mercoledì 12 dicembre 2007

Buttiamo un po' di benzina sul fuoco: l'ideologia di genere.

Abbiamo ascoltato su Radio Maria qualche giorno fa una interessantissima trasmissione sull'ideologia di genere.
Non mi addentro a spiegarvi cos'è, però vi prego di leggere la sintesi scritta della trasmissione.
L'autrice è la dott. ssa Chiara Atzori, che lavora all'Ospedale Sacco di Milano come infettivologa, ed è stata così gentile da darcene copia (il file audio su Radio Maria putroppo non era disponibile: mi spiace perché quando parla, la dottoressa è molto convincente, ha un parlare fluido e si spiega eccezionalmente bene).
E' stata così brava, poi, da citare il nostro Chesterton... la famosa frase sulle foglie verdi e le spade che si incroceranno (anzi, si stanno incrociando...).
Per vedere quanto è brava la dottoressa, basta che ne mettete il nome su Google e vi uscirà citata un mare di volte da siti internet di gruppi omosessuali, che naturalmente ne parlano malissimo... Bravissima, dottoressa! I complimenti più sinceri!
L'argomento comunque è stato toccato in questi giorni anche in Senato: la scazzottata della Binetti con i suoi "compagni" è stata esemplare. Ve ne daremo atto nei prossimi post, che saranno articoli sull'argomento inviatici dal preziosissimo Forum delle Famiglie.
Da qui in poi l'intervento della dottoressa Chiara Atzori.

A livello parlamentare si sta discutendo un pericolosa proposta di legge che introduce il concetto di genere al posto di identità sessuale maschile e femminile...è segno evidente della penetrazione dell’ideologia di genere a livello politico e legislativo.
Cos’è l’ideologia di genere?
L’ideologia di genere nega che esista una identita’ sessuata oggettiva e sostiene che l’identita’ sessuale e’ il risultato di sovrastrutture culturali e sociali da abbattere.
la sessualita’ e’ percio’ da liberare in senso polimorfo a seconda delle preferenze soggettive.

Il lessico dell’ideologia di genere nasce da una precisa tecnica di decostruzione del linguaggio,
introduzione di neologismi nei documenti, e nella legislazione. Il concetto di “genere” infatti non corrisponde a quello di sesso anche se molti ingenuamente credono che sia così.

Le radici dell’ideologia di genere sono identificabili in molteplici eventi socio-culturali:
* i famosi rapporti Kinsey sulle abitudini sessuali degli americani, che negli anni 50 divulgano un dato falso: l’esistenza di 5 “generi sessuali” di cui quello “mediano” normale sarebbe la bisessualità. Un concetto aberrante che confonde l’orientamento o la coesistenza di tratti definibili come “femminili e maschili” in ogni essere umano con il genere maschile e femminile. Questa concetto è stato recentemente ripreso dal famoso oncologo Veronesi.
* La lotta di classe di matrice marxista trasposta su tematiche di genere : Marcuse identifica nella differenza tra maschi e femmine una “disuguaglianza da abbattere”, per cui il suo luogo di naturale evidenza , la famiglia tradizionale, rappresenta un bersaglio da disgregare e distruggere al più presto.
* Femminismo radicale: dal femminismo “tradizionale” delle origini, volto ad attenuare le prevaricazioni maschiliste, si è passati grazie al materialismo applicato alla antropologia, alla constatazione di una differenza di fatto intesa come diseguaglianza che ha portato a due correnti: A) Posizione differenzialista o essenzialista: femminile come “essenza” da valorizzare ma sempre in contrapposizione al maschile. (con azione martellante di delegittimizzazione del ruolo maschile, paterno, dell’autorità e un paradossale cortocircuito di mascolinizzazione della donna e femminilizzazione morbosa di ogni agenzia formativa vista come luogo di potere, da occupare) . B) Posizione militante (post moderna, post strutturalista): per la Firestone: “…il fine ultimo della rivoluzione femminista non consiste nella eliminazione dei privilegi ma nella stessa cancellazione delle distinzioni tra sessi). Si orienta verso la decostruzione di ogni forma di definizione di sessualità “oggettivabile” (vedi gli scritti di Judith Butler).
* Psicoanalisi estremizzata, che dal concetto di libido come motore dell’inconscio passa ad una teoria di “pansessualismo orgasmico” da liberare a livello universale. (W. Reich è morto in un ospedale psichiatrico, ma la sua “opera” continua ad essere studiata e divulgata).

In estrema sintesi, la identità sessuale secondo la ideologia di genere non rappresenta una identità anche biologica ma una costruzione soggettivamente opzionabile, a prescindere dalla biologia. .
Sessualità secondo il “desiderio”, fluido, modificabile, relativo (le relazioni fluide di Bauman). Per l’ideologia di genere la sessualità diventa “orientamento”, opzione a prescindere dalla differenza biologica. E’negato il significato ontologico della distinzione insita nella parola sesso (da secato, separato). E’ una ribellione contro il reale, che nega la natura ma anche l’evidenza della oggettività del significato di sesso.
In una antropologia ancorata alla realtà, invece l’identità sessuata maschile e femminile è il risultato della integrazione inscindibile tra elementi che potremmo definire “strutturali” (biologici) e relazionali (riassumibili ma non esauribili negli aspetti “culturali).Esiste una differenza biologica oggettivabile, Cromosomica , genetica (XX donna XY maschio), gonadica e genitale, fenotipica , psichica (gli emisferi cerebrali maschili e femminili sono strutturalmente interconnessi in modo diverso) .Esiste una identità di genere che si costruisce nella relazione famiglia, cultura, società (i ruoli).
Non può essere surettiziamente introdotto un concetto ideologico di genere senza derive a livello personale, familiare, generazionale, sociale.
L’ideologia di genere ha già “identificato” i suoi nemici.
1. Cristianesimo e chiesa cattolica in particolare (definita come “patriarcale”, “androcentrica”, “affetta da paradigma eterocentrico” sessista, sessuofobica)
2. Psicoanalisi “classica”
3. Strutturalismo (quindi aderenza tra Logos e oggettiva realtà di ciò che il logos nomina, cioè riconosciuta aderenza del significato della parola alla realtà ).
Nel rifiuto dell’”eterocentrismo” (cioè dell’eterosessualità considerata come modello sociale naturale) vi è la ribellione verso il concetto di natura oggettiva.

