniana,

a pochi giorni dal mio rientro vi racconto le vicende che hanno caratterizzato l'ultimo giorno del viaggio che ho fatto la settimana scorsa in Inghilterra insieme ad alcuni miei amici. Nella tabella Excel che riporta tutte le tappe del viaggio, l’ultimo giorno, dopo la visita al castello di Windsor, poche ore prima del volo di rientro, è prevista una tappa a Beaconsfield, alla ricerca dei luoghi in cui grande Gilbert ha lasciato le tracce della sua vita terrena.
Grazie alla stupefacente tecnologia del nostro Tomtom raggiungiamo senza difficoltà Beaconsfield, precisamente la Chiesa Cattolica di Santa Teresa, situata in via Warwick 4. Un discreto via vai di persone occupa il marciapiede ed il parcheggio che si trova vicino la chiesa, tra me e me penso che quelle persone si trovino in quel luogo per fare anche loro una visita a GKC. Richiedo informazioni sul cimitero cattolico della chiesa di S.Teresa, le persone a cui io mi rivolgo mi rispondono: "Sorry. I don't know"; ad un signore chiedo cortesemente di indicarmi dove si trova il cimitero in cui è sepolto Chesterton, "Chesterton? Who is Chesterton?", passa qualche secondo prima di riprendermi dall'interdizione causata da quelle tre paroline e chiedo conferma dell'esatta traduzione di quelle tre paroline ad una amica che è più capace di me con la lingua inglese. Dunque il signore non conosce Chesterton, peggio per lui! "Excuse me, where is Chesterton's grave?", "Grove? Chesterton's grave? I can't help you". 
Decidiamo di recarci nella chiesa che si trova in fondo a Warwick road, probabilmente c'è un cimitero, ma la chiesa è anglicana. Niente da fare. Una signorina bionda prende il sole nel giardino che si trova tra la chiesa cattolica e quella anglicana, mi avvicino: "Excuse me, do you know Chesterton? The catholic writer who lived in Beacosfiel during his last years?" "No, I'm sorry". A Beaconsfield Chesterton non è conosciuto. 
Stupefatto mi dirigo di nuovo verso la chiesa cattolica, c'è una canonica, benissimo, mi attacco al campanello ma nessuno risponde... Non mi rassegno... L’amica più brava di me con la lingua inglese mi segue con il fiatone, il resto della compagnia siede rassegnato e stanco sul marciapiede della chiesa di S. Teresa e guarda noi due che come palline di un flipper schizziamo da una parte all'altra alla ricerca di uno straccio di informazione su dove si trovano la tomba e la casa di Chesterton. Bussiamo alle porte delle case che si trovano dirimpetto la chiesa. Un'anziana e gentile signora inglese ci risponde, le chiediamo di Chesterton, della sua casa e della sua tomba... La concitazione delle nostre parole disorienta la vecchietta che ci fa accomodare gentilmente nel salotto di casa sua, le spieghiamo che siamo da cinque giorni in viaggio per l'Inghilterra, che tra qualche ora abbiamo il volo di rientro in Italia e che prima di ripartire vorremmo fare una visita al nostro amico Chesterton. Il nome non le risulta totalmente ignoto ma purtroppo non sa darci le informazioni precise che cerchiamo. La signora ci invita a seguirla, infila un paio di scarpe deformate a causa dell'alluce valgo dei suoi piedi, prende le chiavi di casa e sbatte il portone. Con passo militaresco accompagnato dal movimento alternato delle braccia noi seguiamo la signora le cui intenzioni ci vengono svelate solo alla fine, quando vediamo l'insegna della biblioteca di Beaconsfield. La signora ha fatto una buona pensata, Chesterton è uno scrittore e una biblioteca sembra poter essere il luogo giusto per chiedere informazioni. Ma non è così. La bibliotecaria, alle richieste dell’anziana signora, ci consiglia di consultare un libro di fotografie storiche posto sul banco d'accoglienza della biblioteca. Mentre tra le foto in bianco e nero cerchiamo di intravedere l'immensa massa dell'illustre cittadino di Beaconsifeld, le due giovani dipendenti della biblioteca ci osservano e ridono per motivi che a noi risultano ancora oscuri. I dipendenti della biblioteca di Beaconsfield non sono in grado di fornirci informazioni riguardanti la casa di Chesterton e il cimitero dove è sepolto. Inizio a pensare che una congiura anglicana è stata ordita a nostro danno per impedirci di far visita all'Uomovivo. 
