mercoledì 7 dicembre 2016

Un aneddoto su Chesterton - da Lance Sieveking

Un aneddoto che Lance Sieveking (un figlioccio di Chesterton) ricorda:

Ero presente in casa del mia padrino, quando quei quattro giganti- [H.G.] Wells, [G. B.] Shaw, [H.] Belloc, e Chesterton - gridavano, interrompendosi a vicenda, argomentando e ridendo...

Una volta, ricordo, misero in discussione l'opportunità o meno dell'immortalità personale. Chesterton  osservò: "HG soffre lo svantaggio che, se ha ragione lui, non lo saprà mai. Saprà solo se ha torto". Wells esclamò esasperatamente, al che Belloc disse: "C'è qualcosa di sommamente inutile nel discutere l'opportunità o inopportunità dell'inevitabile". Al che Shaw accusò Belloc di porre abitualmente questioni di principio e poi annientò Chesterton per evidente evasione di tutti i punti a tema in ogni discussione su qualsiasi argomento e poi, senza che gli altri tre potessero dire una parola, procedette oltre sull'immortalità personale, impersonale, metaforica, mitologica e così via. Finalmente, dopo venti minuti, si fermò e [Chesterton] osservò il soffitto: "Questo, credo, è ciò che è noto come mettere il tutto in poche parole".

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