Quali sono le modalità di questo attacco sferrato dalla ideologia di genere: :
Lotta anticristiana anche dall’interno della Chiesa, con accuse di mancanza di carità, pretesa di aggiornare con contaminazioni gnostiche Dio padre-madre con un nuovo “Dio madre”(migliore perchè spogliato delle sue caratteristiche maschili e androcentriche), accuse di oppressione sociale, negazione di “diritti” .
Antipsicoanalisi (accuse di non scientificità, negazione della utilità della verbalizzazione come modalità di positiva trasformazione del proprio vissuto guardato ed elaborato proprio grazie alla possibilità del linguaggio).
Destrutturazione del linguaggio (antilingua): progressivo svuotamento della corrispondenza effettiva tra il significato della parola e una data realtà.
Da una sessualità “politica” (movimento di liberazione sessuale) ad una politica della sessualità: progressiva invasione da parte dello stato nelle scelte dell’individuo, con definizione di ciò che è “normale”, accettabile, politically correct, “per legge”.
Promozione di una (falsa) “etica neutra” (in realtà dittatura di relativismo).
Qualsiasi rappresentazione della sessualità passa attraverso la cultura: attraverso l’azione culturale quindi si “rivoluzione” la rappresentazione della sessualità
Posizioni chiave c/o agenzie sovranazionali (ONU), mass media, politica
La modifica del linguaggio ha ricadute a livello legislativo (vedi documenti dopo conferenze del Cairo, di Pechino, controllo su parlamento UE .
Esempi concreti di azioni lobbistiche aderenti alla galassia gender è stata la preparazione del dossier contro Buttiglione da parte dell’ILGA (International Lesbian Gay Association).

Abbiamo un urgente bisogno di recuperare, divulgare, radicare nella pastorale familiare, giovanile e sanitaria la catechesi sulla corporeità e sulla sessualità di GPII (vedi ad esempio il testo divulgativo di Y.Semen, “la sessualità secondo GPII”, S.Paolo). Molti presbiteri e laici pur impegnati hanno bisogno di essere aiutati a comprendere la valorizzazione della complementarietà, delle differenza sessuale maschile e femminile espressione della creazione dell’essere umano a immagine e somiglianza di Dio, maschio e femmina, “trasparenza” leggibile dalla creatura del mistero trinitario, relazione-unità di persone distinte. Va recuperata la consapevolezza che uomo e donna nel tempo e nella storia NON sono più Adamo ed Eva nel paradiso terrestre, ma sono portatori della ferita inferta alla creazione derivante dal peccato originale e che Gesù incarnato morto e risorto è il “medico” delle anime, anche delle ferite sessuali.

Chiara Atzori

Bibliografia
Dale O’Leary “Maschi o femmine: la guerra del genere” Rubettino 2006
Equipe Chaire: “ABC: capire la omosessualità ” Editrice S Paolo (sito web www.obiettivo-Chaire.it)
M.L.Di Pietro “Educare alla identità sessuata” Editrice la Scuola
Quaderni di Scienza e Vita, n° 2 - Identità e genere, 2007

2 commenti:

gaddhura ha detto...

Grandiosa, dott.ssa Atzori!!

Finalmente una posizione forte, ormai dato rarissimo in questa vasca maleodorante che è il politically correct attuale, in mezzo ad una massa vomitevole di relativismo tiepido e nauseabondo! Eppure dovremmo sapere bene che fine fanno i 'tiepidi'...

Il nostro Paese è ormai ancorato ad un'ideologia (antiscientifica, tra l'altro) che sta cercando di svuotare di ogni significato la realtà, a partire dai suoi fondamenti naturali. In tale contesto anche noi cattolici abbiamo le nostre , gravissime, colpe, per aver sostenuto (e, purtroppo, sostenere ancora) il relativismo come Nuova Gerusalemme del Pensiero Moderno e, di conseguenza, aver fatto penetrare il fumo di satana nel Tempio di Dio.
Tale concezione della realtà basata sulla dittatura del 'sentire', invece, è in diametralmente opposta alla verità tramandataci dalla Chiesa che, non dimentichiamo, è Corpo Storico di Cristo.
La realtà è una, così come la verità.

Occorre guardare.
Ma, soprattutto, occorre la libertà di guardare e di lasciarsi provocare dalla novità. Occorre un 'uomo vivo', sempre in lotta.

Grazie del vostro lavoro!
A presto.

PS: poichè conosco Chesterton solo 'di fama' (mea culpa), che libro mi consigliereste per iniziare? Almeno potrò iniziare a porre rimedio alla mia ignoranza!
Grazie!

gaddhura ha detto...

Grazie del suggerimento per i libri! Ci sentiamo prossimamente...
Ad ogni modo provvedo ad augurarti buon Santo Natale!
A presto!