Senza uno straccio di informazione ritorniamo indietro, l’anziana signora mi chiede se in futuro tornerò in Inghilterra, le rispondo affermativamente, ci scambiamo gli indirizzi postali e mi promette che quando tornerò a Beaconsfield lei sarà in grado di darmi tutte le informazioni che cerco. Ci salutiamo. 
Il tempo incalza e la speranza si affievolisce. Dal marciapiede della casa della vecchietta noto qualche movimento tra le tende di una finestra della casa canonica della parrocchia di S.Teresa. Attraverso il cortile privato della canonica e busso energicamente alla porta di vetro, finalmente un sacerdote cattolico, che penso sia il parroco, apre la porta e mi accoglie. Gli racconto le nostre avventure con una english fluency per me davvero sbalorditiva. Il sacerdote ci invita ad entrare nell'ufficio parrocchiale e da uno schedario tira fuori una cartina disegnata a mano che indica i luoghi precisi della casa di Chesterton e del cimitero dove è sepolto. Il sacerdote ci fa entrare nella chiesa, serenità, calma e meraviglia tornano a prendere posto nel mio corpo, anche il resto della compagnia si rasserena. Il sacerdote che è insieme a noi scambia due parole con il parroco, io siedo tra i banchi in cui Chesterton ha pregato. Una targa ricorda la generosità di Chesterton grazie alla quale la chiesa ha potuto dotarsi delle vetrate e di una statua della Vergine Maria. Diciamo una preghiera, gratitudine e commozione avanzano come un grosso fiume in piena. 
Dopo essere usciti dalla chiesa senza proferire parola ci dirigiamo verso la macchina e seguendo il percorso verde segnato nella cartina ci dirigiamo in direzione della casa di GKC. L’indicazione della cartina però non è corretta, la casa infatti non si trova all’imbocco di Grove Road. Provenendo dalla Station Road bisogna girare a destra in Grove Road, procedere lungo la via e svoltare alla prima a sinistra, percorrere ancora un po’di strada e raggiungere così Top Meadow dove si trova la casa di Gilbert Keith Chesterton. Una targa circolare posta sopra la porta d’ingresso ricorda da chi è stata abitata la casa dal 1922 al 1936; vicino il portone, sulla parete, il lampioncino a forma di lanterna... Mi avvicino alla finestra, sbircio dentro, vedo avvicinarsi verso di me un signore a petto nudo che apre la porta d’ingresso. È poco loquace, sembra infastidito, chiedo conferma se proprio la casa che lui abita attualmente è stata la casa di Chesterton, mi risponde di si, “You’re very lucky” dico io su suggerimento dell’amica che parla bene l’inglese. Chiedo il permesso di scattare qualche foto, gentilmente il signore ce lo concede e rientra dentro. Dopo qualche veloce scatto fotografico ci rimettiamo in macchina, direzione Stansted Airport, non rimane tempo sufficiente per visitare anche il cimitero. Ho quindi un buon motivo per tornare a trovarti con più calma, caro Chesterton. In macchina, stanchi, sudati e soddisfatti, ti vedo divertito e compiaciuto per averci fatto giocare a questa strana caccia al tesoro! 

Grazie, Uomovivo.
                                                                                                                                                                                                      Ciro Dell’Ova


PS: invio in allegato la mappa che ci ha dato il sacerdote della parrocchia di S.Teresa, potrebbe essere di aiuto a qualcuno…

2 commenti:

Matteo ha detto...

Che bello, grazie per la cartina!
Sono appena stati a Londra ma ero di fretta, la prossima volta farò tappa dal nostro caro Uomovivo.

MaD

Anonimo ha detto...

Bel racconto. Potrebbe intitolarsi: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo?"