venerdì 20 settembre 2019

Chesterton, A Regular Guy - di Umberta Mesina

Chesterton (al centro; alla sua destra sua moglie Frances,
alla sua sinistra la segretaria Dorothy Collins)
durante uno dei suoi tour in America
Mentre facevo una ricerca per uno degli articoli di GKC (pieni di cose che a quel tempo erano note a tutti ma che adesso, se non ci fosse internet, sarebbero incomprensibili), mi sono imbattuta in un piccolo aneddoto che vi riporto qui sotto. Peccato che, tradotto, fa ridere meno. 
"Nel lessico relativo a vituperio e volgarità, inglesi e americani differiscono decisamente. Nel linguaggio popolare americano "guy" indica semplicemente un uomo; non c'è per forza un significato dispregiativo. Ma in inglese, sia di livello alto o basso, indica uno che si sta rendendo ridicolo. Quando G.K. Chesterton fece un giro di conferenze negli Stati Uniti, nel 1920-21, «un cronista nell'Ovest si riferì a lui chiamandolo "a regular guy" [che per gli americani vuol dire un tipo a posto, ma per gli inglesi vuol dire uno che solitamente si rende ridicolo]. Lì per lì il signor Chesterton era dell'idea di picchiarlo col bastone. Davvero una terra sottosopra, gli Stati Uniti, dove non sai distinguere un insulto da un complimento» (Murray Hill Bids Mr. Chesterton Goodby, Bookman, June 21, 1921, p. 309)" — citato in H. L. Mencken, The American Language: A Preliminary Inquiry Into the Development of English in the United States, 1921
La visione di GKC che si scaglia su un collega giornalista col bastone da passeggio mi ha fatto veramente ridere. Poi ho scoperto che Murray Hill ne parla in un articolo sulla visita che Gilbert e Frances gli fecero a casa, quindi la cosa del bastone deve avergliela raccontata proprio Gilbert. Pareva inverosimile, e invece... Ho cercato l'articolo ma non è disponibile online.

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