mercoledì 13 aprile 2016

Torniamo da Capra e Chesterton

Dicevamo giorni fa della connessione tra Frank Capra e G. K. Chesterton.

George Bailey interpretato da James Stewart
E’ venuto in mente a tanti di noi che Capra, nel tratteggiare il protagonista di La vita è meravigliosa (George Bailey), pensi proprio a Innocent Smith, ossia l’Uomo Vivo (questo film potrebbe entrare tranquillamente nella nostra rubrica Chesterton in altre parole, e a questo articolo diamo appositamente anche quest'etichetta). L'idea di qualcosa di chestertoniano è comunque chiara anche in altre sue opere.

Frank Capra
Per quanto Capra abbia avuto una vita tribolata dal punto di vista della fede (nacque nella cattolicissima Sicilia, voleva diventare prete, poi durante gli anni del college abbandonò la fede cattolica e abbracciò un certo scientismo, si innamorò di una donna presbiteriana... In ogni caso sembra che non mancasse mai alla messa di Natale e di Pasqua: che personaggio… Sposò poi una donna che faceva parte della Chiesa della Christian Science ma egli non diventò mai un christian scientist).


L'apertura del film La vita è meravigliosa
Myles Connolly
Conobbe Miles Connolly, l’autore di Mr. Blue, un cattolico "tutto d’un pezzo" (sembra che Capra lo definisse "violently Catholic”). Connolly conosceva Chesterton e Belloc e li convinse a scrivere per la sua rivista (d’altronde si dice che Mr. Blue sia stato una diretta conseguenza della lettura del San Francesco d'Assisi di Chesterton). Ebbene, Connolly parlò a Capra di Chesterton e Belloc e citò quest’ultimo durante il loro primo incontro. Connolly era aveva il desiderio di ricondurre (è il caso di dirlo...) Capra all’ovile, e cercò di farlo proprio attraverso Chesterton e Belloc. Affermava che egli dovesse sfruttare meglio il suo talento facendo film più seri, e Capra descrisse questo periodo come caratterizzato da quest'amicizia odio/amore (evidentemente Connolly non lo mollava ed aveva stima delle sue doti).

In ogni modo, i film che Capra concepì dopo questo periodo sono tutti influenzati dall’idea della “tentazione della fede”, dal rapporto tra fede e scienza, dall’idea di scetticismo messa in dubbio dalla fede. In fondo, quando nei suoi film Capra offre una soluzione, è sempre una soluzione positiva, contro il dubbio e per la positività, e questa è la critica più marcata che gli viene rivolta, proprio perché il mondo ama crogiolarsi nei dubbi senza risolverli.

Vedere l’influenza di Chesterton nell’opera di Capra è quindi giusto e in un certo senso provato, visto che Connolly cercò di usare questi suoi amici speciali e le loro opere per mettere dei buoni semi nel cuore di Capra. Il regista italoamericano, dal canto suo, alla fine della sua carriera donò segretamente molti soldi per opere di evangelizzazione cattolica.



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