venerdì 13 aprile 2007

Welby e Nuvoli.

Sempre da stranau.it, un bel punto su eutanasia, Welby e Nuvoli, massimo scorno degli amici della morte dolce. Grazie ad Assuntina Morresi.

A ridosso di Natale si è concluso il "caso Welby", con la sua morte, fra mille polemiche, e se ne sta parlando ancora, da mesi.


A ridosso di Pasqua si è risolto il caso Nuvoli, ma stavolta senza troppo clamore. Niente conferenze stampa, niente talk show, niente di niente, insomma...ma d'altra parte, dov'era la notizia? Nuvoli non si è fatto uccidere e non ha neppure rifiutato le cure, ma se n'è tornato a casa contento. "Morire? Staccare la spina del respiratore? «Non lo chiede più da settimane» riferisce Maddalena, la moglie".

Andiamo per ordine e ricostruiamo i fatti.

26 settembre 2006: pochi giorni dopo l'appello di Piergiorgio Welby a Napolitano, altra lettera, altra richiesta per un altro caso disperato: "Sono pronta ad accompagnare mio marito in Belgio o in Olanda, dove l'eutanasia è legale, anche correndo il rischio di essere arrestata al mio ritorno." Lo scrive Maddalena, moglie di Giovanni Nuvoli, malato di sclerosi laterale amiotrofica da sette anni.

"Che senso ha ritardare la mia morte? Non è questa una violenza contro la natura?", scrive Giovanni Nuvoli nella lettera.

Non solo: "La storia di Giovanni Nuvoli e la sua battaglia per l'eutanasia, ha annunciato la moglie, saranno raccontate in un libro che uscirà dopo la sua morte". Insomma, pure il libro era in programma.

L'8 febbraio di nuovo una sua lettera su l'Espresso, un appello a "ogni medico anestesista onesto e coraggioso", in un pezzo titolato: "Fatemi morire come avete fatto con Welby".

Il pm dice no alla richiesta di Nuvoli di staccare la spina. Il pezzo che il 14 febbraio il Corriere gli dedica inizia così: "Ha lo stesso male di Piergiorgio Welby, ma non potrà morire allo stesso modo".

Ma la vicenda non è proprio così chiara. Nuvoli è ricoverato in terapia intensiva da molti mesi, dice di voler morire, poi però accetta le cure, e si scatena il putiferio dopo che lo va a visitare Mario Melazzini, un malato di sclerosi laterale amiotrofica che ha duramente criticato tutta la conduzione del caso Welby. Pare che a Melazzini Nuvoli abbia fatto capire di volere accettare le cure, e di aver piacere di vederlo ancora. E' il 25 febbraio.

Al Foglio la ricostruzione.

Il 6 marzo il Dr. Santi, di Sestri Levante, si offre gentilmente di staccare la spina a Nuvoli, il quale ringrazia ma "prima di tutto voglio andare a casa, poi vedremo'

L'associazione Luca Coscioni precisa che il Dr. Santi non fa parte del collegio dei medici che seguirà Nuvoli.

Il 7 marzo Nuvoli conferma ai giornalisti di Porta a Porta che vuole staccare la spina, ma a casa.

il 9 marzo l'immancabile Viale dà la disponibilità a staccare la spina, per sicurezza, casomai ci fosse bisogno lui non si negherà di sicuro.

Il 10 marzo una commissione parlamentare d'inchiesta che ha visitato Nuvoli stabilisce che: "Nel caso di Giovanni Nuvoli sono chiarissime due volonta' del paziente: vuole tornare a casa e vuole continuare le cure, pertanto dovranno essere compatibili questi due elementi".

Il giorno dopo l'Associazione Coscioni risponde che la Commissione non ha compreso la situazione.

Ma intanto è il 12 marzo, ed è arrivato il sintetizzatore vocale per permettere a Nuvoli di esprimersi al meglio. L'Associazione Coscioni denuncia il fatto che "non e' stato consentito alla moglie di Giovanni Nuvoli di accedere alla camera del marito, proprio nel momento in cui un tecnico era intento a spiegare il funzionamento del sintetizzatore vocale". Chissà mai perchè.

E Nuvoli riesce a tornare a casa. La moglie è molto stanca "sono con le budella per terra", commenta con delicatezza la signora, che aggiunge anche che adesso sono felici, e che lui le ha confidato "vado a gonfie vele".

Sul Corriere del 7 aprile una bella cronaca del ritorno a casa: tutti felici, commosso Nuvoli quando rivede i suoi cani, la casa con le immagini di Padre Pio, la Madonna di Fatima, e l'assistenza 24 ore su 24.

Cosa sarebbe successo se si fosse "rispettosamente" eseguito quanto liberamente ha chiesto per mesi Nuvoli, anche davanti alle telecamere della TV? Il problema sta proprio qui: cos'è la libera scelta? Quando una scelta è veramente libera? Quando Nuvoli è stato libero di scegliere? E se fosse stata a disposizione una legge sull'eutanasia, o anche la possibilità di un testamento biologico in forma spinta, chissà se Nuvoli avrebbe mai usato il sintetizzatore vocale.

Dicono i radicali che solo con il loro intervento è arrivato il sintetizzatore. Può darsi che sia stato così. Non sarebbe la prima volta che un caso si risolve solo sotto i riflettori dei media. Ma la richiesta fatta ai radicali, e che loro erano pronti ad accogliere, era di altro tipo, come possiamo leggere dall'ANSA il 17 febbraio:

(ANSA) - SASSARI, 17 FEB -La casa di Giovanni Nuvoli ad Alghero e' pronta per accoglierlo, con una camera allestita da sala rianimazione, quando lascera' l'ospedale. La moglie del malato di Sla, che chiede di morire, ha detto di 'non sapere ancora quale medico decidera' di fare quello che ieri Giovanni ha ribadito di volere e in fretta'. Fretta di morire confermata dall'eurodeputato radicale e segretario dell'Associazione Coscioni, Marco Cappato,che ieri ha visto Nuvoli nel reparto rianimazione dell'ospedale di Sassari.

Buona giornata

Assuntina Morresi

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