sabato 11 giugno 2022

Minelli e De Luca cercano di pubblicare il San Francesco, ma...; giudizio frettoloso di Minelli sul San Tommaso; Belloc e l'Illustrazione Vaticana.

Carissimo De Luca,


(…) Già da tempo avevamo chiesto i diritti del San Francesco di Chesterton - ma il suo agente ci ha risposto di essersi impegnato ancora parecchi anni fa con una certa Signora De Sanctis di Napoli. Ricercata la stessa con tutti i mezzi (anagrafe, informazioni private, ecc.) questa fu irreperibile. Ne avvertimmo l’agente di G. K., ma non ne sapemmo più niente. Se tua sorella volesse riprender le file per il San Francesco: saremmo lietissimi di concludere. Per il S. Tommaso abbiamo già quello del Sergillanges e non mi consta che quello del Ch. Abbia avuto risonanza. E poi S. Francesco è più anziano di data e forse verrà per meno. Scrivi che provi e grazie!  Suo tempo per il S. Francesco avevamo accennato per la traduzione non mi ricordo bene (essendo passati 4 o 5 anni) se a Pompili o a Ferruzzi: ma se non ci fossero veri impegni, potresti pensarvi tu (come per il Belloc dell’Illustrazione Vaticana). (…)


Fausto Minelli a don Giuseppe De Luca, lettera da Brescia del 10 Marzo 1935, Carteggio Minelli - De Luca, volume 2.


Interessante questo scambio tra Minelli e De Luca, due personaggi molto interessati a Chesterton come abbiamo visto in numerosi post di questo blog, anche recenti.

Si cerca di pubblicare il San Francesco ma l'agente di Chesterton dice di aver preso impegni con una certa signora De Sanctis di Napoli, per cui la traduzione italiana non vedrà la luce in quegli anni. In Italia c'era interesse da tempo per questo libro: abbiamo la recensione dell'edizione francese (traduzione di Isabelle Riviere, editore Plon, Parigi) scritta da Giovanni Battisti Montini (il futuro Paolo VI) sulla rivista Studium, vol. 22 (1926), n. 10 (ottobre), pp. 543-546 e la si può trovare nel volume Scritti Fucini (1925-1933), curato di Massimo Marcocchi e pubblicato nel 2005 dalle Edizioni Studium di Roma e dall’Istituto Paolo VI di Brescia. L'edizione italiana più antica che mi risulti dovrebbe essere quella dell'Istituto di Propaganda Libraria del 1967, quindi di tempo ne passò (salvo che qualche appassionato mi dia notizia di altre edizioni più antiche).

Minelli invita De Luca ad interessare sua sorella, che viveva a Londra e che aveva già tradotto quel Belloc di cui si parla e di cui dirò più avanti, a riprendere contatti con Chesterton o con il suo agente. C'è anche un giudizio frettoloso sul San Tommaso d'Aquino, vero capolavoro (non lo dico io ma Etienne Gilson, per approfondimenti leggete qui, qui, qui, qui e qui. Abbiate pazienza, c'è dell'altro, basta usare il motore di ricerca interno del blog), per cui seguiamo Gilson che aveva letto il libro, e la nostra esperienza di Chesterton.

Si parla pure di una pubblicazione di Belloc: De Luca aveva fatto tradurre dalla sorella The Path to Rome e poi lui ne aveva rivisto il lavoro; il diario di viaggio di Belloc (che è uscito per Cantagalli in volume qualche anno fa, nel blog ne trovate notizie sparse) uscì su l'Illustrazione Vaticana, rivista quindicinale diretto da Giuseppe Dalla Torre e uscito tra il 1930 e il 1938, in cui le immagini avevano un ruolo importante, e che uscì anche in francese, spagnolo, tedesco e nederlandese, e a cui collaborò con vari pseudonimi Alcide De Gasperi, allora in Biblioteca Vaticana.

Quest'ultima è una notizia per me inedita e dimenticata.


Marco Sermarini

Fausto Minelli


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