martedì 26 gennaio 2016

La Magia di Chesterton



Vi avevamo anticipato proprio ieri una novità editoriale, anzi due.

Eccovi la prima che vorremmo suggerirvi.

Si tratta di Magia, una delle poche opere teatrali scritte da Chesterton. Mancava dalle librerie da tanti anni. Un'edizione era uscita molti anni fa (credo ancora nel secolo scorso, anni Novanta grosso modo) con la traduzione di Saverio Simonelli ed era stata messa in scena da Mario Scaccia nel 1995 al Festival di San Miniato.

Un peccato che Chesterton si sia occupato poco di teatro (un'altra opera è stata pubblicata per colpa nostra e del Patriota Cosmico lo scorso anno, vi ricordate? Era la commedia che Chesterton utilizzò per rispondere al nichilismo di Pirandello e che si intitola La Sorpresa). Non sono l'unico a sostenerlo, lo diceva anche George Bernard Shaw, e con ciò mi voglio espressamente chiamare fuori dal coro di quelli che dicono: sì, bravo Chesterton ma non come drammaturgo. Perché credo che chi lo dice non lo abbia mai letto seriamente. Nel leggerlo bisogna avere sempre una disposizione anzi una disponibilità a farsi cambiare le carte in tavola, a leggere messaggi tra le righe, a non fermarsi subito alla prima fumisteria o difficoltà... così come si dovrebbe fare ogni volta che si apre un libro di Chesterton. C'è sempre una sorpresa o una cosa detta in un modo poco ordinario, quasi alla maniera di Pollicino che lasciava delle piccole tracce per ritrovare la strada, o di uno scrittore di gialli che è abituato a cospargere la sua opera di indizi, ed anche a cercarli nella vita, dove i più seguono strade già battute. È una virtù, questa, e va imparata da Chesterton.

Fatta questa premessa, vi dico che questa è una nuovissima edizione tradotta dal giovane Giulio Mainardi, che ama Chesterton e le sue opere e ha pensato bene di pubblicarlo a proprie spese attraverso la piattaforma web Il Mio Libro. Infatti è lì che lo troverà chi intenderà acquistarlo, e farà cosa buona perché ne vale la pena. Il libro è piccolo, si presenta bene anche dal punto di vista tattile (una copertina rigida, bianca ed è elegante. E' piacevole tenerlo in mano, questo libretto). Ha fatto tutto Giulio: prefazione, traduzione e anche il progetto grafico. Bravo, Giulio. 

«Perché mai dei miracoli falsi dovrebbero dimostrare che santi e profeti veri non sono mai esistiti? Potrebbe esserci della magia falsa, ed esserci ugualmente della magia vera». Ci chiede Chesterton; e Giulio ci dice che «è su tale stringente argomentazione che Chesterton costruisce questa “commedia fantastica”, opera che riscosse un grande successo di pubblico» ed ora lui ce la propone. Giulio dice pure (ed io recensore sono perfettamente d'accordo, e l'ho già detto sopra) che si tratta di «una storia arguta, sapientemente tesa, dove ogni frase, ogni accenno, ogni allusione muove in direzioni apparentemente diverse, ma in realtà ingegnosamente collegate; mentre sopra e intorno ai personaggi il sovrannaturale, presenza sottile e incombente, sembra in ogni momento in procinto di rivelarsi, come ingannevole macchinazione o come insondabile realtà». Insomma, si tratta di una storia che serve per svegliarci e per tenerci svegli, e questo è uno dei buoni motivi ci sono per acquistare questo libro.

Poi mi piace il fatto che questo giovane traduttore abbia sentito la necessità di tradurre per sé e poi di offrire a tutti quest'opera: è una cosa che ha del distributistico, in ogni caso dell'artigianale nel senso più bello del termine. I libri circolano così, dicevo con un carissimo amico: dovrebbero circolare sempre così, non aspettando che i grandi editori decidano di spendere per noi o meglio di guadagnare con noi. In fondo i libri che hanno cambiato il mondo sono andati in giro un po' così. Hanno trovato un manoscritto del Vangelo di San Giovanni nel corredo di un soldato morto in Egitto attorno al 125 dopo Cristo, una trentina d'anni dopo che era stato scritto quel Vangelo circolava nello zaino di un soldato scritto a mano. Non so quanto c'entri ma la cosa mi piace, e mi piace che ogni tanto noi chestertoniani - senza togliere il lavoro agli editori - sentiamo il bisogno di far leggere a tutti le opere di nostro Zio Gilbert.

Buona lettura!

Marco Sermarini

1 commento:

UmbertaMesina ha detto...

Bello! Sono anni che ho voglia di leggerlo ma non mi ci sono mai messa. Appena mi pagano...