Hanoi (AsiaNews) - L’arcivescovo di Hanoi, mons. Joseph Ngô Quang Kiệt, ha scritto oggi una lettera di protesta al presidente al primo ministro vietnamiti denunciando l’invasione di polizia e la distruzione degli edifici della ex nunziatura avvenuta stamane all’alba (v.: AsiaNews.it, 19/09/2008 A Hanoi sembra ormai vincente la linea della repressione contro i cattolici ). Il prelato ricorda che le promesse del governo di restituire il terreno alla diocesi (promesse fatte anche al Vaticano) e domanda che si fermino tutti i lavori. Egli denuncia anche la campagna di disinformazione in atto le violenze contro la Chiesa. In precedenza la sede della nunziatura doveva essere utilizzata per costruire bar e night club. Voci non ufficiali dicono oggi che il governo vuole costruirvi un parco pubblico.
Ecco il testo completo della lettera dell’arcivescovo di Hanoi:
Segreteria dell’Arcivescovo di Hanoi
Hanoi, 19 settembre 2008
Lettera urgente di protesta
A: Mr. Nguyen Minh Triet, Presidente della Repubblica Socialista del Vietnam
Mr. Nguyen Tan Dung, Primo Ministro della Repubblica Socialista del Vietnam
Per conoscenza: Il Comitato per gli affari religiosi
Il Comitato del popolo della città di Hanoi
Il Dipartimento di pubblica sicurezza della città di Hanoi
Le principali agenzie
La mattina del 19 settembre 2008, nei terreni della ex-nunziatura, che appartengono all’Ufficio arcivescovile di Hanoi, una grande massa di poliziotti e forze della sicurezza, milizie e cani poliziotto ha assediato la residenza dell’arcivescovo di Hanoi e ha bloccato l’accesso a Nha Chung street.
Un altro enorme reparto dell’esercito ha demolito la cancellata e una parte della costruzione; essi hanno anche scavato il prato antistante alla porta di ingresso della nostra nunziatura.
La Segreteria dell’arcivescovo di Hanoi ha più volte chiesto la restituzione dell’edificio e del terreno circostante, ma finora la nostra aspirazione è rimasta inascoltata. All’improvviso, la sera del 18 settembre e la mattina del 19, la televisione di Stato ha trasmesso la notizia relativa al piano di demolizione dell’edificio mistificando la realtà dei fatti, per preparare l’opinione pubblica a questo atto illegale.
Gli sviluppi della vicenda sono in aperto contrasto con la politica del dialogo intrapresa dal governo e dalla Segreteria dell’Arcivescovo. Questo è un atto che soffoca le legittime aspirazioni della comunità cattolica di Hanoi, ridicolizza la legge e manca di rispetto alla Chiesa cattolica del Vietnam. È anche un atto di dubbia moralità, che si fa beffe della coscienza della società civile.
Il dibattito sul possesso della nunziatura è ancora in atto ma [resta il fatto che] le autorità della città di Hanoi e del distretto di Hoan Kiem hanno fatto ricorso all’uso dell’esercito per portare avanti la distruzione della nostra proprietà.
Per questo, la Segreteria dell’Arcivescovo di Hanoi protesta con forza e chiede che:
1) Il governo interrompa l’assedio della sede arcivescovile di Hanoi e cessi di demolire la nostra proprietà.
2) Il governo ripristini la proprietà al suo status originario, ce la restituisca in modo che possa essere utilizzata a scopo di culto e per il benessere di tutta la comunità.
3) Le principali agenzie [gruppi] e la città di Hanoi devono accettare le responsabilità derivanti dalle possibili conseguenze derivanti da questa appropriazione indebita. Abbiamo il diritto di usare tutto quanto è in nostro potere per proteggere la nostra proprietà.
4) Il Presidente, il Primo Ministro della Repubblica Socialista del Vietnam, le autorità cittadine, e le principali agenzie si adoperino per porre fine a questo sopruso.
+ Arcivescovo di Hanoi
Joseph Ngo Quang Kiet
(firmato e sigillato)
Hanoi, 19 settembre 2008
Lettera urgente di protesta
A: Mr. Nguyen Minh Triet, Presidente della Repubblica Socialista del Vietnam
Mr. Nguyen Tan Dung, Primo Ministro della Repubblica Socialista del Vietnam
Per conoscenza: Il Comitato per gli affari religiosi
Il Comitato del popolo della città di Hanoi
Il Dipartimento di pubblica sicurezza della città di Hanoi
Le principali agenzie
La mattina del 19 settembre 2008, nei terreni della ex-nunziatura, che appartengono all’Ufficio arcivescovile di Hanoi, una grande massa di poliziotti e forze della sicurezza, milizie e cani poliziotto ha assediato la residenza dell’arcivescovo di Hanoi e ha bloccato l’accesso a Nha Chung street.
Un altro enorme reparto dell’esercito ha demolito la cancellata e una parte della costruzione; essi hanno anche scavato il prato antistante alla porta di ingresso della nostra nunziatura.
La Segreteria dell’arcivescovo di Hanoi ha più volte chiesto la restituzione dell’edificio e del terreno circostante, ma finora la nostra aspirazione è rimasta inascoltata. All’improvviso, la sera del 18 settembre e la mattina del 19, la televisione di Stato ha trasmesso la notizia relativa al piano di demolizione dell’edificio mistificando la realtà dei fatti, per preparare l’opinione pubblica a questo atto illegale.
Gli sviluppi della vicenda sono in aperto contrasto con la politica del dialogo intrapresa dal governo e dalla Segreteria dell’Arcivescovo. Questo è un atto che soffoca le legittime aspirazioni della comunità cattolica di Hanoi, ridicolizza la legge e manca di rispetto alla Chiesa cattolica del Vietnam. È anche un atto di dubbia moralità, che si fa beffe della coscienza della società civile.
Il dibattito sul possesso della nunziatura è ancora in atto ma [resta il fatto che] le autorità della città di Hanoi e del distretto di Hoan Kiem hanno fatto ricorso all’uso dell’esercito per portare avanti la distruzione della nostra proprietà.
Per questo, la Segreteria dell’Arcivescovo di Hanoi protesta con forza e chiede che:
1) Il governo interrompa l’assedio della sede arcivescovile di Hanoi e cessi di demolire la nostra proprietà.
2) Il governo ripristini la proprietà al suo status originario, ce la restituisca in modo che possa essere utilizzata a scopo di culto e per il benessere di tutta la comunità.
3) Le principali agenzie [gruppi] e la città di Hanoi devono accettare le responsabilità derivanti dalle possibili conseguenze derivanti da questa appropriazione indebita. Abbiamo il diritto di usare tutto quanto è in nostro potere per proteggere la nostra proprietà.
4) Il Presidente, il Primo Ministro della Repubblica Socialista del Vietnam, le autorità cittadine, e le principali agenzie si adoperino per porre fine a questo sopruso.
+ Arcivescovo di Hanoi
Joseph Ngo Quang Kiet
(firmato e sigillato)
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