Dall'inserto E' Vita dell'Avvenire di oggi 11 Giugno 2009
Con la recentissima donazione di strumentazioni per i laboratori del Centro cellule staminali di Terni, va componendosi il mosaico dell’ambizioso progetto di ricerca italiano sulle staminali adulte. Si fa più concreta così la speranza per la cura di malattie neurodegenerative mentre si avvicina il traguardo della sperimentazione clinica sull’uomo. È stato il vescovo di Terni Vincenzo Paglia, nel corso della riunione del consiglio dei soci fondatori e del consiglio di amministrazione della Fondazione per le cellule staminali, a formalizzare il contratto di donazione all’Ospedale di Terni, da parte della diocesi di Terni-Narni-Amelia – uno dei soggetti promotori e sostenitori del progetto – di macchinari per i laboratori di ricerca sulle cellule staminali.
Si tratta di un’iniziativa che monsignor Paglia porta avanti da due anni, cercando i fondi per l’acquisto degli strumenti del sistema Cell Factory necessari per la produzione di cellule per uso terapeutico che saranno usate nel laboratorio cellule staminali connesso alla biobanca.
Quest’ultima, sotto la direzione di Angelo Vescovi, opera attualmente nei locali del terzo piano del nosocomio ternano, donati in comodato d’uso gratuito all’azienda ospedaliera di Terni, nell’accordo sottoscritto con il direttore generale Gianni Giovannini.
«Sono particolarmente lieto – ha detto Paglia – di vedere che le diverse istituzioni della città hanno trovato uno straordinario consenso per questa iniziativa umanitaria e scientifica che apre nuove prospettive sia ai malati sia alla città». «Abbiamo risolto alcuni problemi tecnici – specificato Angelo Vescovi, direttore del Centro –. Entro metà luglio dovrebbe arrivare la certificazione di laboratorio per la Banca delle cellule staminali, che rappresenterà il passo antecedente alla sperimentazione. Pur con grande prudenza possiamo dunque essere ottimisti sul futuro della Fondazione e della ricerca».
Nell’anno trascorso l’attività del Centro di ricerca si è sviluppata su un laboratorio di dissezione, tre laboratori di produzione, un laboratorio di controllo qualità, un laboratorio per la preparazione dei terreni di coltura delle cellule e un laboratorio per la criogenia con tutte le attrezzature connesse, per un investimento iniziale di circa 380 mila euro. L’attività del 2009 prevede la certificazione degli impianti a cura dell’Aifa, passaggio preliminare all’autorizzazione della produzione atteso entro due mesi. Il bilancio preventivo per l’anno 2009 della Fondazione pareggia a 614 mila euro per le risorse messe a disposizione da Fondazione Carit, Camera di Commercio, Diocesi e Comune.
Con la recentissima donazione di strumentazioni per i laboratori del Centro cellule staminali di Terni, va componendosi il mosaico dell’ambizioso progetto di ricerca italiano sulle staminali adulte. Si fa più concreta così la speranza per la cura di malattie neurodegenerative mentre si avvicina il traguardo della sperimentazione clinica sull’uomo. È stato il vescovo di Terni Vincenzo Paglia, nel corso della riunione del consiglio dei soci fondatori e del consiglio di amministrazione della Fondazione per le cellule staminali, a formalizzare il contratto di donazione all’Ospedale di Terni, da parte della diocesi di Terni-Narni-Amelia – uno dei soggetti promotori e sostenitori del progetto – di macchinari per i laboratori di ricerca sulle cellule staminali.
Si tratta di un’iniziativa che monsignor Paglia porta avanti da due anni, cercando i fondi per l’acquisto degli strumenti del sistema Cell Factory necessari per la produzione di cellule per uso terapeutico che saranno usate nel laboratorio cellule staminali connesso alla biobanca.
Quest’ultima, sotto la direzione di Angelo Vescovi, opera attualmente nei locali del terzo piano del nosocomio ternano, donati in comodato d’uso gratuito all’azienda ospedaliera di Terni, nell’accordo sottoscritto con il direttore generale Gianni Giovannini.
«Sono particolarmente lieto – ha detto Paglia – di vedere che le diverse istituzioni della città hanno trovato uno straordinario consenso per questa iniziativa umanitaria e scientifica che apre nuove prospettive sia ai malati sia alla città». «Abbiamo risolto alcuni problemi tecnici – specificato Angelo Vescovi, direttore del Centro –. Entro metà luglio dovrebbe arrivare la certificazione di laboratorio per la Banca delle cellule staminali, che rappresenterà il passo antecedente alla sperimentazione. Pur con grande prudenza possiamo dunque essere ottimisti sul futuro della Fondazione e della ricerca».
Nell’anno trascorso l’attività del Centro di ricerca si è sviluppata su un laboratorio di dissezione, tre laboratori di produzione, un laboratorio di controllo qualità, un laboratorio per la preparazione dei terreni di coltura delle cellule e un laboratorio per la criogenia con tutte le attrezzature connesse, per un investimento iniziale di circa 380 mila euro. L’attività del 2009 prevede la certificazione degli impianti a cura dell’Aifa, passaggio preliminare all’autorizzazione della produzione atteso entro due mesi. Il bilancio preventivo per l’anno 2009 della Fondazione pareggia a 614 mila euro per le risorse messe a disposizione da Fondazione Carit, Camera di Commercio, Diocesi e Comune.
Elisabetta Lomoro
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